dall’UFFICIO STAMPA DEL COMUNE DI CASELETTE
CASELETTE – Una tradizione senza tempo che anche quest’anno, nonostante l’emergenza Covid-19, ha avuto luogo. Sono le celebrazioni di Sant’Abaco che ogni anno radunano centinaia di persone al Santuario sul monte Musinè per la fiaccolata prima e il falò dopo.
Tradizione modificata, senza assembramenti e rispettando tutte le regole di sicurezza, ma mantenuta con i Priori che hanno deciso di illuminare il Santuario e il percorso che porta a Sant’Abaco passando per i suoi 14 Piloni Votivi per regalare comunque uno spettacolo unico visibile da Caselette, ma anche da molti Comuni limitrofi della bassa Valsusa.
Ma Sant’Abaco che dura dal 6 fino al 24 gennaio significa anche celebrazioni eucaristiche con le messe celebrate sempre al Santuario, la benedizione della “Carità” e la distribuzione dei “Caritin” ai devoti.
Dopo l’illuminazione di sabato, domenica al Santuario di Sant’Abaco si è tenuta la Santa Messa presieduta dal Parroco don Dino Mulassano con benedizione e distribuzione dei “Caritin” ai devoti. E il programma prosegue martedì 19 gennaio alle ore 10.30 al Santuario di Sant Abaco la Santa Messa presieduta dal Parroco don Dino Mulassano con benedizione e distribuzione dei “Caritin” ai devoti.
Chiude le celebrazioni l’appuntamento di domenica 24 gennaio alle ore 10.30 sempre presso il Santuario di Sant’Abaco, con la Santa Messa presieduta dal Parroco don Dino Mulassano con benedizione e distribuzione dei “Caritin” ai devoti.
Pazzi scriteriati,è noto a tutti che il Covid si diffonde con i falò, vogliamo altri 700.000 morti?