di ELISA BENSO
BUSSOLENO – Sala consiliare affollata per la serata sulle compensazioni legate al TAV, venerdì 21 febbraio a Bussoleno, con una folta presenza sia di appartenenti al movimento notav che di amministratori di altri comuni della Valle. Il sindaco Bruna Consolini, in apertura, illustrava gli esiti del recente incontro con i tecnici regionali del Settore Infrastrutture, evidenziati in alcune schede progettuali, risalenti ad anni precedenti e desunti dalla piattaforma RENDIS, relative al finanziamento di due importanti opere di miglioramento della sicurezza idraulica del territorio comunale, particolarmente la zona a monte di san Lorenzo e i lavori di risistemazione dell’alveo del rio Moletta, per un importo globale di circa 5 milioni di euro.
Molte le domande e le perplessità da parte del pubblico, soprattutto dopo che l’assessore Francesco Richetto evidenziava “il carattere ricattatorio della proposta regionale, a fronte di una problematica del territorio che avrebbe dovuto essere risolta a prescindere dalla realizzazione della linea ad alta velocità e che quindi non doveva essere considerata un’opera compensatoria”.
La minoranza consiliare, con Caterina Agus, faceva rilevare che si trattava chiaramente di compensazioni e che non si poteva utilizzare nessun’altra definizione e chiedeva conto dell’orientamento della Maggioranza sulla questione.
Il sindaco, nel ribadire la sua posizione notav, prospettava uno scenario aperto, con parecchi risvolti ancora da approfondire prima di operare una scelta definitiva. Mario Cavargna e una buona parte del pubblico presente dichiaravano apertamente la loro contrarietà ad accettare la proposta della Regione Piemonte, sostenendo in modo fermo il NO a qualsiasi forma di compensazione per un’opera, come il TAV, che avrebbe devastato il territorio.
La consigliera di minoranza dell’UMVS Giuliana Giai auspicava che l’argomento venisse affrontato in modo chiaro e trasparente anche in un’Unione Montana sinora molto riluttante a parlarne e che, indipendentemente dal sì o dal no alla linea ferroviaria, le amministrazioni comunali trovassero un punto di sintesi e una progettualità comune per procedere unite nell’interesse del territorio, poiché il muoversi in ordine sparso avrebbe avuto come unico effetto quello di penalizzare la Valle.
Altri interventi, del sindaco di Mattie Marina Pittau e dell’assessore di Venaus Erwin Durbiano, mettevano in evidenza i dubbi e le perplessità sulle modalità della proposta regionale, tendente a dividere i sindaci per impedire un loro fronte comune. Apporti anche dal pubblico, tutti tendenzialmente sul rifiuto a parlare di opere compensatorie. Insomma, una serata destinata a far discutere e forse a ricompattare i sindaci su un comune fronte notav, in attesa delle future evoluzioni.
Eh qualcosa la dovranno pur inventare in regione…prassi normale. E poi vorrebbero una gioventu’ educata….ah,ah,ah.Con questi sistemi educativi di trattative andiamo bene….Se i rappresentanti politici per aver cio’ che vogliono giusto o sbagliato che sia fan così figuriamoci chi li osserva da giovane cosa potrebbe fare….oh Signore poveri noi!
Attualmente comunque le notizie del coronavirus purtroppo sono più importanti…del resto c’e’ il primo italiano morto per la malattia che non e’ andato in Cina a Vo'(PD). Vedremo!
Piuttosto che ricatti le compensazioni andrebbero valutate come trattative di un opera che cmq verrà fatta! La valle con il NO A TUTTO ripeterà gli stessi errori del No tangenziale (opera inutile per i fenomeni di allora)ed attualmente addirittura sottodimensionato, o il NO autostrada (comunque realizzata senza compensazioni o quasi). Chissà poi se i NO A TUTTO hanno almeno la coerenza di NON fruirne…..
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Conoscendo la filosofia NO TUTTO dell’amministrazione di Bussoleno ed in particolare del Signor Richetto vicinissimo ai centri sociali che in buona compagnia hanno fatto della Valle il loro personale campo giochi non mi stupisco di quanto leggo.Se vogliono fare i duri e puri fino alla fine rinuncino per coerenza alle compensazioni,ma si ricordino che in quanto amministratori dovrebbero fare gli interessi di tutta la popolazione di Bussoleno e non solo del loro bacino elettorale.Se poi,in nome dell’ideologia che hanno sposato, vogliono ripetere gli errori del passato e trasformare il paese in un fortino NO TAV(cosa che per altro mi sembra sia già avvenuta)liberissimi di farlo,ma la gente non è stupida e li giudicherà alle prossime elezioni.
L’aministrazione di Bussoleno è stata votata dal, forse 30% della popolazione. Quindi devono fare gli interessi anche del restante 70% che è sì la minoranza , ma non minoranza di numero di persone.
Non desidero “fare polemica” ma stare ai fatti.
Queste opere di messa in sicurezza dovevano essere realizzate alcuni anni fa!!!!!!
Vorrei capire perchè sono state accantonate come finanziamento per l’esecuzione a suo tempo e…. escono adesso come necessità.
La messa in sicurezza è prioritaria ma non come “compensazione”!!!!!