DI MONICA GAGLIARDI, LEONARDO CAPELLA, PAOLO COMBA, FRANCA BIANCO (Consiglieri di minoranza in Unione Montana Alta Val Susa)
Il 26 settembre si è svolta a Roma la conferenza dei servizi nazionale, dove sono stati invitati a partecipare i sindaci dei comuni interessati alla variante di progetto TELT, più altri attori… Il sindaco di Gravere, Nurisso, attuale presidente dell’Unione dei Comuni Alta Valle Susa, ha portato le istanze di alcuni comuni dell’Unione.
Il 28 settembre abbiamo avuto un consiglio dell’Unione montana a Oulx, dove è stata approvata dopo gli interventi dei sindaci e delle minoranze la delibera inerente osservazioni variante di progetto. Presenti 12 su 13: Meana non c’era e non ha mandato un sostituto.
I punti approvati all’unanimità sono:
1. di richiamare la premessa ed il dibattito, attestando che i medesimi formano parte integrante della presente deliberazione;
2. di segnalare le seguenti situazioni:
• le problematiche di ordine pubblico che hanno determinato la variante in oggetto non sono da ritenersi risolte. Anche quest’area potrebbe essere soggetta a momenti di tensione sociale con rischi di interruzione dell’adiacente traffico ferroviario e della viabilità con le conseguenti ricadute negative per la vita quotidiana degli abitanti dell’Alta Valle e per i turisti. Particolarmente negative sarebbero le ricadute in termini di immagine turistica della valle in conseguenza di situazioni di tensione in un’area particolarmente vicina ai principali comprensori turistici.
• il traffico autostradale rischia di essere ulteriormente rallentato dall’aumento di mezzi pesanti impegnati nel trasporto dello smarino. Se è vero che si tratterebbe di un aumento del 7% del complessivo traffico pesante, va comunque rilevato che si tratterebbe di un traffico particolarmente lento. Si richiede un cronoprogramma che tenga conto dei flussi turistici nei week end invernali ed estivi e nei periodi storicizzati di massima affluenza. Qualora ci fossero dei problemi in autostrada, si richiedono precisazioni sui modelli di gestione del traffico e rassicurazioni relative al non passaggio sulla tratta statale. In sede di VIA (Valutazione di Impatto Ambientale) devono essere valutati gli impatti complessivi delle opere in progetto e di tutte le attività comunque loro connesse. A tal riguardo si nota che nulla rileva circa lo smaltimento degli attuali depositi di materiali terroso/rocciosi e legnami presenti nell’area del cantiere di Salbertrand. Si tratta di ingenti volumi di materiali, peraltro da poco tempo ricoperti da teloni, che il progetto non considera in quanto esprime le sue valutazioni considerando l’area come resa libera.
3. Di ribadire per l’Alta Valle Susa e per l’economia turistica piemontese l’importanza della linea storica con le stazioni internazionali di Oulx e Bardonecchia nell’intera ed unica tratta Torino-Modane, con un servizio giornaliero per tutte le stazioni e per tutti i paesi dell’Alta Valle. Parte integrante della delibera sono anche le lettere pervenute ad alcuni Consiglieri di minoranza da parte di cittadini e messe agli atti: esprimono in modo completo le criticità e le opposizioni inerenti la variante di progetto, e in alcuni casi, rispetto l’opera tutta. Sono state scritte da cittadini di Oulx, Salbertrand, Meana, Chiomonte, Gravere , Giaglione …Riportano la sensibilità per il territorio, l’idea di uno sviluppo diverso da quello proposto da cantieri delle grandi opere, che forniscono lavoro a tempo determinato per poi rivedere la valle piombare nella speranza dell’arrivo di qualche altro grande progetto, invece di puntare sul turismo e un modello di sviluppo duraturo nel tempo.
4. Evitare lo spopolamento della montagna. Nel dibattito, oltre le dichiarazioni del sindaco di Oulx De Marchis (riguardanti l’inutilità della stazione internazionale di Susa) e di altri sindaci (Chiomonte, Salbertrand, Bardonecchia, Exilles) che hanno toccato altri temi come la sicurezza del non passaggio dei camion sulla statale e la garanzia del normale funzionamento della linea storica ferroviaria, su esplicita richiesta nostra (ovvero dei rappresentanti delle minoranze) sono state lette le lettere che sono state portate a Roma in Conferenza dei Servizi: particolare la situazione dei comuni di Gravere e Meana che non fanno parte della variante di progetto, ma che hanno potuto portare dei documenti.
Quando fa comodo a qualcuno le maglie delle regole “si allargano”, quando sono scomode si stringono a seconda delle situazioni o di chi è il proponente delle istanze. Molto interessante apprendere che i Comuni di Meana e di Gravere han dato disponibilità del sito di cava Palli per il ripristino ambientale. Due documenti pressoché uguali su questo punto, ma in cui differisce la stima del materiale di ripristino per la cava: per Meana pari a 115.000 metri cubi, mentre Gravere 250.000 metri cubi. Su questo punto i due documenti sono identici in tutto e per tutto, cambia solo la stima. Mah…almeno mettersi d’accordo.
Secondo le stime del Comune di Salbertrand, del materiale che ora è depositato (in quello che dovrebbe essere in futuro il sito industriale di lavorazione e carico su treno dello smarino) quello potenzialmente utilizzabile per fini commerciali e da allontanare dal sito per renderlo fruibile da parte di Telt non basterebbe ancora per il ripristino ambientale.
In ogni caso si specifica che visto che il materiale dovrà passare da Meana, tanto vale fare un ramo ferroviario di 500 metri verso cava Palli per tenere in considerazione la possibilità del suo ripristino ambientale, oltre quello della cava di Caprie, che per intenderci inizierebbe nel 2021, quando la ditta che sta lavorando ora al ripristino del sito avrebbe già finito da due anni, ovvero dicembre 2019.
Meana non ha considerato di chiedere e/o rendere noto alla popolazione questa disponibilità e il consigliere Capella ne ha chiesto conto anche tramite una lettera di spiegazioni sottolineando che non se ne è discusso neppure in consiglio comunale. Ma non ha avuto risposta essendo mancante il sindaco di Meana…
Neanche Gravere ha pensato di informare la gente o di fare un consiglio in merito…entrambi chiedono di spostare degli elettrodotti proponendo di collegarsi direttamente alla sottostazione elettrica che sarà presente al cantiere della Maddalena, per costruire un nuovo cavidotto interrato che serva diversi altri comuni. Per Meana, inoltre, c’è la stazione ferroviaria da mettere a posto…
Il Comune di Chiomonte, rappresentato dal sindaco, non ha dato lettura della delibera di giunta n° 78 del 15 settembre, che si trova sul sito del Comune.
Il Comune di Giaglione, sempre con la lettura da parte del presidente dell’Unione Montana, ha chiesto di attuare, citando la legge Regionale n 4/2011, tutte le possibili iniziative a favore delle attività economiche sul suo comune…la costruzione di uno svincolo autostradale con ingresso e uscita in entrambe le direzioni per la Maddalena e il ripristino del collegamento stradale tra Giaglione e Chiomonte (ora chiuso e passante nel cantiere) con il rifacimento dei muretti a secco della strada che dall’ultima borgata del paese porta verso la Maddalena e il manto stradale. Inoltre segnala l’attenzione per la salute.
Non condividendo la scelta fatta dal sindaco Paini di accettare il cantiere, non comprendiamo proprio le disponibilità portate…almeno gli altri han cercato di accaparrarsi un po’ di lavori costosi! E anche di queste proposte in paese non se ne sa nulla (eppure qualche tempo fa aveva affermato che prima di fare proposte a Telt, si sarebbe consultato con i cittadini). Presente in sala il pubblico interessato all’argomento e carabinieri in alta uniforme.
Come consiglieri abbiamo ricordato che l’Unione ha tra i suoi principi l’operare per superare gli svantaggi causati dall’ambiente montano e dalla marginalità del proprio territorio. Si è fatto notare che mancano da parte di Telt due documenti importanti anche al fine della delibera in oggetto, ovvero nella prescrizione 110 manca il modello di esercizio della Torino-Lione (tappa 1 e 2), che serve a dimostrare la sostenibilità della linea storica con la Torino -Lione.
Abbiamo letto alcune lettere di cittadini da mettere agli atti, tra cui da Chiomonte che fa notare che i 3 murales costati 25.000 euro alla collettività dipinti all’interno della galleria della Maddalena non si potranno più visitare perché sarà riempita (la galleria) di amianto proveniente dal fronte dello scavo a Susa. Soldi buttati, ma tanto…oltre il danno la beffa!
Ci siamo permessi di ricordare che siamo per l’opzione zero, così come diverse persone del pubblico e che il fatto che non vi siano state in alta valle grandi manifestazioni di dissenso all’opera, non vuol dire che siamo tutti d’accordo e che in questo caso si è scelto di far pervenire delle lettere per puntualizzare l’opinione. Abbiamo infine segnalato la grande difficoltà incontrata già oggi da parte del 118, ovvero 112, di poter soccorrere in tempi certi le persone, visto la situazione dell’autostrada, con cantieri e corsie dedicate alle forze dell’ordine in zona della galleria del Cels.