BARDONECCHIA – Tra denunce per presunti abusi edilizi e sentenze del tribunale, ci sono importanti novità per il campeggio di Pian del Colle “Bokki”, che culmineranno con l’individuazione di un nuovo gestore. Si tratta dell’unico camping di Bardonecchia, dove attualmente ci sono circa 300 proprietari di casette mobili. Il tribunale di Torino ha dato ragione al Comune nella causa contro la società che gestisce il campeggio fino ad aprile, la Bokki srl. Il giudice ha stabilito che il Comune deve rientrare in possesso dei terreni e farsi versare quanto dovuto: la Bokki srl dovrà risarcire la somma di 110mila euro, relativa agli usi civici. Si tratta di una sentenza di primo grado, ma esecutiva, quindi immediatamente applicabile. Certamente potrà essere ribaltata in secondo grado con l’appello, ma intanto si può e si deve attuare. Dal canto suo, la Bokki srl intende infatti presentare ricorso contro la sentenza, chiedendo alla Corte d’Appello che il risarcimento venga sospeso, così come la riappropriazione dei terreni al Comune.
L’ipotesi di chiusura del campeggio
In attesa di questo eventuale nuovo pronunciamento dei giudici, adesso c’è il problema di chi gestirà il campeggio da fine aprile. Il Comune pubblicherà un bando per individuare i nuovi gestori dall’estate. Il rischio, ventilato dai funzionari municipali ai campeggiatori, è che per un periodo temporaneo il campeggio possa rimanere chiuso, dopo 40 anni di attività, proprio nell’ambito della sentenza, che prevede il reintegro dei terreni da parte del Comune. Verrebbero meno corrente elettrica, illuminazione, acqua, riscaldamento, pulizia, sorveglianza e guardiania delle strutture e soprattutto dei beni dei campeggiatori. Non sarebbe inoltre consentito frequentare, né pernottare, nelle strutture di proprietà dei campeggiatori per motivi di pubblica sicurezza.
Il sindaco: “Stiamo pensando ad una gestione temporanea, per non far chiudere il campeggio”
Ma l’amministrazione Borgis intende trovare una soluzione: “Stiamo pensando di stabilire un forma temporanea di gestione da maggio, in modo da mantenere aperto il campeggio anche nel periodo vacante – rassicura il sindaco Borgis – si tratterebbe di una soluzione provvisoria, che rientri nei limiti stabiliti dalla legge, ma che permetta ai campeggiatori di continuare a soggiornare a Pian del Colle”. Il tutto è ovviamente ancora al condizionale, ma l’intenzione del Comune sarebbe quella di assegnare da maggio e fino all’estate la gestione ad una sorta di “comitato dei campeggiatori”, una gestione-ponte in attesa che il nuovo bando individui il gestore definitivo. In modo che il campeggio sia comunque accessibile ai proprietari, senza danneggiare il turismo e i possessori delle casette mobili di Pian del Colle. Una scelta indispensabile, altrimenti il campeggio non potrà essere accessibile per motivi di sicurezza, ma nel contempo se rimanesse incustodito, si rischierebbero atti vandalici e problemi.
Le denunce per presunti abusi edilizi delle casette mobili
L’altro problema che grava sul campeggio riguarda dei presunti abusi edilizi all’interno dello stesso. Alcuni campeggiatori sono stati denunciati per aver comprato delle casette mobili direttamente dalla società Bokki. Del caso se ne stanno occupano la polizia municipale e il Corpo Forestale dello Stato. “Il Comune sta compiendo delle verifiche – spiega il sindaco – su alcune aree dove sorgono delle casette mobili, ma che non sarebbero adibite a campeggio, perché vicino alle fasce fluviali. Anche in questo caso la colpa non è dei campeggiatori, che avrebbero acquistato le casette in buona fede, non sapendo che su quei terreni c’erano dei vincoli. Ne sapremo di più al termine delle verifiche”.
L’allarme dei gestori: “Si rischia la chiusura. Fate decidere alla nuova amministrazione comunale”
Dal canto suo, la società Bokki srl ha scritto una lettera al Consiglio Comunale, in cui lancia l’allarme: “Se il Comune farà la delibera di reintegro dei terreni comunali molto difficilmente riuscirà a riscuotere in tempi brevi la somma rivendicata (causa il ricorso in appello e la richiesta di sospensiva). Qualora tale riscossione riuscisse, ci sarebbe comunque un’elevata possibilità di dover restituire a breve tale somma, annullando comunque il beneficio economico dell’azione di reintegro (possibilità di capovolgimento in appello della sentenza)”. Inoltre, sempre secondo quanto scrive la Bokki srl “la delibera di reintegro dei terreni comunali molto probabilmente porterebbe alla chiusura del campeggio Bokki forse per anni, causando: un sicuro danno economico alle casse comunali di 36.000 euro/anno per la mancata riscossione del canone di occupazione dei terreni che la Bokki srl puntualmente versa, oltre a svariate migliaia di euro per la mancata riscossione della tassa di soggiorno e dell’affitto dei locali del Bar. Un danno economico a circa 300 famiglie di campeggiatori, danni alle strutture del campeggio e dei campeggiatori per mancata custodia, manutenzione, vandalismo e ruberie. Un impoverimento dell’offerta turistica e di immagine di Bardonecchia, che perderebbe l’unico campeggio che ospita turisti in transito, specialmente stranieri, che da anni tornano puntualmente. Un impoverimento per tutte le attività commerciali di Bardonecchia che beneficiano della presenza delle quasi 300 famiglie di campeggiatori. La perdita del posto di lavoro dei 6 dipendenti della Bokki srl, 3 dei quali residenti nell’alta valle”. Secondo i gestori del campeggio, quindi, l’amministrazione Borgis dovrebbe “Lasciare alla prossima amministrazione l’onere di prendere delle decisioni, di cui poi in ogni caso dovrà gestire le conseguenze. Questa potrebbe essere considerata una decisione dovuta, corretta ed ineccepibile”.