CHIOMONTE, NESSUNA DONNA NELLA GIUNTA COMUNALE

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di GIORGIO GUGLIELMO / Foto Mussa

CHIOMONTE – Giovedì 27 giugno, non essendo granchè il programma serale della televisione, ho pensato di andare ad assistere al primo Consiglio Comunale di Chiomonte, ovvero alla presentazione della nuova maggioranza consiliare; ben conosco i componenti della minoranza, che, non è segreto, ho chiaramente appoggiato e sostenuto. Ma ieri sera le “comiche” in effetti non erano in televisione, mentre situazioni strane avvenivano nella sala consiliare, sotto la regia del Sindaco Garbati, con lo scarno aiuto di un segretario comunale, evidentemente debilitato dal caldo improvviso: in sostanza non si percepiva la flebile voce e conseguentemente non si capiva granchè.

Vedevamo, fin dall’inizio della seduta, sistemati fra i consiglieri comunali persone che al momento non avevano titolo a partecipare; sarebbero dovuti poi essere chiamati a ricoprire gli scranni allo svolgersi della seduta. Invece tutto filava liscio, fra qualche mugugno del pubblico. E veniamo al clou della serata: ignorando completamente la volontà “popolare” il Sindaco ha fatto la cosa più “impopolare” che potesse fare; ha evidentemente “cortesemente richiesto” al neo-consigliere, chiomontino doc Sergio Meyer, di presentare le proprie dimissioni, con la promessa di una poltrona da assessore, che fra l’altro già ricopriva nell’ultimo periodo della passata amministrazione. Lo scopo era lapalissiano: fare rientrare in Consiglio un candidato che la volontà popolare aveva bocciato ovvero il Dr. Carlo Vigliano, già capogruppo nella passata amministrazione.

Fino a qui nulla di male direbbe qualcuno: è normale negli Enti Pubblici l’utilizzo del c.d. Manuale “Cencelli”, di democristiana memoria. Personalmente non condivido, perché per il mio innato rispetto della volontà del popolo, che considero il cemento della Democrazia, mai avrei caldeggiato un “affaire” del genere. E ciò è tanto più vero in quanto nel mio intervento su un giornale di Valle in data 15 giugno, avevo esecrato questo “giochetto delle tre carte” evidentemente con scarso successo.

Si è ignorato il principio di una legge nazionale che impone l’obbligatoria presenza del “gentil sesso” in ogni esecutivo. Ribadisco “principio di legge” avente non tanto un valore “programmatico” quanto “precettivo” (Enciclopedia Treccani – Precettivo: a carattere giuridicamente vincolante). E ad affermare il concetto della Precettività è un Parere del Ministero dell’Interno-Dipartimento degli Affari Interni, del 14 ottobre 2019, specificatamente per i Comuni con popolazione inferiore a 3.000 abitanti. A buon intenditor poche parole.

Queste due devianze nella corretta gestione della seduta mi hanno disamorato dal seguire con attenzione il noioso procedere dell’esame dei vari punti all’o. del g.: neanche il racconto delle Res Gestae (di augustea memoria) del Sindaco ha attirato un po’ di più la mia attenzione. Con tutto questo invito caldamente (vista anche la stagione) il Sindaco a rivalutare la proposta del capogruppo di minoranza Lucrezia Bono “di lavorare tutti insieme al fine di addivenire a decisioni comuni e condivise di portare a termine nei prossimi cinque anni entrambi i programmi elettorali di garantire questo accordo attraverso la nomina a ViceSindaco nella persona del candidato Sindaco della lista La Casa del Comune”.

In conclusione tenga inoltre presente che mostra qualche crepa la sua lapidaria dichiarazione sulla assoluta mancanza di candidature femminili al posto di assessore; una candidatura è nata spontaneamente fra il pubblico nel corso della seduta. Forse mancavano le candidate “gradite”. Un saluto cordiale a tutti ed in particolare al mio sempre “amico” Roberto Garbati.

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2 COMMENTI

  1. Come arrampicarsi sui vetri, e non accettare la sconfitta.

    Fa pena leggere le esternazioni di Guglielmo.

    Se metton la Bono vicesindaco, festa della frittella tutti i mesi e soldi a palate per il Cerutti?
    No grazie

  2. Sig. Guglielmo, ma non si rende conto che si copre di ridicolo?
    Sta facendo la brutta figura di un acido individuo che non sa rassegnarsi e approfitta di ogni occasione per criticare il vincitore.
    Sta perdendo il rispetto dei suoi concittadini , anche di quelli che le hanno dato il proprio voto.
    La smetta, le conviene…

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