AVIGLIANA, 100 nuovi licenziamenti alla Azimut Yachts. Un colpo durissimo all’occupazione in Val Susa, con 100 famiglie che rischiano di non avere un futuro occupazionale in un territorio già fortemente colpito dalla crisi. La brutta notizia è stata diffusa ieri dall’amministratore delegato della spa, Ferruccio Luppi, all’assemblea dei lavoratori. Gli esuberi saranno dagli 80 ai 100, e si vanno ad aggiungere agli altri 50 licenziamenti già attuati all’azienda leader nella produzione di barche di lusso. Questa volta il settore che sarà colpito dai tagli sarà quello “diretto”, ossia gli operai che realizzano gli yachts. Il tutto fa infuriare le Rsu sindacali, che per venerdì mattina hanno indetto 3 ore di sciopero e preannunciano un autunno caldo, con proteste ad oltranza. “È assurdo che l’azienda voglia licenziare i lavoratori, nonostante quest’anno la produzione sia aumentata si oltre 20 unità, da 140 a 165 barche – accusano le Rsu – e indiscrezioni dicono che il prossimo anno nautico vedrà per Avigliana la produzione di 190 yachts. Eppure l’azienda licenzia e lascia a casa i lavoratori, ma noi ci opporremo a questa scelta”. La Azimut risponde così alle accuse dei sindacati e spiega con questa nota le ragioni dei licenziamenti: “Dopo oltre 20 mesi di proposte finalizzate ad ottenere una maggiore flessibilità lavorativa e quindi evitare una riduzione di organico, siamo oggi costretti a prendere decisioni che sono diretta conseguenza della mancata disponibilità alla discussione da parte delle Organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative”.
Durante l’assemblea coi lavoratori, l’amministratore Luppi ha anche rimarcato che nella fabbrica di Avigliana continuano a ripetersi furti di materiali. Altro problema sollevato dalla dirigenza riguarda la disponibilità nel lavorare il sabato: solo il 50% dei dipendenti si è reso disponibile, e per questo “saranno presi i dovuti provvedimenti”.
Per quanto riguarda i furti, i sindacati rispondono che “hanno sempre condannato questi episodi” e che proprio per queste ragioni in passato sono state licenziate o invitate a lasciare l’azienda 9 lavoratori, tra cui vari capi reparto, responsabili di produzione e team leader.
Riguardo la scarsa disponibilità a lavorare di sabato, invece, le Rsu ricordano che “non è stato un invito, ma una comandata da parte dell’azienda, e per questo motivo sono avviati gli scioperi del sabato”. E a proposito della questione legata all’assenteismo, i sindacati chiedono di avere dall’azienda i dati ufficiali, per avviare un confronto con le singole voci di incidenza, e “verificare anche le situazioni legate ai collaboratori più stretti dell’amministratore delegato”.
Sì preannuncia un autunno caldo quindi alla Azimut di Avigliana: ma la notizia che altre 100 persone della Valle finiranno in mezzo a una strada, non può far passare notti serene agli amministratori comunali di Avigliana e dei paesi vicini, così come di chi rappresenta la Val Susa in Regione o altri enti.
Penso che on Italia on generale l operaio Tora troppo la corda
e il problema è che hanno sto c…. di sindacati alle spalle che torto o ragione vincono sempre loro
I sindacati come i politici sono la rovina dell’Italia
Penso che il troppo lavoro e i troppi soldi guadagnati nel corso degli anni, fanno male ai lavoratori e capita che hanno atteggiamenti come questi, mentre ci sono persone che non hanno un centesimo e apprezzano di piu’ il lavoro, con comportamenti migliori di questi licenziamenti in corso.(3335841695, Stefano)
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