Pubblichiamo la lettera che oggi l’associazione Imprendoc ha diffuso sui social network in merito alla polemica sul ruolo dell’ente riguardo alla questione Tav e ai fondi per le opere di compensazione.
Cari chiomontini,
riteniamo utile fare alcune precisazioni in merito alle discussioni che si sono aperte (sul sito www.notav.info del 5/3/2017 e sul gruppo di facebook Sei di Chiomonte Se…/colloqui orali) in seguito all’articolo apparso su La Stampa il 13 febbraio. L’articolo faceva riferimento alla presentazione del progetto Chiomonte 2025: opportunità di sviluppo territoriale ai componenti dell’Osservatorio Torino-Lione.
Ci pare che le discussioni emerse pongano tre domande:
1. discutere di compensazioni non spetterebbe al Comune anziché ad un’associazione che rappresenta solo i suoi iscritti e quindi i suoi interessi privati?
2. con quali soldi è stato realizzato il progetto Chiomonte 2025: opportunità di sviluppo territoriale?
3. i soldi delle compensazioni a chi arriveranno e chi li gestirà?
Per poter rispondere adeguatamente a queste 3 domande pensiamo sia necessario chiarire prima alcune altre questioni:
a) Qual è lo scopo del progetto Chiomonte 2025: opportunità di sviluppo territoriale e quali obiettivi si vogliono raggiungere?
Lo scopo del progetto non è discutere prima di tutto di compensazioni. Lo scopo di Chiomonte 2025 è discutere, prima di tutto e sopra ogni altra cosa, di Chiomonte e del futuro della sua comunità. L’obiettivo è che Chiomonte torni a essere un luogo dove tutte le persone (associati e non) vivano bene, civilmente e dignitosamente. Lo scopo di ImprenD’Oc non è sostituirsi all’amministrazione ma collaborare con essa per il raggiungimento degli obiettivi sopra espressi.
b) Vale la pena credere in Chiomonte?
Assolutamente si. Chiomonte è un luogo eccezionale (dal punto di vista naturalistico, storico, architettonico, sociale e antropologico), ma siamo noi chiomontini che, per primi, dovremmo accorgercene e credere nelle possibilità di questo territorio. E’ la comunità a dover chiedere (con forza) che Chiomonte sia riconosciuto come un patrimonio comune e comunitario. Il riconoscimento, la difesa e la valorizzazione di questo patrimonio non può e non deve però essere un interesse specifico ed esclusivo della comunità locale. Esso deve riguardare quella comunità più ampia (da Torino all’Europa) che, ancora una volta nella storia, usa Chiomonte per i suoi interessi e per le sue esigenze di sviluppo.
c) Cosa bisogna fare?
Bisogna recuperare e valorizzare innanzitutto il patrimonio tradizionale esistente; questo è molto importante. Da anni, invece, si sente parlare della possibilità di costruire a Chiomonte un impianto termale utilizzando l’acqua calda proveniente dagli scavi del tunnel della NLTL. Si tratta di idee/interventi che è certamente opportuno sviluppare, però come integrazione e non come alternativa a quanto previsto in Chiomonte 2025, progetto centrato in primis su recupero del patrimonio tradizionale. Per quanto riguarda la possibilità di costruire un impianto termale, bisogna infatti tenere conto che, per valutare le relative esigenze in termini di disponibilità e qualità delle acque, delle superfici necessarie, dei costi, ecc., occorrerebbero diversi anni. Prima gli studi, poi le valutazioni, poi il business plan, poi l’eventuale realizzazione. E nel frattempo? Prima di inventare, trasformare, importare o impiantare sul territorio cose nuove, nuove attrazioni, nuove esigenze, bisogna chiedere con forza, determinazione e convinzione che sia salvato, recuperato, valorizzato e diffuso l’immenso patrimonio storico, artistico, architettonico e naturalistico già esistente.
d) Come possiamo farlo?
Servono due cose: un’amministrazione comunale forte e straordinarie disponibilità finanziarie. Questi finanziamenti sono recuperabili da tre bacini: finanziamenti CIPE (compensazioni NLTL), Fondi Residuali Torino 2006, fondi europei/regionali (con particolare riferimento ai Fondi Strutturali europei). L’ordine di elenco proposto non è casuale, esso tiene conto dell’ammontare del finanziamento e del grado di pertinenza della richiesta. Chiomonte ha diritto per legge a richiedere che il territorio e la comunità siano risarciti per i danni subiti, resi ancora più gravi da questi primi 5 anni di presenza del cantiere passati sotto silenzio.
Fatte queste premesse, ora possiamo rispondere alle 3 domande di partenza.
1) Discutere anche di compensazioni non spetterebbe al Comune anziché a un’associazione?
Ribadito che il Comune è l’organismo che per primo ha il diritto/dovere di discutere di compensazioni, la nostra risposta è: assolutamente no. Questo “no” è avvalorato proprio dallo Statuto del comune di Chiomonte, art. 48 e 49. Discutere del futuro del territorio e dei modi attraverso cui arrivare a ottenere quanto spetta di diritto alla comunità che lì vive (vale a dire il diritto di vivere dignitosamente e bene), è anche compito delle Associazioni presenti su quel territorio e delle persone che di quelle associazioni fanno parte.
Certamente è compito dell’Associazione Chiomonte Imprend’oc (che fa parte del territorio). Infatti, all’art. 4 del nostro statuto si legge:
“L’associazione persegue finalità culturali, educative, di salvaguardia e promozione del patrimonio artistico, culturale, storico e socio-economico […] di Chiomonte [e] ha come scopo [il] potenziamento e [il] miglioramento sia del tessuto sociale ed economico […] sia della qualità della vita in generale [dello stesso].
[…] In particolare [l’Associazione opera per] lo sviluppo delle realtà turistiche, commerciali, agro-silvo-pastorali, gastronomiche, artigianali e sociali, […] caratterizzanti […] il Comune di Chiomonte [e lo fa] per mezzo ed attraverso una promozione […] sia a livello locale, sia a livello nazionale.
Proseguendo nella lettura dell’art. IV si vede come questi obiettivi possono essere realizzati:
• [promuovendo e salvaguardando le] peculiarità storico, culturali, paesaggistiche e naturalistiche del territorio;�
• [instaurando] rapporti, relazioni e collaborazioni […] con enti amministrativi […] a livello comunale, provinciale, regionale, nazionale ed internazionale, sia con associazioni, gruppi, enti ecc…;�
• [proponendo] alle amministrazioni competenti il miglioramento estetico e funzionale del territorio attraverso […] l’implementazione dei servizi e di tutte quelle iniziative atte alla valorizzazione ed alla salvaguardia delle eccellenze e del patrimonio pubblico e privato del territorio;
• [promuovendo] iniziative idonee a migliorare la qualità della vita dei residenti e dei soggiornanti;
• [partecipando] a bandi, pubblici o privati e [ricercando] fondi presso istituzioni e associazioni pubbliche e private e di categoria.
2. Con quali soldi è stato realizzato il progetto Chiomonte 2025: opportunità di sviluppo territoriale?
Come stabilito dallo Statuto, l’Associazione può ricercare fondi presso istituzioni pubbliche, private e di categoria per:
• promuovere e salvaguardare il territorio (dal punto di vista storico, culturale, paesaggistico e naturalistico);
• proporre e promuovere iniziative che possano migliorare la qualità della vita dei residenti e dei soggiornanti.
Chiomonte 2025: opportunità di sviluppo territoriale è stato realizzato proprio grazie al contributo economico della Fondazione Compagnia di San Paolo. Alla realizzazione del progetto hanno partecipato oltre 15 chiomontini (soprattutto giovani). Inoltre, a titolo gratuito e volontario, hanno prestato le loro competenze e il loro tempo molti associati.
3. I soldi delle compensazioni a chi arriveranno e chi li gestirà?
Il destinatario è il Comune, organismo istituzionale che, con forza, perseveranza e coraggio dovrebbe perseguire gli interessi della comunità che rappresenta. A sua volta, questa comunità dovrebbe essere chiamata a partecipare attivamente alla vita civile del proprio paese e di quell’insieme di diritti e di doveri che sono costitutivi dell’essere cittadino.
IN CONCLUSIONE
Premesso che:
• riteniamo le Associazioni presenti su un territorio possano e debbano discutere e riflettere del futuro di quel territorio e della sua comunità;
• nel rispetto dello Statuto dell’Associazione abbiamo chiesto e ottenuto un finanziamento dalla Compagnia di San Paolo;
• il finanziamento ottenuto ha facilitato e accelerato la stesura di un progetto in cui sosteniamo con forza che Chiomonte sia un patrimonio che va valorizzato e difeso;
• per realizzare questo obiettivo abbiamo 3 strade: finanziamenti CIPE, fondi residui Torino 2006, Fondi Strutturali europei;
• per quanto riguarda le compensazioni è inequivocabile quanto espresso nella Legge Regionale 4/2011, dove (facendo tra l’altro specifico riferimento a Chiomonte) si afferma che le compensazioni:
1. spettano di diritto ai territori e alle popolazioni che subiscono gli impatti derivanti dalla realizzazione di una grande opera. Esse devono essere usate per limitare i danni e gli inconvenienti che quell’opera genera e favorire lo sviluppo dei territori su cui si compie;
2. servono a realizzare interventi che valorizzino e recuperino il patrimonio immobiliare; le attività agricole; le attività economiche e produttive.
• copia del progetto Chiomonte 2025: opportunità di sviluppo territoriale è stata formalmente inoltrata al Comune di Chiomonte il 21 novembre 2016. Insieme alla consegna del documento è stato richiesto un incontro (poi nuovamente richiesto il 13 febbraio 2017);
• lunedì 13 febbraio il progetto è stato presentato all’Osservatorio per la Torino Lione ricevendo plausi e approvazione dai presenti al tavolo di discussione. Tra essi ricordiamo (oltre al Commissario straordinario di Governo e Regione) i rappresentanti della Dèmarche Grand Chantier, vale a dire il corrispettivo francese di quanto in Italia dovrebbero fare Regione, Prefettura e Osservatorio;
• il 17 marzo il progetto verrà presentato all’Assemblea dei soci, chiamata a eleggere il nuovo Consiglio Direttivo dell’Associazione;
• il progetto verrà infine presentato alla comunità, a cui vogliamo raccontare quali sono state le reazioni mostrate da chi dovrebbe rappresentare gli interessi della comunità;
• lo stesso Sindaco di Torino (apertamente contro la NLTL), sostiene di non aver alcun potere per impedirne la realizzazione e si dimostra favorevole alla possibilità di usare parte delle compensazioni previste per costruire lo snodo ferroviario di Torino;
• in Valle di Susa amministrazioni dichiaratamente contrarie alla NLTL hanno chiesto finanziamenti compensativi ultra milionari, anche se i territori che amministrano non verranno coinvolti dall’opera almeno per i prossimi 10 anni.
ORA SIAMO NOI A PORRE QUALCHE DOMANDA:
• Che posizione hanno TELT, l’Osservatorio e la Regione Piemonte rispetto al piano di sviluppo proposto da un’Associazione di oltre 130 persone che vivono o sono legate a Chiomonte? Concretamente, come intendono porsi di fronte al quel piano, da loro stessi apparentemente apprezzato?
• Chi solleva dubbi su un’Associazione che opera concretamente per il territorio a che titolo lo fa? quali proposte alternative offre? Perché incoraggia contrasti e divisioni all’interno di una comunità che deve essere unita per difendere e chiedere ciò che le spetta di diritto?
Non sarà: divide et impera? E questo vale per tutti: istituzioni e movimenti di opposizione.
Su La Valsusa del 23 febbraio us, questo era il quadro presentato a pag. 23.
Sulla colonna di sinistra l’inciso del presidente dell’Osservatorio Paolo Foietta: “i chiomontini hanno ragione. Ora non si deve più scherzare e bisogna fare sul serio, passare dalle parole ai fatti”. Sono passati 10 giorni. Siamo fermi alle parole. Sulla colonna di destra, alcune cifre sulle spese affrontate per la realizzazione del Tunnel: su 173 milioni di costo totale, 20 sono stati spesi per difendere il cantiere.
Signori, a che gioco stiamo giocando?
Da un lato la Legge Regionale 4/2011. La Legge è inequivocabile: le compensazioni sono un risarcimento dovuto per un danno subito e questo risarcimento va assegnato in base a un criterio di proporzionalità. La proporzionalità è il rapporto che esiste tra due elementi. Nel nostro caso questi elementi sono la NLTL e il luogo/i luoghi dove si aprono i cantieri per la sua realizzazione. Dalla lettura della Legge si evince che dove ci sono i cantieri devono esserci le compensazioni. Non solo: più grande è il cantiere, più grande è la compensazione a cui si ha diritto.
Dal 2011 a oggi Chiomonte è stato l’unico territorio interessato dalla realizzazione della NLTL. Compensazioni ricevute: 0,00 euro. Dopo 5 anni viene dichiarato che dalle parole bisogna passare ai fatti, ma allo stesso tempo si mette in discussione il criterio della proporzionalità. Non vale più. Nel mentre “spuntano” progetti di sviluppo in Bassa Valle di Susa… Progetti che potrebbero essere finanziati anche grazie ai fondi compensativi. Fondi compensativi che, perciò, verrebbero assegnati a territori che non saranno interessati dalla NLTL nei prossimi 10 anni. Parole, parole, parole, soltanto parole, parole tra noi. Dall’altro lato un importante movimento di protesta che si oppone e manifesta il proprio dissenso all’opera. Come lo fa? Manifesta e diffonde le ragioni della propria protesta attraverso: siti internet, testate giornalistiche, conferenze, libri e presidi (soprattutto fuori Chiomonte, dove da più di 5 anni e solo in questo luogo, è presente il cantiere).
Insomma: il movimento NO TAV c’è, è attivo, è sempre presente, almeno sul territorio della Bassa Valle di Susa, dove per i prossimi 10 anni non arriverà la TAV, ma dove, a quanto pare, potrebbero arrivare le compensazioni.
In sostanza il quadro è questo:
• circa 20 milioni di euro pubblici usati per pagare le spese inerenti le forze dell’ordine stanziate a Chiomonte;
• compensazioni per Chiomonte (o risarcimento danni: chiamiamoli come ci pare) uguale a zero;
• proteste soprattutto altrove.
Tutto questo va bene, mentre non va bene che un gruppo di persone proponga (e non imponga) come usare soldi pubblici nell’interesse pubblico?
Lo ripetiamo. Signori, a che gioco stiamo giocando?
Nei fatti Chiomonte e i chiomontini sono lasciati soli, da tutti.
Giovanni Falcone diceva: “Che le cose siano così non vuol dire che debbano andare così, solo che quando si tratta di rimboccarsi le maniche e incominciare a cambiare vi è un prezzo da pagare”.
Quanto alto sarà il prezzo che dovremo pagare noi chiomontini?
Direttivo Associazione Chiomonte ImprenD’Oc
cari signori mia nonna diceva ” chi è causa del suo male pianga se stesso”…
Non potete certo negare di essere stati avvisati quando avete deciso di accettare il cantiere sul vostro territorio; lo si è detto in tutte le salse che alla fine sareste restati con il cerino in mano ad aspettare la realizzazione degli spettacolari scenari che prima LTF ed ora Telt dipingevano per i creduloni. Prendetevela con chi aveva avvallato queste decisioni.
“….Chiomonte ha diritto per legge a richiedere che il territorio e la comunità siano risarciti per i danni subiti….”
Nel resto del mondo, in questi casi, persone sagge e coraggiose si battono allo stremo per non subire questi danni e non aver bisogno di risarcimenti.
Altre le scherniscono, le ostacolano e si accodano, creduloni o in malafede, alle promesse dei loro bugiardi persecutori.
Sinceramente preferisco le prime.
L’illusione di di poter ottenere qualcosa oltre il meritatissimo zero non prenderà sicuramente maggior consistenza con la creazione di ridicoli neologismi come “finanziamenti CIPE” o “compensazioni NLTL” al posto delle ben più banali ma di facilissima comprensione “compensazioni tav”.
Compensazioni mirabolanti che hanno sinora avuto il solo difetto di essere evanescenti e reiteratamente irraggiungibili.
Complimenti infine per lo statuto dell’associazione che, essendo un ente di diritto privato liberamente costituito, può contenere tutte le fantasie dei propri associati con la sola accortezza di ricordarsi che queste non saranno vincolanti per nessuno e che l’impossibilità di raggiungere lo scopo è la più praticata causa di scioglimento di questo tipo di associazioni.
Non volendo comunque auspicare nel breve termine questo triste evento, sarebbe possibile conoscere le modalità per presentare domanda e potersi associare?
L’ARGENT, AH, L’ARGENT. Il fait la guerre? O NO?