Un episodio di violenza in una scuola elementare della Val Susa crea un vero e proprio caso. I genitori di un bimbo di 7 anni hanno denunciato in Procura le insegnanti e l’istituto comprensivo di un paese della bassa valle, a seguito delle botte subite per mano di un compagno.
Prima di far scattare l’esposto contro la scuola, la famiglia aveva già deciso di far trasferire il piccolo in un altro istituto.
Tutto nasce da due episodi, di cui è stato vittima il bambino in classe durante l’orario di lezione, e le cui lesioni sono state provate e documentate dalle radiografie effettuate in ospedale a Susa. La prima volta il 30 settembre, quando gli è stata diagnosticata una distorsione cervicale, al punto da dover mettere il collare con una prognosi di 4 giorni.
Secondo episodio circa un mese fa, il 4 novembre: il piccolo ha subito una distorsione al posto sinistro, e ha dovuto mettere un tutore con la prognosi di 10 giorni.
Senza dimenticare altri episodi: il bambino avrebbe subito altre aggressioni sempre dallo stesso compagno di classe, al punto che per due volte gli è stata messa in testa la borsa del ghiaccio. Episodi che non sarebbero mai stati comunicati dalle insegnanti ai genitori.
Violenza dopo violenza, il piccolo ha iniziato a non mangiare più, ad avere crisi di pianto e di panico. Piangeva di notte e si lamentava, terrorizzato dall’idea di dover tornare a scuola il giorno dopo.
I genitori hanno quindi chiesto un incontro con le maestre, avvenuto il 12 novembre. E in quella sede gli insegnanti avrebbero contestato gli episodi riferiti dal bambino, affermando che erano frutto della sua fantasia. Ma il 17, di nuovo: il bimbo viene spinto dal compagno, e non vuole tornare al rientro pomeridiano. La mamma chiede alla maestra spiegazioni, la quale nega che sia caduto dalla sedia. Però si aggiunge un altro particolare: gli insegnanti comunicano ai genitori che avrebbero richiesto per loro figlio un programma particolare, perché secondo loro manifestava deficit di apprendimento. Cosa che fino ad all’ora non era stata mai segnalata da nessun insegnante.
I genitori, stufi della situazione, decidono quindi di far tornare il bimbo nello stesso istituto già frequentato a inizio anno, trasferendolo dalla scuola dove aveva subito violenze. Qui si è partita la denuncia in magistratura, ed il bambino seguirà una terapia con un neuropsichiatra.