BUSSOLENO E LA MENSA DELL’ASILO: “UN NUOVO PERIODO BUIO PER LA SCUOLA”

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RICEVIAMO DA UN’EDUCATRICE DELL’ASILO DI PIAZZA CAVOUR

Vorrei iniziare con l’ammissione di due grandi verità:
1. quello che mi spinge a scrivere queste righe è sicuramente un interesse personale perché si sa, se le cose ti toccano da vicino, si è portati ad interessarsi con maggior slancio;
2. scrivo di quel che so e le cose che so, ne son certa, non son molte. Ma mi pare pur giusto che sia così: il mondo è già pieno di persone che parlano anche di ciò che in realtà non conoscono.
Le parole che userò non saranno ricercate e non farò citazioni di chissà quale illuminato perché, a dire il vero, sono ormai abituata ad un registro limitato e molto semplificato di parole; quelle che pronuncio di più ogni giorno credo siano pannolino, giocare e colori, per intenderci.
È notizia di questi giorni che la mensa per la Scuola Primaria di piazza Cavour di Bussoleno è stata affidata, previa assegnazione di regolare bando, ad una ditta esterna e non più all’asilo Vanda Cervini, sito nella stessa piazza dello stesso comune.
Non voglio commentare, non sono nella posizione adatta e non ho necessarie conoscenze in merito. Mi dispiace, questo devo ammetterlo. Un’ altra sconfitta per l’asilo. Una di una serie di “sfortune” alle quali questo asilo deve sopperire.
E mi sorgono domande e mi trovo, così, a riflettere proprio sulla struttura centenaria che si erge nella piazza fulcro del paese, dove istituzioni statali e chiesa si vedono l’una di fronte all’altra. Ecco, l’asilo infantile scuola materna di Bussoleno, da poco ribattezzata come asilo infantile “Vanda cervini” scuola dell’infanzia paritaria, è lì nel mezzo. Tra due istituzioni di POTERE. E da sempre, l’aiuto di entrambe, uniti agli immancabili e persistenti sforzi dall’”interno”, gli ha permesso di vivere o meglio ancora di sopravvivere nei tempi bui di una cattiva gestione che aveva portato la scuola ai limiti della chiusura.
La scuola vive anche e in maniera preponderante grazie alle famiglie che ogni anno la scelgono come luogo di vita, crescita e formazione per i propri figli, a partire dalla tenera età di due anni, facendosi carico di una retta mensile, talvolta sinonimo di sforzo economico nel bilancio familiare.
Questa scuola è sicuramente lontana dall’essere paragonabile alla scuola perfetta: è piuttosto una ricerca quotidiana di miglioramento del servizio, dell’offerta formativa, dell’ambiente, della struttura e dei materiali. È una valida alternativa alla altrettanto meritevole scuola statale.
L’asilo infantile è una scelta. È una possibilità in più per Bussoleno ed il territorio di offrire un servizio alle famiglie. È lavoro e crea lavoro. È uno dei tasselli dell’economia di un paese che sembra arrancare ma che non demorde.
I tagli al bilancio che subirà l’asilo, con la perdita del servizio di mensa, mi preoccupano. Mi preoccupa il ridimensionamento di tutta la realtà interna: orari, personale, possibilità economiche. Un nuovo periodo buio da affrontare. Ed è vero che se n’è sempre usciti, ma perché di nuovo fronteggiare tale sfida quando, forse e dico forse (ricordando la premessa fatta riguardo le mie conoscenze), una diversa gestione della faccenda avrebbe potuto evitare il tutto?
Non è vero che ci si sta sforzando di far “rinascere” Bussoleno e tutto il territorio, valorizzandone e strutturandone le risorse?
Vedo piccoli paesini che si sforzano di tenere attiva e funzionante la vita con mille attività, proposte, iniziative e sforzi da parte di tutti, istituzioni, chiesa, associazioni, e mi chiedo se davvero, nel nostro paese, più grandicello e forse con maggiori possibilità, non si possano unire gli sforzi, chiedendo aiuto alla Regione o altri organi, per evitare la perdita di tali servizi, offerti da una struttura impegnata e volenterosa come l’asilo di piazza Cavour.

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