CIACCI NUOVO PRESIDENTE ACSEL, PARLANO 11 SINDACI DELLA BASSA VALLE: “ECCO PERCHÈ LO ABBIAMO SCELTO”

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Riceviamo il comunicato da Emanuela Sarti (Sindaco di Condove)

Competenze tecniche specifiche, autorevolezza nel campo della gestione rifiuti e riconoscimenti importanti nell’ambito della sostenibilità di quest’ultima: sono i requisiti che hanno portato un gruppo di sindaci a sostenere fino in fondo la candidatura di Alessio Ciacci alla presidenza dell’Acsel Spa, l’azienda a capitale pubblico di proprietà di 39 Comuni della Valle di Susa che gestisce sul territorio la raccolta e smaltimento rifiuti.  
Il manager toscano, da una settimana ai vertici dell’ASM Rieti rifiuti, è stato nominato presidente del Cda dall’assemblea valsusina nella serata di lunedì 21 settembre con il 59,46% delle quote. Il 37,36% ha dato il suo voto all’ing. Roberto Garbati, 3 i Comuni astenuti e 1 assente al voto. I candidati Raphael Rossi e Mirko Tutino hanno ritirato la candidatura alla vigilia della votazione.
“Alessio Ciacci, sia dall’analisi dei curricula che da quanto emerso durante i colloqui, è risultato essere il candidato che meglio ricopriva i requisiti definiti dall’assemblea dei soci tramite il gruppo di lavoro nominato dal patto parasociale – dichiarano i sindaci di Almese, Avigliana, Borgone, Caprie, Chiusa San Michele, Condove, Novalesa, San Didero, S.Ambrogio, Vaie, Villarfocchiardo, primi sostenitori della candidatura – La sua figura di amministratore di società pubbliche nel settore specifico di competenza di igiene urbana, fornisce la garanzia di un miglioramento dello scenario del nostro territorio, a partire dalla comunicazione con il cittadino e fino al coinvolgimento dei lavoratori dell’azienda, alla collaborazione con il gruppo dirigenziale e al rapporto sistematico con l’assemblea dei soci. Ricordiamo a tal proposito i risultati raggiunti come liquidatore della società che gestisce i rifiuti della città di Messina in cui su alcuni quartieri si è passati da 0 al 75% di raccolta differenziata in un anno”.

Alessio Ciacci, come assessore all’ambiente di Capannori, in provincia di Lucca (46 mila abitanti), ha portato il suo Comune all’eccellenza a livello nazionale, portando la raccolta differenziata tra l’80 ed il 90%. E il suo fitto curriculum comprende inoltre una consulenza per l’Unione Europea per l’intercettazione di scarti rifiuti vegetali, l’attività di consigliere nel direttivo nazionale dell’Associazione dei Comuni Virtuosi e nel consiglio di amministrazione dell’ATO 2 rifiuti della provincia di Lucca, il Premio italiano come personaggio ambiente 2012 ed il Premio Comuni Ricicloni 2008, 2009 e 2010.

“La sua figura rappresenta uno stimolo forte verso nuove e più incisive politiche di sostenibilità economico-ambientale – sottolineano i sindaci sostenitori di Ciacci – Puntiamo ad un netto aumento della percentuale di raccolta differenziata e a un modello di eccellenza di sostenibilità ambientale nella gestione dei rifiuti, con risvolti positivi sul turismo e sulla la difesa del paesaggio e del territorio. Il tutto anche nell’ottica del contenimento dei costi a carico dell’utenza, cioè di tutti noi e dei nostri cittadini”.

Questo in particolare è un punto da precisare poiché, contrariamente a quanto emerso sui media locali nelle scorse settimane sulla retribuzione di Ciacci, questa sarà composta da una sola quota fissa per il 2015 di 21.840 euro lordi su base annua, rispetto ai 27.000 percepiti dall’ex presidente (nota dalla redazione di ValsusaOggi: mancano in questo elenco i 10mila euro stimati per le indennità di trasferta).

Ulteriori premi di risultato potranno essere riconosciuti da parte dell’assemblea dei soci in funzione del grado di raggiungimento degli obiettivi. Infatti, nei primi mesi il neo presidente sarà chiamato a redigere un programma di mandato contenente gli obiettivi su cui impostare le politiche aziendali future che spazieranno dal raggiungimento della percentuale di raccolta differenziata ai limiti previsti dalla legislazione vigente, all’aumento della qualità della raccolta differenziata, alla riduzione della produzione rifiuti, alla ricerca di soluzioni impiantistiche per l’attività di riciclo, alla definizione di soluzioni per l’attivazione di attività di riuso, all’omogeneizzazione del servizio e del costo associato su tutto il bacino, alla riduzione dei costi del servizio con il conseguente contenimento delle tariffe ai cittadini.

Obiettivi ambiziosi, ma perseguibili alla sola condizione che la gestione di un tema difficile e complesso come questo fosse affidata ad una figura giovane e preparata sul tema specifico dei rifiuti, dotata di massima competenza e massimo dinamismo.
Compito del nuovo management sarà quello di stabilire un rinnovato rapporto di fiducia e collaborazione tra azienda, Comuni soci, cittadini e associazionismo, producendo servizi sempre più affidabili e di qualità per il territorio e garantendo trasparenza e partecipazione nella gestione del servizio pubblico. “Per tale motivo l’esigenza è stata quella di nominare un presidente che non svolga esclusivamente un ruolo di rappresentanza – concludono i sindaci – ma che sia caratterizzato da una incisiva operatività in grado di dare un segnale di svolta caratterizzato da forti ripercussioni positive per il nostro territorio”.
 
 
 
 

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1 COMMENTO

  1. Scusate la Critica Spinosa, ma chi prende 21.840 euro lordi su base annua, più 10,000 euro per trasferimenti, perchè a 700 km , quindi, viene pagato per non esserci, ho esserci solo un quarto del suo tempo, un quarto lo passerà in viaggio, ed una parte giustamente dovrà fare il lavoro per cui è pagato altrove, chi non sarebbe strapagato con quella busta paga, ed il tempo che dedicherà ? non si dice? ho qui si tratta di telelavoro, viene in valle 1 volta o 2 annue, per firmare ?, mi chiedo acsel con più di 30.000 euro annui spesi a quante ore di direttore presente sul territorio avremo diritto?, un operaio so che deve dare 8 ore al di almeno, altrimenti è licenziato, questo signore sarà anche bravo, ma vi garantisco che aumenterà la spazzatura per fare gioco leva per aumentare la produzione del porta porta ad un livello accettabile, quindi il sistema rientra in funzione, bene, poi torna una sindaca a caso, e lo distrugge?, ho il comune metterà un blocco burocratico per non buttare al vento soldoni dei cittadini ?, perchè con la precedente amministrazione Plano, era partito il porta a porta, poi venne raso al suolo compreso i soldi che erano stati spesi per attivarlo, anzi ne furono spesi ancora molti per modificare il progetto rifiuti per gli inceneritori, adesso richiedo , esiste un blocco burocratico che se arrivasse un sindaco PRO Inceneritore non possa agevolmente ribaltare il lavoro e risorse dei cittadini spese in anni di contribuzione, ad esempio un Voto per i cittadini che Votino democraticamente il sistema dei rifiuti che intendono avere, è democratico, e non è facilmente valicabile, dalle future amministrazioni che abbiano idee birichine, spero senza rancori nella più totale trasparenza del nuovo presidente di ACSEL, visto che i soldi sono del contribuente, sarebbe chiarificatore un quadro conti che da anni non tornano piu, come sarebbe interessante capire gli investimenti di linea blu, chi la paga? i pannelli solari come vengono pagati ? se il cittadino le si alzano le bollette delle immondizie per poi comperare pannelli fotovoltaici, linee adsl, e quantaltro, vuol dire che avanzano soldi per fare queste cose?, sarebbe il caso di abbassare le bollette delle pattumiere se avanzano denari, questo è amministrare bene, una cosa che reputo interessante per crescere acsel , sarebbe il riciclo totale di vetro plastica ferro acciaio alluminio della valle di susa, magari nelle ditte tipo acciaierie, dove invece di chiudere per fallimenti , possano coesistere usando i forni per fondere rifiuti ferrosi, e simili, adattando i locali allo scopo, cosi tenendo id fatto in piedi l’indotto, i posti di lavoro, invece che perdere il totale della ditta… di pattumiera dovremmo averlo compreso tutti ci si vive ed anche bene….
    saluti Musio Maurizio…

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