BARDONECCHIA, SOSPESO LO SVUOTAMENTO DELLA DIGA: UN TAVOLO PER SALVARE I PESCI SOPRAVVISSUTI

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Foto di archivio della Diga di Rochemolles prima dei lavori di svuotamento

BARDONECCHIA – Sono stati temporaneamente sospesi i lavori per lo svuotamento della diga di Rochemolles. L’indiscrezione è stata resa nota a ValsusaOggi. La diga è stata svuotata quasi del tutto: restano pochi metri di acqua sul fondo, che sarebbero sufficienti ad ospitare i pesci che sono sopravvissuti allo svuotamento. La nota positiva, è che si è finalmente aperto un tavolo di lavoro congiunto tra l’Enel Green Power Italia e i sindaci dell’alta Valsusa, per ragionare insieme sulla soluzione definitiva da adottare per salvaguardare i pesci sopravvissuti: ci saranno novità, forse, entro fine mese. Intanto i lavori sono stati sospesi.
Lo svuotamento si è reso necessario per poter eseguire interventi di manutenzione straordinaria sugli organi dello scarico di fondo, che si trova nella zona più profonda dell’opera di sbarramento, e serve per consentire lo svuotamento completo dell’invaso.
Gli interventi sono stati concordati con il Ministero e fanno parte di una serie di attività utili a garantire la sicurezza e l’efficienza dell’opera, che sono iniziate nel 2022 e proseguiranno nel 2024 anche dopo il reinvaso della diga, riguardando anche gli altri organi di scarico e di derivazione.
Quando riprenderanno i lavori, il lago di Rochemolles resterà vuoto fino alla conclusione degli interventi sugli scarichi di fondo, prevista per fine aprile, dopodiché questi verranno richiusi e comincerà il reinvaso della diga per il ripristino delle normali condizioni di esercizio della derivazione verso la centrale di Bardonecchia, che dovrebbe avvenire in tempi rapidi con l’arrivo della stagione primaverile e lo scioglimento delle nevi.
Secondo quanto dichiarato da Enel, i lavori “garantiranno per i prossimi decenni la sicurezza e l’esercizio della diga, degli impianti e l’uso plurimo delle acque”. La diga non viene svuotata da circa 50 anni (tale è infatti la frequenza con cui solitamente si programmano interventi di tale entità su opere di questo tipo.

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5 COMMENTI

  1. Davvero esemplare e degna di nota l’organizzazione tutta che si sta prodigando per la buona riuscita dell’impresa che si ripete periodicamente udite udite…ogni 50 anni !
    Qui sotto come hanno affrontato la questione (marzo 2016 / ogni 20 anni) i nostri “….cugini”
    https://www.valsusaoggi.it/moncenisio-le-trote-del-lago-salvate-dallo-svuotamento-con-lelicottero-foto/
    Superficie diga Rochemolles / Moncenisio
    0,181 km² / 6,68 km²
    m3 H2O diga Rochemolles / Moncenisio
    3,45 milioni di m³ / 320 milioni di metri
    Bravi, bravi, bravi e ancora BRAVI !

  2. Non possiamo fare un confronto con l’organizzazione Francese e l’organizzazione della regione Piemonte. I Francesi hanno la POLICE DE L’EAU che provvede ai vari recuperi con strumenti propri (storditori,vasche di raccolta,ecc) e il Ministero dell’ambiente e il dipartimento concorrono alle spese delle operazioni. Per quanto riguarda la diga di Rochemolles voglio soltanto dire che ,a mio parere,di trote autoctone non c’è traccia,essendo state immesse tutte trotelle ed avannotti di trote fario di ceppo atlantico,qualche iridea e qualche salmerino dopo il reinvaso del 1977 o 1978 non ricordo bene. Tutto il materiale proveniva dall’ Incubatoio di Valle con sede ad Oulx.Buona giornata

  3. …diciamo che i francesi sono più furbi… hanno fatto vedere 4 foto in tutto di esemplari splendidi e l’elicottero che volteggiava.. l’anno dopo hanno riempito il lago di trote iridee (allevate malamente) e hanno risolto il problema.. già, perché per loro la questione dell’autoctonia è meno importante.. noi invece mandavamo l’elicottero a togliere a fontinali nei laghi alpini (così diceva il TGR)… e pensare che una popolazione ittica come quella di Rochemolles i francesi se la sognano… La questione sarà presto risolta: tra pochi anni, tra poca acqua e relativa temperatura, cormorani, bracconieri, assenza di semine, resterà (forse) l’acqua..

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