Un cervo maschio adulto è stato aggredito e torturato per tutta la giornata da due cani lasciati liberi per i boschi, in frazione Rival a Salbertrand. Il cervo era su un masso, i cani a 10 metri da lui, in mezzo un salto. Per tutta la giornata i guardiaparco dell’Alpi Cozie e gli agenti del Corpo Forestale di Bardonecchia, hanno cercato di rintracciare il proprietario.
Questa mattina la segnalazione è arrivata al parco Alpi Cozie, e riguardava 2 cani vaganti che inseguivano i cervi. “Siamo subito andati a vedere, alla frazione RIVAL di Salbertrand – spiega Elisa Ramassa – abbiamo sentito già da distante i cani che abbaiavano. Poi abbiamo visto un cervo maschio adulto che scappava, inerpicandosi per le rocce a sinistra del rio Chantaluba. I cani dietro”.
Il povero cervo è stato preso di mira dai cani: “Li abbiamo visti mordere le zampe posteriori, il cervo tentare di difendersi dando cornate – aggiunge la guardiaparco – il nostro tentativo di richiamare i cani o di spaventarli non è servito a niente, come non ci fossimo, anzi, cervo e cani sono saliti ancora più in alto”.
La zona è fuori dall’area di competenza del Parco Gran Bosco di Salbertrand, per cui abbiamo i guardiaparco hanno iniziato a cercare i colleghi competenti per territorio: “Prima il Comprensorio Alpino Torino2 – dice Ramassa – poi il Servizio tutela fauna e flora della Provincia, oggi passata sotto la Città metropolitana, poi il veterinario dell’ASL per pianificare un’eventuale intervento di cattura dei cani. Alla fine sono arrivati i colleghi della forestale, del Comando Stazione di Bardonecchia e con loro sono partite le indagini per rintracciare il proprietario”.
Ecco quindi una riflessione sul pericolo dei cani o dei lupi: “Quando mi chiedono se sono pericolosi i lupi, rispondo sempre che lo sono molto di più i cani – spiega la Ramassa – oggi ne ho avuto l’ennesima conferma. Sono animali che hanno un padrone che li nutre, per cui il loro istinto di caccia è solo per gioco. Ho osservato quanto hanno sfiancato quel cervo, mordicchiandolo e costringendolo ad arrampicarsi sulle rocce. Il metodo di caccia dei lupi è diverso: non sprecano energie, puntano l’animale più debole e cercano di ucciderlo subito, prima fanno, prima mangiano. Siamo d’accordo, il risultato non cambia, un cervo muore, ma almeno i lupi risparmiano l’agonia alle loro prede e cacciano solo quando hanno fame e una volta ucciso mangiano tutto”.
I cani liberi, invece, si comportano diversamente. Secondo la guardiaparco “I cani lasciati vagare liberi dai loro padroni provocano lente agonie, alle volte fanno morire cervi e caprioli per sfinimento, li mangiano vivi,
mordicchiando la pancia, le zampe. Poi li lasciano lì, agonizzanti. Non gli interessa mangiare tutto, a casa hanno un umano che gli darà le crocchette. A loro interessa il gioco di uccidere. Non è colpa dei cani, ma dei proprietari”.
Questo episodio fa riflettere anche su un aspetto organizzativo per quanto riguarda la gestione della fauna locale: “Normalmente le guardie dei vari enti (Parco, Comprensorio, Provincia, Corpo Forestale dello Stato) collaborano tra loro – afferma la Ramassa – perché non si può pensare di unire le forze? Se fossimo sotto un unico sistema oggi non avrei sprecato 4 telefonate prima di trovare la persona giusta, e non ci sarebbero paletti tra area protetta e “territorio non protetto”.
Qualcuno risponderà ai giusto quesiti posti dalla guardiaparco?
Troppe volte nel parco (che frequento spesso) le guardie non dicono nulla ai turisti proprietari di cani che non tengono gli stessi con guinzaglio e museruola come dovrebbe essere. Per cui le guardie per prime dovrebbero farsi un esamino di coscienza.
X il guinzaglio Le do ragione…ma la museruola se la metta Lei..
Se fosse successo in Austria o Slovenia… invece che chiamare i cani o cercare i proprietari ( ma quanto tempo ci vuole?) i cani sarebbero stati abbattuti… Ma quelle sono nazioni civili….
Il problema non sono i cani ma i padroni dei cani, forse in una nazione civile con tanti di foto che testimoniano l’accaduto si saprebbe gia di chi sono i cani e si sarebbe gia preso qualche provvedimento…
Condivido il commento di gaudina
Considero da deficiente la legge che prevede la presenza di più – a volte solo apparenti competenze – e che dinanzi a tali “confini” ci si debba fermare anche dinanzi a barbarie come quella raccontata: cani che seviziano un cervo. Leggo con piacere – invece – la spiegazione sulle differenze fra caccia del lupo ed aggressione canina, condita dalla ignoranza e stupidità del primo animale aggressivo e distruttivo per antonomasia: l’Uomo che prova piacere quando i suoi “allevati” sottomette altri animali.