di BRUNA CONSOLINI (Sindaco di Bussoleno)
BUSSOLENO – A seguito di un’estate particolarmente soleggiata e calda e di una situazione siccitosa che, però, ha mantenuto il deflusso di acqua nei rii più grandi, quali ad esempio il rio Moletta e il rio Rocciamelone, la crescita degli arbusti negli alvei si è sviluppata con maggiore intensità. Passando lungo le sponde, non si può evitare di osservare arbusti e alberelli abbastanza folti che qualcuno definisce come “foresta” segnalando un evidente rischio di inondazione in caso di forti precipitazioni e denunciando un “segno evidente che lo stato di abbandono si protrae ormai da tempo”.
L’Amministrazione Comunale di Bussoleno precisa che, nella consapevolezza che è sempre più importante e impellente garantire la manutenzione degli alvei per migliorare la risposta dei corsi d’acqua agli eventi meteorologici intensi in modo da ridurre il più possibile i danni alluvionali, è in atto un piano di interventi periodici e continuativi su tutto il bacino idrico. Si tratta di un piano elaborato in conseguenza agli eventi catastrofici degli anni passati e in linea con il “Vademecum per la gestione degli alvei – Taglio della vegetazione e rimozione del materiale litoide” della Regione Piemonte.
Tale guida fa presente che “i tagli devono essere finalizzati alla rimozione della vegetazione che costituisce effettivo pericolo per l’ostruzione della sezione idraulica oppure che può essere particolarmente esposta alla fluitazione in caso di piena e a mantenere le associazioni vegetali in condizioni giovanili, con massima tendenza alla flessibilità e alla resistenza alle sollecitazioni della corrente”.
Il Comune, in compartecipazione con l’Unione Montana Valle Susa, prevede a cadenza biennale interventi di manutenzione idraulica mediante il taglio di vegetazione (art. 37 bis del Regolamento Forestale) da realizzarsi nel periodo autunno-inverno con i fondi ATO e con l’ausilio volontaristico della Protezione Civile.
Nello specifico, i rii Boine e Rocciamelone sono stati soggetti a manutenzione rispettivamente nell’ottobre e nel dicembre dell’anno 2021 e il rio Moletta a marzo dell’anno in corso. Quindi, i rii non si trovano in una situazione di abbandono e gli alberi cresciuti non hanno caratteristiche tali da costituire un vero e proprio ostacolo al deflusso, in quanto si tratta di piante giovani e flessibili e non si tratta di materiale divelto e caduto a terra.
In ogni caso, a cura dei volontari è stato effettuato da poco un intervento sui cespugli in alveo al tratto urbano del rio Moletta e sarà effettuata manutenzione alle aree di canalizzazione e la minazione del rio Reforno.
È in programma un intervento sui rii Boine e Rocciamelone, anticipativo rispetto alla pianificazione biennale. Inoltre, sono in fase di avvio i cantieri per gli argini della Dora Riparia a cura dell’Agenzia Interregionale per il fiume Po (AIPO).
Concludiamo con una considerazione, largamente diffusa tra botanici e naturalisti. Va bene manutenere e verificare periodicamente la pervietà dei corsi d’acqua. Va bene asportare materiale grossolano divelto che in caso di piena potrebbe essere trasportato a valle e incastrarsi nelle arcate dei ponti moltiplicando gli effetti delle alluvioni.
Non bisogna però esagerare nell’eliminare tutta la vegetazione trasformando i corsi d’acqua in canali veloci che trasferiscono sempre più a valle la forza delle piene. Meglio lasciare un po’ di arbusti e alberelli flessibili o addirittura, ove presenti, alberi sani e ben radicati che possono da un lato rallentare il flusso e dall’altro mantenere un ambiente ecologico soddisfacente.
Certamente la migliore soluzione teorica sarebbe quella di liberare ampi spazi all’esterno dei fiumi, in modo che eventuali piene possano allargarsi e sfogarsi senza colpire infrastrutture umane, ma a causa della forte urbanizzazione non è quasi mai possibile ed è difficile impostare strategie politiche a lungo termine che vadano in tale direzione.
Ci han sempre ragione loro!
Vorrei sapere dove hanno visto il normale deflusso d’acqua . Io non l’ho visto. Comunque se dovesse esserci qualche inondazione dovuta a impedimento degli arbusti sapremo chi rendere responsabile
Supercazzola?
X sarà : vada lei a gestire il problema facendo collimare quanto previsto dal “Vademecum per la gestione degli alvei – Taglio della vegetazione e rimozione del materiale litoide.” con le soluzioni “proposte” dai tuttologi da tavolo del bar durante l’aperitivo che sono esperti in tutti i campi della cosa pubblica.
Prendetevi la briga di leggere l’art. 37 bis del Regolamento Forestale.
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