CINQUE ESPERIENZE DA FARE SULLA VIA FRANCIGENA IN VALSUSA

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La Via Francigena inevitabilmente, per sua natura, unisce tutti noi da nord a sud fin nel cuore dell’Europa. Detta anche Romea, toccava i maggiori centri di pellegrinaggio, i più importanti in epoca medievale e si spingeva fino alle località pugliesi che permettevano di imbarcarsi per andare in Terra Santa per scopi bellici oppure semplicemente religiosi. Attualmente è tra i percorsi preferiti da turisti e viaggiatori che ne percorrono porzioni oppure la utilizzano in tutta la sua lunghezza condividendo la loro esperienza sui social network. Percorso che per molti ha costituito il cambiamento delle loro vite in una nuova ottica dei valori.

La Via Francigena che attraversa la Valsusa
La più famosa via di pellegrinaggio dell’antichità passa proprio qui, a pochi passi da Torino, tappa fondamentale del percorso che nel XVI secolo acquisirà una delle più importanti reliquie della cristianità: la Sacra Sindone ben conservata nel Duomo di Torino. Il percorso in Valsusa può essere affrontato a piedi, in bicicletta da passeggio e da montagna con le dovute precauzioni oppure in macchina e pullman, persino a cavallo e chiunque può visitare queste cinque tappe anche tramite la Ciclovia Francigena.

Abbazia di Novalesa
Fu fondata nell’VIII secolo dall’ordine benedettino in Val Chenisca e dedicata ai santi Pietro e Andrea. La struttura stava ormai cadendo in rovina quando fu acquisita dal Comune di Torino che la rese pubblica e musealizzata. Fu molto potente nel Medioevo e godette di eccezionali privilegi elargiti da Carlo Magno in persona.

Sacra di San Michele
La sua fondazione risale al X secolo sempre per mano dei monaci benedettini, ma la conosciamo principalmente per aver ispirato le ambientazioni di uno dei romanzi storici più famosi del mondo ossia “Il nome della rosa” di Umberto Eco.

Forte di Exilles
Rappresenta non solo una delle roccaforti più antiche ma di certo uno dei monumenti più datati di tutta la Valsusa e richiede un trekking pieno di energia per raggiungerlo. Lo troviamo già al suo posto nel XII secolo e la sua data di fondazione è avvolta nel mistero.

Castello di San Giorio di Susa
In posizione preminente, sovrasta tutta la vallata dalla quale è ben visibile con la sua eminente torre che ricorda le fortezze dei libri di epica cavalleresca. Raso al suolo e poi ricostruito, attualmente è privato e musealizzato. Può essere visitato e ci si può ristorare presso il pub che si occupa anche di organizza anche eventi a tema molto suggestivi.

Torre Delfinale di Oulx
Si sviluppa nel XIV secolo come avamposto difensivo nel periodo in cui la zona era possedimento del vicino Regno di Francia. La torre faceva parte di un nutrito gruppo di altre fortificazioni che controllavano l’intera valle. Protagonista di un’opera di restauro conservativo all’inizio del nuovo millennio, la “Torre Delfinale” è visitabile previo appuntamento.

Tutte queste strutture sono legate variamente tra loro dal culto dell’arcangelo Michele che rappresenta la figura semidivina più eminente lungo tutta la Via Francigena, fino in Puglia, ricalcando quello che prima era il culto di Heracle e il percorso dei pastori transumanti.

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