BUSSOLENO – Era tutto esaurito giovedì 2 marzo per l’incontro dibattito per ragionare di borgate montane in sala consiliare a Bussoleno. Nello specifico un focus sul caso di studio di Falcimagna: “Borgate Montane. Ricucire il territorio e le comunità. Il caso Falcimagna”, organizzata dal Comune di Bussoleno con l’Università di Torino e l’Università di Pavia e con il patrocinio della Città Metropolitana di Torino e dell’Unione Montana Valle Susa e la collaborazione di Riabitare l’Italia, della sezione Cai di Bussoleno e del Valsusa Filmfest.
Il caso Falcimagna è stato così al centro del dibattito sui borghi montani. Ad introdurre la serata Luca Giai, Assessore Unione Montana Valle Susa che in questa occasione ha supportato il Comune di Bussoleno nell’organizzazione della serata, rimarcando la centralità del tema delle borgate alpine anche nelle politiche dell’Unione Montana. L’ex sindaco Bruna Consolini ha raccontato l’iter che ha portato alla ricerca partendo dall’adesione del Comune al progetto Matilde, su migranti e ruralità.
La parola è poi passata al professor Andrea Manbretti, docente di Sociologia del territorio presso l’Università di Pavia che ha illustrato la ricerca condotta dai suoi studenti su Falcimagna. Il professor Filippo Barbera, docente di Sociologia economica presso l’Università di Torino nel suo intervento ha posto l’accento sul concetto di metromontagna. Il dibattito con l’attento pubblico ha concluso la serata che sicuramente avrà ulteriori sviluppi vista l’attualità del tema.
Falcimagna è una borgata nuova? Come possono far rinascere e valorizzare una borgata se non sanno neanche scrivere il nome giusto?
Più che Falcimagna bisognerebbe ripulire e dare un minimo di decoro a Bussoleno…
Salve…sono una donna ..artista e artigiana..sono milanese ma vivo a Torino conosco Bussoleno e mi piacerebbe trasferirmi e aprire un laboratorio artistico e artigianale ..insegnando …potete aiutarmi.grazie.
Nina, lascia perdere.