di LUCA MARTIN
BUSSOLENO – La sala consiliare del Comune di Bussoleno era gremita, martedì 27 dicembre, per l’incontro sugli espropri dei terreni interessati dal progetto Tav, a seguito delle lettere inviate da Telt.
La prima a parlare è stata il sindaco Anna Allasio: “Questa sera siamo qui, ancora una volta, per ribadire il nostro secco e deciso no alla Tav. Noi non vogliamo che venga realizzato questo progetto e che vengano spesi, inutilmente, tutti questi soldi quando invece, sarebbe auspicabile che tutti questi fondi venissero destinati dove realmente ce n’è bisogno, come ad esempio nelle zone terremotate del centro Italia o, per rimanere a livello locale, sicuramente sarebbero più utili degli interventi in ambito idrogeologico, visto che andiamo in crisi ogni volta che cadono due gocce d’acqua in più del previsto”.
Il primo cittadino di Bussoleno ha parlato chiaramente: “Faremo tutto il possibile perché quest’opera non si realizzi”. La serata doveva essere un’occasione per confrontarsi con i destinatari delle lettere degli espropri (quantificati in 3 unità) spedite dalla società Telt. Tuttavia, con anche un certo stupore da parte dei presenti, nessuno degli interessati si è presentato alla riunione. “Sinceramente queste assenze mi spiazzano un po’ – ha proseguito Allasio – comunque sia, invito nuovamente chi ha ricevuto queste comunicazioni a presentarsi in Comune, cosicché vengano inviate delle lettere di risposta per TELT, dove venga espressa la volontà dei cittadini a non cedere questi terreni”.
Ma cosa succederebbe, realmente, se a Bussoleno iniziassero i lavori che della Tav? In veste di tecnico è intervenuto l’ingegner Vela: “Bussoleno sarebbe interessata dal tratto terminale dell’interconnessione ferroviaria Susa-Bussoleno. Inoltre, sono previste alcune opere per favorire l’attraversamento della statale 24, oltre che della Dora, grazie all’installazione di due ponti nuovi e all’ammodernamento di uno già esistente. Vi sarà poi l’esigenza di collegare la Torino-Lione con l’attuale ferrovia, da Susa: l’idea è quella di realizzare due tunnel in zona Traduerivi, i quali sbucheranno a Bussoleno e andranno a ricollegarsi alla linea storica”.
“Con la nuova variante del 2017 – ha proseguito Vela – vi sarà una novità anche per quanto riguarda il trasporto dello smarino, ossia del materiale che proviene dagli scavi del tunnel di base a Chiomonte. Verrà trasportato in autostrada da Chiomonte a Susa. Una volta a Susa, i materiali continueranno il loro percorso verso Salbertrand, dove saranno caricati sul treno ed inviati a Caprie o a Torrazza. I progetti precedenti prevedevano una durata di circa due anni per questi cantieri. Con la nuova variante del 2017, le tempistiche sono ancora incerte, almeno fino a febbraio”.
È poi intervenuto l’ingegner Poggio: “La delibera del CIPE per la quale sono partite le lettere degli espropri, è legata ad un progetto valutato 8,6 miliardi di euro, oltre ai contributi dati dai due Stati coinvolti. I finanziamenti dell’UE (pari a meno del 25% di tutto l’intervento) devono essere tassativamente spesi entro il 2019. Considerando che il progetto primario è l’inizio degli scavi per il tunnel di base, questo richiederebbe l’installazione di una talpa a Chiomonte. Considerando che questo passaggio non può essere effettuato prima che venga realizzato il nuovo svincolo autostradale alla Maddalena, è effettivamente difficile presumere che tutto questo avvenga entro il 2019. Di conseguenza, siccome sarà arduo riuscire a spendere tutti i soldi stanziati dall’UE in tempo, le lettere partono così da poter acquisire le aree, in modo da poter spendere soldi in fretta, dichiarare delle spese e poter rientrare della parte contributiva”.
Successivamente, Vela è stato nuovamente interrogato riguardo alle conseguenze derivanti dalla realizzazione di nuove opere a Bussoleno: “Ci va un po’ la sfera di cristallo – ha commentato Vela – il progetto esistente è sotteso alla realizzazione di altre opere, oltre che all’installazione di un cantiere nella piana di Susa. All’interno del nuovo progetto, il cantiere per il tunnel di base non ricopre più quest’importanza primaria e si pensa di rimandarlo a 4-5 anni dopo la realizzazione dello stesso, per una durata complessiva dei lavori di 6-7 anni. Personalmente, è difficile immaginare un cantiere funzionante a Bussoleno se non vi corrisponderà un cantiere nella piana di Susa, soprattutto perché visti gli spazi ristretti dove saranno previste le lavorazioni, è facile immaginare che saranno necessarie nuove risorse per sorreggere lo sforzo che un tale cantiere richiede>>. Dopo gli interventi d’ambito tecnico, all’interno dell’assemblea è stata chiaramente espressa la mancanza di una logica legata alla realizzazione di questo progetto, se non quella associata ad interessi economici soggettivi. E’ stata rimarcata, ancora una volta, la volontà di non mollare, di non fare passare nel silenzio l’arrivo di queste lettere, perché così facendo si fa solo il loro gioco. Oggi, sono numerose le azioni legali che possono servire a fermare determinate azioni, domani potremmo ritrovarci ad avere le mani legate a causa di silenzi o paure.
E se mio nonno, per ipotesi, promettesse di pagarmi , magari in nero, una sostanziosa quota aggiuntiva al prezzo di esproprio ? Me ne andrei , per sempre , alle Hawaii.
Ma era un incontro sulla Tav o un comizio elettorale?
Non voglio entrare nel merito del pro e del contro ognuno è libero di pensarla come vuole e di esprimere le proprie idee ma il primo cittadino ha l’obbligo civile e morale di dire come stanno le cose senza cercare di portare l’acqua al mulino di nessuno se non dei propri cittadini ma informando la popolazione in modo corretto e non usando discorsi da comizio.
È forviante dire che i soldi vanno usati in altri campi quando in virtù del ruolo che ricopre dovrebbe sapere che ciò che l’UE stanzia non può in alcun modo essere usato diversamente.
Se il materiale ” smarino ” fosse usato per eseguire argini validi e robusti dove c’è pericolo di esondazioni e allagamenti non sarebbe cosa buona e giusta ?
Smarino ? Dipende ……………….Quanto si mangia?
Se lo smarino, dopo la separazione dalle frazioni di maggior pregio, avesse ancora qualche valore o qualche possibilità di utilizzo non si sarebbe mai posto il problema del suo smaltimento.
Per un argine valido e robusto occorrono materiali validi e robusti, non detriti pronti a squagliarsi in fanghiglia melmosa non appena sfiorati dall’acqua.
Suggerisco agli smemorati un veloce saliscendi, andata e ritorno, sulle rampe del cavalcaferrovia di San Didero.
Ringrazio infine Luigi per il parallelo tra comizio elettorale e incontro Tav.
Se ribadire la propria opposizione al Tav significa ricerca di consenso, plaudo a questa buona notizia che è conferma della mai venuta meno ferma contrarietà di larga parte dei valsusini.
Devono spendere sto 25./’ entro il 2019 quindi a buttarli proprio x comprare quei 3 terreni di quei 3 fortunati espropriati che cambiano vita con sti bei soldoni pieni da spendere in giro x il mondo…e noi qui a respirarci lo smarino quando tira il.fon!
Oggi ho contattato alcuni proprietari dei terreni interessati dall’esproprio nel comune di Bussoleno e come me non hanno ricevuto alcuna lettera di esproprio .Qualcuno non sapeva neppure che i loro terreni ne erano coinvolti.NESSUNO HA DISERTATO l’incontro col comune,senplicemente non ne erano al corrente.Colgo l’occasione per ricordare ai SIGNORI del TAV che in questa zona dichiarata “DEGRADATA” da virano e chiamparino ,gli abitanti di Coldimosso attendono da 20 anni che vengano ripristinati i danni fatti con la costruzione dell’autostrada ed il raddoppio ferroviario .Ricordo loro che questa era una terra molto fertile che permetteva a molte famiglie di vivere,prima che le loro OPERE che “PORTANO PROGRESSO”rendessero le nostre terre “DEGRADATE”.Difendereno con le unghie e con i denti quel po’che ci e’rimasto, per le generazioni future.
Purtroppo non vedo con quali mezzi o idee si possa proseguire con la resistenza visto che ormai il cantiere è zona militare I lavori sono partiti…se vai li davanti e tiri un sanpietrino per protesta ti danno capi d accusa assurdi di terrorista internazionale…il movimento no tav ormai vende solo piu magliette e lo stato fa quel che vuole. Il resto dell opinione pubblica se ne fotte tanto nn passa a casa loro e di partigiani nn ce ne sono piu haime!
Mangia stai sereno!
Di argomenti per portare avanti la resistenza ne rimangono da vendere.
Di difficoltà per portare a casa il malloppo, la gioiosa (citazione della famosa macchina da guerra di Achille Occhetto) camurria (ergo lobby) dei promo/sostenitori di questa settentrionale replica della Salerno Reggio Calabria, ne incontrerà ancora da vendere.
La cronaca è già diventata storia ed è una storia che continua.
Accadranno ancora per molto tempo fatti nuovi, in un verso o nell’altro, ma l’alto valore civico di questa esperienza ha già restituito a tutti i cittadini italiani ben più di quanto le nefandezze di certi uomini di stato hanno loro cercato di sottrarre.