BARDONECCHIA, OGGI IL FILM “W DI WALTER” PER IL VALSUSAFILMFEST

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WALTER BONATTI il FILM “W DI WALTER” di Rossana Podestà e Paola Nessi

Palazzo delle Feste _ ore 17,00

Walter Bonatti, raccontato da Rossana Podestà, la donna che lo ha amato per più di 30 anni. Sarà presente in sala Paola Nessi con Linda Cottino.
Walter Bonatti, lo straordinario esploratore che superò i “confini dell’uomo”. Alpini- sta sempre alla ricerca di nuove sfide, che, ogni volta, alzavano la soglia dei limiti umani, delle paure, dei luoghi comuni … “è stato il più bravo, neanche le tragedie lo hanno piegato…, troppo avanti rispetto agli altri …”, così lo ricorda Reinhold Mes- sner.

Bonatti (Bergamo, 22 giugno 1930 – Roma, 13 settembre 2011), denominato il Re delle Alpi, a 18 anni compie le sue prime scalate sulle Prealpi Lombarde nel ’48. Nel 1951 fu il primo a fare “la Prima del Capucin”, con mezzi ed attrezzature che sono ridicoli rispetto ad oggi.
“Quella notte sul K2, tra il 30 ed il 31 luglio 1954 io dovevo morire. Il fatto che sia invece sopravvissuto è dipeso solo da me”. Così riporta Bonatti ne “Le mie monta- gne” a proposito della sua partecipazione, alla spedizione italiana, capitanata da Ardito Desio che lo porterà con Achille Compagnoni e Lino Lacedelli sulla cima del K2. A fronte di quella impresa vi furono molte polemiche ed ora, dopo oltre 50 anni, è stata ampiamente riconosciuta la verità e cioè che il giovane Bonatti, a soli 24 anni, fu il padre del successo dell’impresa del K2.
Fu il più grande nelle scalate delle cime dell’Arco Alpino. Nel 1955, a metà agosto, fece in sei giorni, in solitaria, il pilastro sud-ovest del Petit Dru, nel gruppo del Bian- co, restando in parete per sei giorni, impresa questa considerata una tappa indi- menticabile nella storia dell’alpinismo.
Walter Bonatti scalò “il mondo”. Fu protagonista in Patagonia, nelle Ande, in Kara- koram, in Perù, in Tanzania …
Bonatti calcò anche le terre vergini delle Grandes Yorasses e Cervino, nel ’64 salì per la prima volta la punta Whymper per la parete nord, un itinerario estremamente difficile, ripetuto poi soltanto nel 1976 da Pierre Béghin e Xavier Fargeas. Il 22 gen- naio del ’65 aprì in cinque giorni una via nuova in solitaria invernale sulla mitica pa- rete nord del Cervino, sommando in un’unica scalata tre diversi exploit: la prima ascesa in solitaria della parete, la prima salita invernale della stessa e l’apertura di una via. Così Bonatti chiuse la propria carriera alpinistica.
A soli 35 anni, dopo l’impresa del Cervino, che gli valse la Medaglia d’Oro della Presidenza della Repubblica, Bonatti si ritira dall’alpinismo estremo in verticale per dedicarsi alle grandi avventure delle immense distese …

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