di DIMITRI DE VITA (Consigliere metropolitano 5 Stelle)
CITTA’ METROPOLITANA, NELLE VALLI DI SUSA E’ TUTTO CHIARO? Dovrebbe sembrare di sì almeno stando alla partecipazione elettorale avutasi ed a come le preferenze si siano indirizzate copiosamente verso un unico candidato, pertanto gli amministratori valsusini saranno stati partecipi della possibile evoluzione statutaria e quindi normativa che ne scaturirà a breve.
Dovrebbe essere evidente quindi a tutti il percorso in divenire e chi è a favore o meno alla fusione dei Comuni ed a trasferire funzioni proprie della ex Provincia alla Regione, del resto ricordo bene una recentissima serata elettorale tenutasi nella sede del PD di Almese, alla presenza del consigliere regionale Valle, dove le intenzioni manifestate fossero proprio queste, ero tra il pubblico per cui nessuno si azzardi a dirmi il contrario. Beh! Il MoVimento 5 Stelle se non fosse stato abbastanza chiaro, è contro e forse questo potrebbe darci ragione del grosso divario di preferenze in minus ottenuto? Non credo sia solo per questo.
Chi conosce bene la Legge Delrio avrà notato l’assenza di un esecutivo in seno al Consiglio Metropolitano e sa che Fassino dovrà nominare dei Consiglieri Delegati che di fatto fungerebbero da veri e propri Assessori con delega per materia e/o per territorio, esecutiva o meramente coadiuvante.
Immaginate per un attimo un Consigliere Delegato che porti in Consiglio una delibera e questa venga respinta, che succede? Il Consigliere Delegato (Assessore) ed al contempo Consigliere Metropolitano va a casa? (Il Sindaco Metropolitano non può essere sfiduciato per Legge). Non vedete un profondo conflitto d’interessi in questo? Non credete che i Consiglieri Delegati sarebbero sempre sotto “ricatto” del Consiglio e del Sindaco Metropolitano? Pensateci, e bene.
Allora, non sarebbe più equo mitigare il rischio che i Consiglieri delegati eseguano il volere del Sindaco? Un’idea sarebbe quella di fornire i primi di solo potere coadiuvante demandando alla Conferenza dei Sindaci rappresentativi delle Unioni coincidenti con le zone omogenee e dei Comuni che non lo sono ancora ovvero non intendono esserlo, un potere consultivo vincolante obbligatorio (anche sul bilancio metropolitano) che non violerebbe la norma Delrio, salvaguarderebbe l’autonomia territoriale ma soprattutto impedirebbe alla Città Metropolitana una gestione meramente padronale della ex Provincia, perché se l’impostazione base dello Statuto sulla quale dovremmo lavorare rispecchia quella proposta dall’ANCI (è altamente probabile ma poi chissà chi l’ha scritta) dove la conferenza dei Sindaci conta zero, il dado è tratto.
Lo so, lo so che voi Amministratori siete stati edotti dal o dai candidati su tutto e soprattutto la vostra consapevole e libera scelta è derivata proprio dalla condivisione degli intenti di chi vi rappresenta ma perdonate questo mio insistere sul tema, magari uno, dico uno solo di voi si sarà perso qualcosa ed allora perdonatemi se vado oltre.
Le funzioni come quella relativa alla pianificazione territoriale, all’ambiente, ai trasporti, alla viabilità, alla programmazione della rete scolastica ed edilizia di secondo grado, alla raccolta ed elaborazione dei dati, alle pari opportunità, al controllo dei fenomeni discriminatori in ambito occupazionale, alla formazione professionale e via dicendo, potrebbero in gran parte essere trasferite alla Regione come ho sentito personalmente (leggete sopra) e perdere quelle caratteristiche fondamentali di prossimità che le ha sempre contraddistinte o essere appannaggio delle Unioni dei Comuni debitamente finanziate ed incentivate dalla Città Metropolitana: congruità delle risorse in relazione alle funzioni assegnate, altro che DDL Maccanti!
La Città Metropolitana può essere un’Istituzione davvero leggera e funzionale al suo scopo rivendicando per se stessa anche i ruoli dell’ATO 3 e recuperando gli interessi Montani stante il disfacimento delle Comunità stesse.
Fiato sul collo a chi vi dovrebbe rappresentare e per favore anche a chi intende semplicemente servire i nostri territori e la loro volontà, non chiedo altro.
Dimitri De Vita
Consigliere Metropolitano Movimento 5 Stelle