LETTERA FIRMATA DA EMILIA PACIOLLA E UN GRUPPO DI CITTADINI DI CHIOMONTE
Abbiamo letto con stupore le dichiarazioni del Sindaco, supportate da quelle del Segretario Comunale di Giaveno che sostituiva quello di Chiomonte assente per malattia (sulla cui malattia il Sindaco si è permesso di fare delle inopportune illazioni), riguardanti lo svolgimento del Consiglio Comunale di martedì 21 c.m.Non nascondiamo il nostro disappunto per le dichiarazioni scorrette del sindaco che dice di essere stato insultato dal pubblico e dalla minoranza.
Per quanto ci riguarda , come cittadini presenti alla seduta del Consiglio, dobbiamo dire che gli insulti sono stati indirizzati nei nostri confronti in quanto siamo stati definiti “pubblico prezzolato”, claque della minoranza , qualcuno di noi è stato definito “ubriaco” e in ultimo il Sindaco ci ha elegantemente “mandati tutti affanc….” ecc.: insomma se un gruppo piuttosto numeroso di cittadini che intendeva conoscere la risposta ad alcune interrogazioni che riguardavano il nostro territorio e capire chi sarebbe stato il nuovo componente del consiglio, solo perché ha rumoreggiato sentendo alcune dichiarazioni, deve subire tale trattamento, ci chiediamo dove sia finita la tanto decantata “democrazia”.
E’ pur vero che l’attuale Sindaco forse non ha ben chiaro questo concetto che invece dovrebbe essergli entrato in testa dopo tanti anni di amministrazione sia nel nostro Comune che in altri Comuni della Valle.
Dobbiamo anche smentire che non siano stati fatti dei tentativi per riportare la calma nella Sala Consiliare: infatti il capogruppo di minoranza ha proposto ad un certo punto di riaprire la seduta che era stata sospesa e che si sarebbe fatto interprete presso il pubblico per ottenere il silenzio; tale proposta è stata ben accolta dal Vicesindaco mentre il Sindaco con fare presupponente ha dichiarato che non avrebbe riaperto la seduta “perché non era lì per farsi dare del cretino” (insomma si è autoinsultato!) ma che, anzi la seduta l’avrebbe “annullata”.
Ora ci troviamo a chiederci il perché di tale atteggiamento e la spiegazione ci pare piuttosto chiara:
sicuramente avrebbe avuto qualche difficoltà a rispondere ad alcuni punti del consiglio dove gli si chiedevano spiegazioni sulla situazione di completo abbandono della frazione Ramats, a partire dalla percorribilità della strada di accesso, ad altri temi importanti per la frazione.
Inoltre ci è parso che la rinuncia del primo escluso, per la surroga del consigliere Pinard, abbia gettato il Sindaco nello sconcerto e ciò è comprensibile visto che si trattava di un giovane componente la sua lista che sicuramente avrebbe avuto un certo peso nella futura amministrazione.
Forse il Sindaco si sente solo: i pessimi rapporti con Pinard, l’uscita dalla maggioranza, alcuni mesi fa, della consigliere Bono, le contestazioni mossegli dalla minoranza, il dissenso dei suoi concittadini, il non riuscire a far funzionare la macchina comunale, lo hanno mandato in tilt.
Forse il pubblico (noi, cittadini e salassati contribuenti) è stato un po’ indisciplinato ma bisogna capire che lo sconcerto per le risposte mai date, per le cose mai fatte, il solo giustificarsi sempre con “non c’ero” “ero in vacanza in moto” “è colpa degli Uffici” “è colpa del Segretario” non paga e ha portato il pubblico all’esasperazione.
Forse il Sindaco preferirebbe che la sala fosse vuota, che i suoi concittadini rimanessero fuori dal Palazzo così nessuno potrebbe smentire quello che lui dichiara, anche alle FF.OO., proprio come ha fatto martedì sera, senza un contraddittorio. E questa è una raccomandazione che facciamo anche ai giornali di Valle di cui siamo lettori: vi chiediamo di partecipare ai consiglio comunali di Chiomonte così potrete rendervi conto di persona come questa Amministrazione Comunale sia caduta in basso.
Un gruppo di cittadini presenti al Consiglio Comunale