BUSSOLENO – Le rappresentanze sindacali del Liceo Norberto Rosa, che già da subito si erano espresse in un comunicato contro l’accorpamento del Liceo Norberto Rosa e dell’ITIS Ferrari di Susa, hanno organizzato un presidio in piazza e indetto un’assemblea pubblica a Bussoleno coinvolgendo studenti, genitori, docenti, amministratori. In piazza, un momento di incontro tra docenti ed ex-docenti, studenti di ieri diventati docenti oppure genitori degli studenti di oggi; molti dei presenti potrebbero identificarsi in più ruoli: ex-allievo/genitore/docente/amministratore. Il tutto per evidenziare che il mondo è piccolo e la comunità è coesa. Nel salone, i docenti referenti dell’RSU hanno introdotto la serata che mira a informare la cittadinanza e dare spazio ad un confronto aperto e ad un coinvolgimento ampio della cittadinanza.
Sono intervenuti rappresentanti degli studenti, dei genitori e dei docenti: tutti con il ruolo di portavoce di considerazioni, osservazioni e prese di posizione discusse e condivise in incontri tenuti in questi due mesi. In particolare gli studenti si ritrovano nel “Collettivo della Garda” appena istituito e i genitori stanno organizzandosi in un comitato. Emerge da tutti i soggetti della scuola l’importanza di mantenere le autonomie scolastiche per garantire qualità all’azione didattica in scuole in cui il dimensionamento porterebbe ad una grande struttura con finalità formative diverse che si mescolano, con un depauperamento dei servizi amministrativi, con una perdita di possibilità di proposte/progetti/attività integrative.
Il Vicesindaco della Città Metropolitana Jacopo Suppo ha illustrato il percorso adottato con cui è stata fatta l’istruttoria per eventuali accorpamenti e si è giunti alla decisione di attenersi alla volontà delle istituzioni scolastiche evidenziando che la priorità è garantire qualità alla scuola trovando delle modalità di confronto a livello territoriale che diano forza alla formazione liceale e a quella tecnica. Valentina Cera, in posizione di minoranza nel Consiglio Regionale, ha assicurato l’impegno a sostenere questa battaglia cercando di superare le difficoltà. Sono presenti rappresentanti di parecchie amministrazioni locali (Almese, Avigliana, Gravere, Meana di Susa, Mompantero, Sant’Antonino di Susa e Venaus), alcuni di essi sono intervenuti e in particolare l’Assessore all’Istruzione dell’Unione Montana Elisabetta Serra ha confermato l’attenzione dell’Unione ai progetti scolastici, che si è già espressa in un comunicato di contrarietà all’accorpamento. Assenti invece le Amministrazioni Comunali di Bussoleno e Susa.
I rappresentanti sindacali CGIL e CUB hanno evidenziato come in realtà gli accorpamenti, decisi a livello ministeriale per risparmiare, in realtà non generano risparmio bensì creano disservizi alla scuola pubblica, mantenendo privilegi alla scuola privata. Il rappresentante di “Assemblea Scuola Torino” ha parlato dell’esperienza di Settimo e ha segnalato la disponibilità a garantire solidarietà e appoggio a questa battaglia. Nel dibattito, sono intervenuti studenti e docenti dandosi l’appuntamento per nuovi momenti di condivisione e di confronto.
2 pesi e due misure .
E invece, Sant’ Ambrogio vedrà l’ istituto comprensivo accorparsi a Condove. Mettiamo il caso che sia conveniente agli studenti di entrambi i comuni, la domanda però è legittima :
Chissà poi perchè non Condove ad accorparsi a Sant’ Ambrogio? Forse perchè il Sindaco Suppo non avrebbe mai acconsentito ? Una bella estrazione a sorte avrebbe evitato molti ( più che giustificati) malumori che a Sant’ Ambrogio non hanno ancora ( ad oggi) meritato una serata informativa o un consiglio comunale aperto sull’ argomento.
Oppure un bell’ impegno bipartisan a suddividere equamente fra i due comuni eventuali tagli di personale, obblighi di trasferta ai dipendenti o disagi di varia natura ai genitori.
Sta di fatto che in tutta la provincia di Torino ( ora si chiama città metropolitana) solo due comuni hanno chiesto di essere accorpati fra loro; la regione ne prende atto su indicazioni della città metropolitana e dulcis in fundo il vice della città metropolitana è proprio il Sindaco di Condove. Mantenere la sede di direzione didattica e/o istituto comprensivo ecc. ecc. rende la cittadina più autorevole, appetibile e interessante per le nuove famiglie soprattutto se sommate a tanti altri servizi ( sportelli prelievi asl, banche, mercato settimanale ecc. ) . Secondo il mio modesto parere, chi rinuncia( colpevolmente) e perde pezzi uno dopo l’ altro condanna il proprio comune alla povertà diffusa e al degrado economico e culturale.
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Sup….po…sizioni
state sempre a fare casino… non vi va mai bene niente…. andate a lavorare
Ma questi quando studiano?