di FABRIZIO PASQUINO
BUTTIGLIERA ALTA – Anche quest’anno, l’amministrazione comunale di Buttigliera Alta aderisce alla campagna “Mi illumino di meno”, sposando da sempre la sensibilizzazione sulle tematiche del risparmio energetico e del rispetto dell’ambiente. L’edizione 2018, la 14ª dell’iniziativa lanciata dal programma Radio Rai “Katerpillar”, si concentra sulla mobilità sostenibile, invitando a riscoprire il piacere di spostarsi a piedi sulle brevi distanze, evitando inquinamento e migliorando la propria salute. “Perché sotto i nostri piedi c’è la Terra e per salvarla bisogna cambiare passo”, recita il claim dell’iniziativa. Un tema sul quale in paese si è già lavorato, con l’istituzione del “Piedibus”.
Il 23 febbraio, la giornata di “Mi illumino di meno” sarà punteggiata di iniziative di coinvolgimento della cittadinanza. A iniziare proprio dal “Piedibus”, attivo sia a Capoluogo che a Ferriera, che avvierà la mattinata degli alunni delle scuole, concentrandosi sulla fascia più sensibile alla divulgazione delle tematiche ambientali. In serata, una divertente riflessione a ritmo di ballo, guidata dalle scuole di danza e dall’Unitre buttiglierese. Il ritrovo è alle 20 in piazza del Popolo con l’animazione delle danze popolari del “Gruppo folk” dell’Unitre. Alle 20,30 in piazza Donatori l’insegnante Unitre Antonella Bartolacci proporrà dimostrazioni di pilates; mentre il “Gruppo Danza Classica Buttigliera” si esibirà in performance di danza moderna. La serata proseguirà con esibizioni di ballo liscio e tango argentino, riscaldata da vin broulè, tè e biscotti. Per l’occasione, l’impianto di illuminazione della facciata e del giardino del municipio saranno simbolicamente spenti. L’Amministrazione si fa inoltre parte attiva per divulgare il “Decalogo di Mi illumino di meno”. L’adesione a “Mi illumino di meno” rientra all’interno di uno dei filoni cardine dell’azione politica della Giunta, per la costituzione di una “Buttigliera città bio”. Filone concretizzato nella riqualificazione energetica di tutti i principali edifici pubblici, dal municipio ai plessi scolastici, nell’adesione a “Città del bio”, oltre che alla rivoluzione del servizio di refezione scolastica scegliendo prodotti a filiera corta e biologici.