BUSSOLENO, 4 MILIONI PER LE COMPENSAZIONI TAV: L’ACCORDO IN CONSIGLIO COMUNALE

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di THOMAS ZANOTTI

BUSSOLENO – Martedì 8 novembre si terrà a Bussoleno il Consiglio Comunale Straordinario che affronterà il tema “Compensazioni Tav”. Difatti al punto “Approvazione schema di convenzione tra la Regione Piemonte e il Comune di Bussoleno per la realizzazione di interventi di riassetto idrogeologico e rischio incendi boschivi, delibera CIPE 67/2017” il sindaco Bruna Consolini porterà all’approvazione del Consiglio comunale la Convenzione per l’accettazione di oltre quattro milioni di euro di compensazioni relative ai lavori del Tav. Tali fondi, se la delibera verrà approvata, verranno destinati, appunto, a lavori per limitare il dissesto idrogeologico del territorio. Di recente il tema è stato dibattuto in un’affollata assemblea pubblica indetta dal sindaco bussolenese, assemblea dai toni a tratti accesi, dove una parte del pubblico in sala aveva invitato il sindaco a dimettersi piuttosto che sottostare a quello che viene interpretato come un ricatto. Il sindaco aveva tuttavia ribadito convintamente la necessità sottoscrivere il documento.

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22 COMMENTI

    • Bussoleno è un Comune qualunque in mezzo ad altri 7904. Rappresenta 1/10000 della popolazione italiana. Se la stessa cifra fosse erogata al resto d’Italia, in rapporto alla popolazione, servirebbero 40 miliardi. Quindi non è una cifra dovuta, come non lo sarebbe per qualunque altro Comune. È un extra che spetta per legge come compensazione per un’opera pubblica. Se ne faccia una ragione chi da anni ciarla sull’argomento senza capirci una emerita mazza.

      • 40 mld, che guarda caso è la cifra che servirebbe in italia per limitare il dissesto idrogeologico.
        Proporre i soldi delle compensazioni (atto dovuto, che un sindaco NON PUO’ RIFIUTARE in quanto andrebbe a causare un danno erariale al proprio comune ed ai propri amministrati) per le opere di sistemazione dei dissesti del territorio (che dovrebbero essere garantiti dallo stato attraverso specifiche voci di bilancio) sa molto di “ricatto”.
        Con questo ragionamento non vedo perche non proporre il deposito unico per le scorie nucleari nelle aree alluvionate delle Marche nel 2022 o in quelle del basso Piemonte nel 2020, in modo da far arrivare prima i soldi per le opere di ripristino.
        Sul fatto di come dovrebbero essere usate le compensazioni (che sottintendono in ogni caso ad un danno ambientale e che, a danno permanente, dovrebbero essere permanenti), probabilmente sono altri ad aver capito poco (o ad aver capito bene come utilizzarle a fini propagandistici).

        • “Garantiti” come? Con i soldi del monopoli? Il mondo reale non è un gioco con soldi infiniti. I soldi ci sono se la gente lavora e paga le tasse. Ma siccome siamo un paese di piagnoni, evasori, corrotti e NoTutto, di sicuro non ci sono 40 miliardi da spendere e spandere per dissesto idrogeologico. Peraltro la metà finirebbe all’ ‘Ndrangheta, perché non è che solo le “grandi opere” sono soggette a corruzione eh?

      • di ideologico ormai c’è solo il fatto che qualsiasi cosa serva in valle debba passare attraverso il TAV e il mantra delle compensazioni

  1. Ora strepiteranno che non sono compensazioni per il tav ma soldi dovuti.Ma a me sembra,e magari mi sbaglio, che anche per i duri e puri,inflessibili paladini del no tav,vale il detto che pecunia non olet…

  2. La pecunia non sempre puzza ma quella sporca puzza di sicuro.
    Le “compensazioni” sono e restano un’invenzione vergognosa, uno sfacciato ricatto nei confronti delle piccole comunità locali.
    شهرزاد, Shahrazād le avrebbe rispedite al mittente accompagnate da un robusto calcio nel culo ma un Sindaco di un piccolo comune non può permettersi altrettanta risolutezza anche solo per il fatto che non rappresenta solo la maggioranza che lo ha eletto.
    La beffa dietro l’angolo sarà il ritrovarsi opere mal progettate e ancor peggio costruite al pari della “grande opera” di turno che da la stura alla necessità di dover “compensare” qualcuno.
    Per rinfrescarci la memoria potremmo fare una gita in Alta Valle per vedere lo stato pietoso delle opere di “mitigazione ambientale” di Torino 2006 e potremmo facilmente convincerci che da operazioni di “acquisto del consenso” il territorio ed il suo dissesto idrogeologico non traggono alcun vantaggio, tanto era se c’era e tanto ne rimarrà in seguito.
    Ci siamo mai chiesti per quale motivo le “compensazioni” non sono mai un bell’assegno circolare consegnato in comune con largo anticipo sull’apertura dei cantieri?
    Cantieri implicitamente dannosi da dover prendere provvedimenti per far digerire il danno arrecato.
    Mi spiace per Il Merovingio ma duri, puri e paladini potrebbero non essere necessari se non ci fossero in giro farabutti da
    da contrastare con i soli strumenti della propria onestà e del proprio impegno civile.

    • Evidentemente ai no tav onestá ed impegno civile non bastano perché da decenni vandalizzano la Valle con la complicità e l’appoggio di gente come lei che è sempre pronta a giustificarli.

  3. Vergogna! Per quattro soldi vendereste pure vostra madre! Sputate su 30 anni di lotta. Non siete diversi da un Di Maio qualunque.

    • Ha detto bene:30 anni in cui una minoranza rumorosa e violenta ha giocato alla guerra pensando di essere dei partigiani.
      E con questo loro giochino hanno causato danni a volontà.
      Ma ora è giunto il momento di andare a fare la ninna…

  4. Dovrebbe chiedere le compensazioni ai No Tav (e molti più soldi) per i danni fatto in tutto questo tempo…ah, già non possono, anche loro sono No Tutto!

  5. Lascerei stare le facce perché, allargandoci oltre la Valle, verrebbe la tentazione di menzionare quelle dei vertici dello Stato, nessuna esclusa.

  6. Il Sig. Compensazioni su un argomento ha ragione al 100%.
    Se con 40 miliardi di euro si potesse davvero rimediare al dissesto idrogeologico di tutti i comuni d’Italia bisognerebbe cominciare, se non questa sera, entro le nove di domani mattina.
    Come farlo?
    Cessando per sempre coglionate come alte velocità sino nel deserto dei tartari, ponti di Messina ad una sola campata per entrare nel Guinnes dei primati, F35 e missioni di “pace” che della pace non conoscono neppure il significato, armi a Ucraina ed altri poveracci disposti a farsi ammazzare al posto nostro, compagnie di bandiera senza rotte e senza passeggeri, monti dei paschi e altre banche di amici degli amici fallite in sperperi ed allegria,
    regali stramilionari a gentaccia come Benetton, Gavio, Salini e loro numerosi emuli in scala più ridotta ma altrettanto pronti a battere cassa ad ogni alito di vento (per intenderci confindustriali e bocconiani in primis, in compagnia di qualche scaltro autodidatta).
    P.s.
    I costi della politica sono stati volutamente ignorati perché quisquilie rispetto a quanto esemplificato.

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