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CASELETTE / VAL DELLA TORRE – Si sono concluse alla Scuola Primaria “G. Astrua” di Val della Torre le riprese del cortometraggio dal titolo “Se qualcosa è cambiato”, un set con più di cinquanta ragazzi coinvolti delle scuole medie dei tre istituti di Caselette, Collegno III e Orbassano, staff tecnico di professionisti, registi, attrici, attori, comparse, docenti e lo staff di direzione dell’Istituto Comprensivo di Caselette coordinato dal Direttore dei Servizi Generali e Amministrativi Gianni La Malfa.
Le parole di Gianni La Malfa: “Il progetto denominato “Ciak si gira il cinema come non l’avete mai visto” si colloca all’interno del piano triennale dell’offerta formativa dell’Istituto Comprensivo di Caselette in maniera trasversale al quadro delle diverse progettualità attivate grazie anche alla fattiva collaborazione dei due comuni di Caselette e Val della Torre, le reti di scuole, il partenariato pubblico privato con operatori, enti e associazioni del terzo settore. Il team amministrativo e tecnico dell’istituto da me coordinato ha gestito in questi mesi tutte le attività afferenti al progetto, tra cui quelle più complesse curate da Claudia Stallone come l’organizzazione dei percorsi formativi, le prove generali e le riprese”.Beatrice Pisa (Dirigente Scolastica dell’Istituto Comprensivo di Caselette): “Iniziative come queste favoriscono la comprensione e l’approfondimento da parte delle nuove generazioni del potente mezzo audiovisivo, con cui ragazze e ragazzi sono a contatto quotidianamente grazie ai numerosi video in circolazione sui canali social”. Arabella Guarnieri (Professoressa di Musica all’Istituto Comprensivo di Collegno III): “Il progetto ha condotto, grazie alla presenza degli esperti, gli studenti in un’ampia analisi sulle differenze tra la recitazione in teatro e per il cinema facendoli riflettere sullo spazio scenico, sull’importanza delle inquadrature, dell’impostazione del corpo e della voce”. Sergio Cavallaro (Co-regista del corto e direttore artistico del progetto: “L’atto creativo ha bisogno di libertà. Tenendo saldo questo concetto abbiamo chiesto ai ragazzi e agli esperti di produrre delle idee e dei materiali partendo solo da un plot con l’indicazione di un contesto (la scuola durante un intervallo) e una suggestione dei temi, proposti dal bando stesso, ovvero inclusione, diversità, bullismo e linguaggio dell’odio”. Simone Faraon (Sceneggiatore e co-regista del corto): “È un grande progetto di condivisione che parte dai ragazzi sin dalla creazione della sceneggiatura: partendo da una fase di improvvisazione, infatti, si è arrivati alla composizione del testo, delle musiche, delle scene e della costruzione interpretativa dei personaggi. Tra le varie finalità si è voluto mettere un accento sulla sensibilità dei giovani interpreti in tema di bullismo, diversità e integrazione”.
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Peccato.