di FABIO TANZILLI
Dopo 6 anni il mitico Ciabot dei Gofri di Cesana dovrà chiudere i battenti: il Comune al suo posto vuole metterci un albero di Natale. L’amministrazione comunale guidata dal sindaco Lorenzo Colomb (Forza Italia) ha ordinato alla giovane Marinella Manfredi di demolire la casetta in legno, diventata nel corso degli anni un luogo di ritrovo di turisti e di altovalsusini appassionati per il Gofri, prodotto tipico della Valli Occitane. Nel contempo la Manfredi non si arrende, e ha fatto ricorso al Tar per salvare la casetta e anche la sua attività artigianale, che dà lavoro alla famiglia e ad altri valsusini nei periodi di alta stagione.
Quello di Cesana era l’unico punto vendita dedicato al Gofri della Val Susa, attivo tutto l’anno (un altro coraggioso artigiano dei gofri è Luca Meyer, che ha un chioschetto simile a Salbertrand aperto in estate).
Nonostante il Ciabot dei Gofri di Marinella Manfredi sia attivo da sei anni, improvvisamente il Comune avrebbe riscontrato dei problemi burocratici per ordinarne la chiusura immediata, proprio a pochi giorni dall’apertura della stagione turistica invernale.
Stessa cosa, casualmente, è avvenuta nella frazione Sansicario sempre in questo periodo: anche in questo caso il Comune di Cesana ha ordinato a Marinella Manfredi di togliere l’altro chioschetto dei Gofri.
La questione suscita dubbi, non solo a ValsusaOggi: in attesa che si pronunci il giudice del Tar, sorprendono queste scelte dell’amministrazione Colomb, che di fatto vanno a colpire una giovane imprenditrice del paese, che ha scelto di vivere e lavorare a Cesana e dare occupazione in paese offrendo un prodotto tipico (la sua attvità rientra nel Paniere dei Prodotti Tipici della Provincia di Torino), anzichè spostarsi verso la città…come invece purtroppo stanno facendo molti altri delle nuove generazioni. La stessa Manfredi, per fortuna, ha un altro chiosco a Monginevro.
Altro elemento, sempre di casualità, è che la stessa Marinella Manfredi si sia candidata sei mesi fa alle elezioni comunali proprio a Cesana, nella lista avversaria di quella del sindaco Colomb. Manfredi ha preso 16 voti nella lista dell’ex sindaco Roberto Serra (con cui era stata assessore negli anni olimpici): le elezioni le ha vinte l’attuale sindaco, in carica già dal 2009.
Quindi stupisce che nei cinque anni precedenti, guidati dalla stessa amministrazione comunale, il Ciabot andasse bene, mentre oggi debba essere distrutto.
In attesa che si pronunci il Tar, in paese e non solo sta girando una raccolta firme, in parecchi – residenti e turisti della località – si lamentano di questa decisione.
Una storia negativa, che ancora oggi fa capire quanto il territorio dell’Alta Val Susa abbia grossi limiti, e non sempre sappia incentivare e valorizzare al meglio le proprie risorse turistiche e i giovani del posto…il tutto non profuma di gofri, ma di tristezza. E permettetemi, anche di arroganza.
Chi a voglia di lavorare prima o poi per una cosa ho l’altra gli fanno passare la voglia , dopo 6 anni di lavoro se ne accorgono adesso di chiuderlo ? Poi non so ….
Trentacinque anni fa,con una clientela molto meno esigente di adesso, Cesana aveva: 8 alberghetti o pensioni familiari e 2 campeggi,uno dei quali con pista di pattinaggio in inverno.
La seggiovia era lunghissima,ma con gli sci si arrivava in centro paese e i principianti potevano cominciare a mettere gli sci al ” Pra’ d’ei Turoun”, subito fuori del paese.
Via Roma era piu’ brutta,e piena di traffico automobilistico,pero’ la societa’ era piu’ viva, non essendoci Internet, i giovani frequentavano di piu’ i locali (avevano anche i soldini per poterlo fare) soprattutto alla sera dopo il lavoro.
So che i benpensanti del paese non vorrebbero ricordarlo, ma a Cesana abbiamo avuto il primo “Topless Restaurant” del nord Italia, per gli addii al celibato arrivavano anche dalla toscana.
A Luglio non avevamo la Carton Race,ma abbiamo avuto il campionato europeo di deltaplano a Sansicario, che aveva portato gente per tutta la settimana,anche la Cesana- Sestriere era una gara europea, e la corsa dello Chaberton ad Agosto era un altra domenica importante, come pure il campionato italiano dei boscaioli a Ferragosto.
Non c’erano i sentieri ben segnalati come ora, pero’ le vecchie strade militari erano percorribili ed i tedeschi avevano messo la strada dello Chaberton al primo posto nelle loro guide di Trial , portandoci una buona affluenza estiva di clienti benestanti, che ,tra parentesi, vedevamo soprattutto a luglio e settembre, non ad Agosto.
Certo che nelle basse stagioni non c’era nessuno, ma ,grazie anche alle spese fisse molto piu’ basse di quelle attuali, si poteva sopravivere senza troppe difficolta’.
Naturalmente,se qualcuno “pestava i piedi ” le amministrazioni facevano il bello ed il cattivo tempo gia’ allora,quindi nulla di nuovo sotto il sole.
Un EX albergatore di Cesana Torinese.