di MASSIMO BONETTI (PRESIDENTE CONSORZIO TURISTICO VIA LATTEA)
SESTRIERE – La stagione invernale volge al termine, con l’8 di aprile calerà il sipario su questa stagione che in termini di precipitazioni nevose è stata molto ricca, sembrava di tornare indietro nel tempo quando questo tipo di nevicate erano normali; un po’ meno la percorrenza stradale che molti anni fa, malgrado la differenza delle performance dei mezzi sgombraneve, le strade provinciali erano meglio percorribili e sgombre dalla neve.
In termini di numeri e di occupazione alberghiera e paralberghiera possiamo ritenerci decisamente soddisfatti; in termini di presenza dei proprietari di seconde case anche; è mancato il turismo giornaliero ovvero il turismo di prossimità che nei week end organizza la gita in montagna; questo tipo di turista è assolutamente “meteodipendente” e decide la propria meta in base alle previsioni del tempo; quest’anno con una grande quantità di week end di brutto tempo, abbiamo sentito molto la mancanza di questo tipo di turismo.
Parlando in generale di stagione invernale, mi viene da fare una riflessione che poi è sotto gli occhi di tutti, ovvero la stagione della neve si è spostata in avanti. Se prendiamo in considerazione le stagioni di 25/30 anni fa, si nota che la neve cadeva già ad ottobre e a metà novembre c’era un manto nevoso tale che gli impianti aprivano (anche senza l’ausilio dell’impianto di innevamento); ai nostri giorni le temperature di ottobre e di novembre sono decisamente più alte e le precipitazioni sempre più scarse, molto sovente si arriva alle vacanze di Natale con il patema d’animo; per contro a marzo si registrano condizioni di innevamento ottimale e anche le temperature sono decisamente basse per il periodo.
Il problema dell’inizio stagione, non solo in Vialattea ma in generale in tutte le stazioni sciistiche, è piuttosto sentito e anche le grandi programmazioni dei tour operator stanno considerando molto il fatto di spostare in avanti gli arrivi dei loro clienti, ma le informazioni che ci provengono dai grandi gruppi turistici non sono così confortanti, in quanto la clientela ha tanta voglia di sciare ad inizio stagione ma a fine stagione opta sempre prima per mete estive “laghi e mare”.
Se sommiamo, passatemi il termine, lo spostamento in avanti dell’inizio della stagione e l’anticipo del desiderio di mete balneari a fine stagione, si ottiene una stagione “corta” ovvero dai primi di dicembre alla prima settimana di aprile (con inizio e fine molto blande, i turisti arrivano dal ponte dell’Immacolata e finiscono con l’ultimo week end di marzo, al massimo il primo di aprile).
Questo ridisegno dei flussi turistici è reale ed è sì influenzato in parte dallo scarso innevamento e dalle temperature anomale di inizio stagione, ma è sempre più soggetto alle grandi programmazioni dei tour operator che alla fine dei conti dettano un po’ le regole della stagione. Personalmente io sono un accanito sostenitore e credo molto nel turismo delle seconde case, di chi nelle nostre montagne ha casa da decenni e da generazioni trascorre le proprie vacanze nel nostro territorio ma per una serie di fattori, anche la loro presenza è andata un po’ diminuendo, non in termini di quantità ma in termini di spazio temporale, ovvero sono presenti nelle nostre montagne per periodi più brevi; è sotto gli occhi di tutti il fatto che il grosso delle presenze e di conseguenza il vero inizio della stagione è per le vacanze di Natale, un tempo con il ponte dell’Immacolata si partiva alla grande e si andava avanti fino alla fine di aprile, adesso con i primi di aprile si pensa al mare.
Fantasticando a volte penso come sarebbe diverso il turismo e la programmazione che ne consegue se si potesse spostare in avanti di un mese l’inizio della stagione invernale “portando le vacanze di Natale a fine gennaio”; si avrebbe una stagione che inizia con tanta neve e finisce ad aprile inoltrato con altrettanto oro bianco a ricoprire le piste.
Vi chiedo scusa, sono andato un po’ fuori tema; tornando alla stagione che volge al termine, il rendiconto generale è positivo anche se penso sinceramente che chi ha patito più degli altri di questo tempo bizzarro dei fine settimana sono stati i rifugi sulle piste, per loro perdere i fine settimana è un considerevole mancato incasso; di conseguenza anche la società degli impianti ha venduto meno giornalieri festivi, così come le scuole sci hanno fatto uscire meno maestri e i noleggi hanno affittato meno attrezzatura; posso azzardare che gli unici che non hanno avuto molto danno dalle bizze del tempo sono gli hotel che comunque lavorando con le prenotazioni anticipate dei T.O., dei gruppi e delle famiglie che programmano “e pagano” anticipatamente il soggiorno, riescono comunque a garantirsi un lavoro importante indipendentemente dalle condizioni meteo dei week end.
Cambiando argomento, sono felice, in qualità di presidente del Consorzio Turistico Via Lattea, di aver presentato in cda il 23 marzo u.s. un bilancio “in attivo”: questo ha permesso di uscire definitivamente dall’enpasse delle stagioni passate dove appena insediato mi sono ritrovato a dover fare i salti mortali per mettere a posto le cose; appena eletto alla fine del 2016 pensavo di trovarmi una “Ferrari” pronta a partire alla quale dovesse servire solo un pilota con il piede pesante invece mi sono ritrovato una “Panda vecchio modello a gasolio”; ora grazie all’aiuto e al sostegno di tutti (e qui devo dire veramente grazie ai sindaci di Sestriere, di Sauze di Cesana, di Cesana e di Pragelato e a tutti i membri del cda che hanno sostenuto in tutti i modi il Consorzio e di conseguenza il sottoscritto); con parecchie difficoltà ci siamo lasciati alle spalle il brutto tempo e ora iniziamo a navigare in acque tranquille.
Già da alcuni mesi abbiamo iniziato a lavorare in previsione dell’estate coinvolgendo alcune realtà locali e imprenditori volenterosi che vogliono intraprendere al nostro fianco un nuovo percorso fatto di piccoli ma significativi passi verso una nuova concezione di turismo; non abbiamo la bacchetta magica e non siamo presuntuosi da voler cambiare le sorti turistiche del nostro territorio, ma questo territorio lo amiamo profondamente e “ci crediamo”, crediamo che un passo dopo l’altro possiamo costruire veramente qualcosa di importante; le persone, gli imprenditori, i commercianti del nostro territorio sono stati più volte “fregati” da enti e personaggi che millantavano faville e chissà che altre sfavillanti prospettive per poi trovarsi sempre ad appoggiare carrozzoni “improbabili” e fantomatiche associazioni cadute nell’oblio. Il Consorzio Turistico Via Lattea finché vedrà il sottoscritto come presidente non prometterà mai cose che non potrà mantenere, terrà sempre un profilo basso, senza proclami e senza “urlare”, ma sottovoce e con tanta buona volontà cercherà di fare qualcosa di significativo per il territorio; iniziamo ad avere persone che si fidano di noi, stiamo ricostruendo un’immagine istituzionale troppo a lungo lasciata allo sbaraglio e vogliamo partire dalle piccole cose per condividere con tutti quelli che ci credono un percorso del “fare” e non del “chiacchierare”; chi vuole unirsi a noi in questo percorso è il benvenuto, ma non tirerò mai nessuno per la giacca e soprattutto non prometterò mai cose che a priori so già che non potrò mantenere solo per acquisire consenso nell’immediato; il Consorzio come lo intendo io vuole essere la casa di tutti, tutti possono apportare idee e progetti, tutti possono, se lo ritengono, trarne un vantaggio, ma non si devono aspettare miracoli e non devono pensare che il Consorzio sia la soluzione a tutto, lavoriamo insieme ma ognuno deve metterci del suo.
Alla fine di queste, spero non troppo noiose righe, voglio ringraziare di cuore le mie collaboratrici Simona, Antonella e la new entry Alice, il manager del Consorzio Carlo e il mio amico Ezio dell’ufficio stampa e comunicazione.
Auguro a tutti voi un bel fine stagione e una serena Pasqua.
Penso che ad inseguire le voglie contro natura dei “grandi TO” si perderanno anche i clienti fidelizzati malati di sci e di neve.
Nessuno pretende impianti fantasmagorici da oligarchi imbolsiti e neppure che siano aperte tutte le piste e tutti gli impianti di un comprensorio vasto come la VL, ma – perdonate la franchezza – trovo indecente chiudere quando ancora ci sono metrate di splendida neve.
La “gente” vuole il mare o il lago? Lavorate per fargli cambiare idea o, quantomeno, impegnatevi a coccolare quelli che continuerebbero a salire in montagna volentieri invece di spingerli verso altre destinazioni montane.
Gentilissimo Sig. Brandi,
le sue osservazioni sono più che legittime e sicuramente rispecchiano la realtà delle nostre montagne, tengo a precisare che il Consorzio Turistico Via Lattea, malgrado il nome possa trarre in inganno, non è il gestore del Comprensorio Siistico Vialattea e considerato che la società che gestisce gli impianti e al 100% privata, il Consorzio non può in alcun modo intervenire sulle decisioni di apertura e chiusura della stessa, come non può intervenire sulle date di apertura e chiusura degli hotel o di qualsiasi attività commerciale privata.
Posso assicurare a lei e a tutti che l’intenzione del Consorzio è quella di allungare la stagione e soprattutto creare i presupposti per fare in modo che prima di tutto il cliente, chiunque esso sia (proprietario di seconde case, settimanale o giornaliero) trovi da noi la motivazione per continuare a frequentare queste splendide montagne. Il mio articolo voleva essere esclusivamente una constatazione dei fatti e assolutamente non un suggeriemto o un orientamento turistico, era mia intenzione e mi dispiace di non essere riuscito a comunicarlo, dire qual’è lo stato attuale del turismo della valle ma mi creda, la nostra intenzione è quella di creare servizi complementari che vadano a beneficio dei turisti e che cerchino di “tenerli da noi”.
Devo essere sincero, se allo stato attuale la stagione è relativamente corta, io vorrei che iniziasse ai primi di dicembre e chiudesse verso la fine di aprile, a tal proposito stiamo lavorando (e speriamo veramente di riuscirci) cercando una clientela al di fuori delle grandi programmazioni dei T.O. che possa venire da noi nei periodi di inizio e fine stagione ma siamo altresi convinti che i nostri clienti storici e affezionati alle nostre montagne (come i possessori di seconde case) hanno bisogno di qualcosa in più; mi creda, fare sistema da noi non è facile ma ce la metteremo tutta.
Purtroppo non abbiamo la bacchetta magica e se si sofferma sul mio passaggio relativo alla situazione economica del Consorzio può trarre le conclusioni del caso.
Ultima precisazione, anche l’organo politico che amministra il nostro territorio ha un nome molto simile a quelli sopra citati, ovvero Unione Montana Comuni Olimpici Via Lattea che comprende i Comuni di Sestriere, Sauze d’Oulx, Cesana Torinese, Sauze di Cesana, Pragelato e Claviere ma solo 4 di questi Comuni fanno parte del Consorzio e sono Sestriere, Sauze di Cesana, Cesana Torinese e Pragelato “NON hanno aderito” i Comuni di Sauze d’Oulx che ha un Consorzio sue con il quale collaboriamo e Claveire che per motivazioni sue non ha aderito.
Concludo ribadendo che il Consorzio Turistico Via Lattea è aperto a tutti e chiunque può apportarvi idee e suggerimenti, voglia gradire i miei migliori auguri di buona Pasqua.
Massimo Bonetti