dal COMUNE DI BUTTIGLIERA ALTA
BUTTIGLIERA ALTA – Entusiasmante la risposta della rinnovata formula di “Rifiuto amico”, la linea progettuale di interventi di educazione ambientale promossa dagli Assessorati alle Politiche Ambientali e alle Politiche Educative, per le scuole del territorio.
Dopo dieci anni di attività puntate sul riciclo, con la raccolta dei tappi di plastica, dall’anno scolastico in chiusura, si è modificata la formula, chiedendo agli alunni di proporre un elaborato, frutto della riflessione su una delle linee tematiche del progetto.
Ottima la risposta delle scuole con l’adesione di tutti i plessi, dai più piccoli dell’asilo nido fino ai ragazzi delle secondarie di primo grado. Proprio i più piccoli del nido “Banda Bassotti” e della scuola dell’infanzia “Caduti in guerra” si sono concentrati sulle produzioni a chilometro zero, coltivando insalata in un orto scolastico.
Gli altri bimbi delle scuole dell’infanzia “Aquilone” e “Girandola” hanno prodotto oggetti con materiali di recupero. Le scuole primarie hanno lavorato sulla biodiversità, sulle forme di energia e sulla scoperta del territorio locale. I ragazzi delle secondarie hanno immaginato una città ecosostenibile di un futuro 2050 e hanno riflettuto sul compostaggio. Gli elaborati frutto delle riflessioni in classe sono stati esposti in due mostre di fine anno, rispettivamente nei plessi di Capoluogo e Ferriera.
“Non possiamo che ringraziare i docenti che sono riusciti a guidare così bene i ragazzi, nonostante le molte difficoltà di quest’anno scolastico, dando piena adesione alla nostra proposta, in questa formula rinnovata – commentano gli Assessori alle Politiche Educative, Laura Saccenti, e alle Politiche Ambientali, Mauro Usseglio Min – L’Amministrazione Comunale continua a ritenere prioritari questi investimenti, rivolti proprio alle fasce più sensibili dei giovanissimi, protagonisti di un futuro che dovrà essere ecosostenibile. Siamo certi che questa edizione inaugurerà un nuovo filone di collaborazione, sperando, il prossimo anno, di poter coinvolgere, nell’evento finale, anche la popolazione, aprendo al pubblico le mostre conclusive”.