di CORRADO VERSINO
Mi chiamo Corrado Versino.
Ho vissuto 50 anni a Condove, Paese che amo; da alcuni anni mi sono trasferito a Torino, dove risiedo, anche per motivi di lavoro, ma torno quasi ogni week end a Condove, dove ci sono le mie radici.
Fra di esse mi piace ricordare l‘Asilo Perodo che mi ha visto alunno quando ero bambino e del quale mi sto ancora occupando ormai da più di 30 anni.
Ed anche il campo sportivo di Condove, una radice importante per me, e mi intristisco quando passo sul viale Bauchiero e lo vedo nelle attuali condizioni, con i pali delle porte arrugginiti ed in stato di abbandono.
Alcune estati fa ho scattato una foto: c‘era l‘erbetta verde come quando giocavamo al calcio e fra l’erba tantissimi piccoli fiori gialli; il pensiero mi è venuto di getto: siamo noi, siamo sempre in tanti e stiamo ancora giocando: siamo i Gialli.
1 Gialli per chi ancora non lo sapesse erano i giocatori di calcio del Condove; Gialli perché la loro maglia era Gialla; io sono stato uno dei Gialli e lo sarò per sempre, sin da quando a 12 anni uno dei Gialli più grande di me, il compianto Felice Midellino, mi regalò un paio delle sue scarpe da calcio usate; erano due misure più grandi della mia ma per me valevano più di un tesoro; mi miși due calzettoni di lana spessa dentro alle scarpe usate, indossai quella maglia che sapeva di sudore e fatica e non me la sono più levata.
Sono stato calciatore dei Gialli, poi il loro capitano, il loro allenatore e da ultimo il loro presidente; qui è rimasta una macchia che mi angustia; sono stato anche l‘ultimo presidente dei Gialli, purtroppo abbiamo dovuto cessare l’attività sportiva per motivi economici.
Qualche tempo fa insieme ad alcuni amici, Giorgetto Jannon uno dei Gialli come me, Livio Croce e Silvana Falco moglie di Aldo Sartori, uno dei più forti giocatori del calcio valsusino e poi nostro mitico allenatore, ci siamo chiesti se ci fossero ancora dei ragazzini a Condove che avessero voglia di giocare seriamente al calcio e se vi fossero altresì una o più società sportive interessate ad assumere la gestione del campo sportivo.
Le risposte sono state affermative.
Ecco che allora abbiamo cominciato a pensare al progetto di ristrutturazione del campo sportivo e siamo riusciti a raccogliere oltre 700 firme, tutte depositate, di persone che hanno dimostrato interesse e condivisione dell’idea.
Il nostro progetto di ristrutturazione dell‘area del campo sportivo ha un obiettivo sicuramente condiviso anche dall’Amministrazione Comunale: dev’essere una struttura ad utilizzo non esclusivo del gioco del calcio ma usufruibile dall‘intera cittadinanza per attività ricreative e associative.
Ecco allora il restringimento dell’area di gioco alle ridotte dimensioni 60×40 mt, misure regolamentari per le partite del settore giovanile per bambini e ragazzi sino a 14 anni e l’utilizzo di circa metà della superficie rimanente per attrezzature usufruibili dalle associazioni condovesi e dal pubblico, ivi compresa una tribuna coperta per assistere sia alle partite di calcio sia ad altre manifestazioni pubbliche che vi si potranno svolgere quali feste, sagre e concerti.
Il nostro progetto ha evidentemente un costo molto inferiore all‘idea di parco multifunzionale che intende realizzare l’Amministrazione Comunale sulla suddetta area: circa 250.000 € rispetto a quasi 1.500.000 €.
Apprendo in questi giorni, da una risposta dell’Amministrazione Comunale ad una interrogazione presentata dai consiglieri di minoranza, che detto progetto di parco multifunzionale, nonostante il suo inserimento nell’ambito di un accordo fra comuni limitrofi per partecipare ad un bando ministeriale per l‘assegnazione di fondi per “la rigenerazione urbana volti alla riduzione di fenomeni di marginalizzazione e degrado sociale”, sarebbe stato dichiarato non finanziabile.
Mi chiedo allora per quanto tempo dovremo ancora vedere il nostro campo sportivo ridotto in quelle condizioni.
Da ultimo una piccola chiosa.
Un po’ di tempo fa l’Amministrazione Comunale organizzò alcune riunioni per individuare la miglior destinazione dell’attuale area del campo sportivo che intendeva dismettere; io stesso partecipai ad alcune di quelle riunioni, ma a quel tempo ero rassegnato all’impossibilità di riportare il calcio giovanile a Condove e sul questionario che il Comune inviò ai cittadini per chiedere il loro parere sull’argomento, scrissi una frase che il mio amico Giorgetto Jannon ha riportato sul retro della copertina del suo bellissimo libro sul calcio condovese e che spero stia nelle case di molte famiglie di Condove e non solo: “fatene quello che volete, un’area attrezzata, un parco giochi, un’area verde ma fate anche in modo che quando qualcuno passerà di li comprenda chi erano i Gialli e cosa significava per loro quel piccolo pezzo di prato incastonato fra le case del Paese“.
Ora mi chiedo e vi chiedo: non è forse il miglior modo per tramandare alle generazioni che verranno una tradizione centenaria che ha visto correre, vivere e gioire su quel campo la meglio gioventù passata, quello di ristrutturarlo adeguatamente facendo in modo che ritorni funzionale all’uso per bambini e ragazzi?
Vi ringrazio per l’attenzione.