CLAVIERE – Ieri sera sono stati soccorsi 4 migranti che hanno tentato la traversata Italia/Francia attraverso le montagne innevate della Valsusa.
Il gestore di un rifugio ha dato l’allarme, a seguito della segnalazione avuta da altri tre migranti, tornati indietro per sfinimento e per il sopraggiungere del buio.
I tre sostenevano che vi fossero altri 4 migranti dispersi ancora nei boschi.
Intorno alle 19 sono partite le ricerche nei boschi tra Claviere e Monginevro: hanno operato il soccorso alpino della Finanza, i volontari del soccorso alpino e la Croce Rossa di Susa.
I primi due migranti sono stati rintracciati intorno alle 21.45, di cui uno in serie condizioni di ipotermia nella zona del Col Saurel.
A seguire, intorno alla mezzanotte, sono stati individuati anche gli altri due migranti: sono stati tutti riportati a valle con l’ausilio di motoslitte e mezzi da neve.
Tutti e 4 i dispersi sono stati trasportati in ospedale a Susa per accertamenti.
Poverini…chissà il dolore che hanno provato.
Come mai sono arrivati fino a li?
Per quanto uno possa essere preoccupato per le ristrettezze ed i sacrifici personali perr offrontare l’emergenza covid-19.
RICORDIAMO CHE C’E’ GENTE CHE HA SOFFERTO E SOFFRIRA’ SEMPRE PIU’ DI NOI.
Questo dovrebbe rendeci un po’ piu’ consci ed empatici nei confronti degli alttri, ORA CHE INIZIA A TOCCARE ANCHE NOI.
PENSATECI
Provenienti dal centro di accoglinenza di Oulx; qualcuno ce lo faccia sapere.
Noi però non possiamo uscire per non intasare gli ospedali…..
o
Poverini, chissà il dolore che hanno provato.
b
i
Ho una certa conoscenza di tutte le montagne della valle, essendo un valligiano assiduo frequentatore della montagna. E proprio perché le frequento in tutt’e quattro le stagioni, capisco quale possa essere la disperazione di una persona (non un clandestino, non un extracomunitario, una persona) che tenta di svalicare il confine dal Col Saurel (vedi altra notizia di questi giorni) a oltre 2400m, di notte, con quasi 1 metro di neve e più di 10 gradi sottozero. Una attività alquanto pericolosa persino con tutta l’attrezzatura ed esperienza necessaria. Io farei provare l’esperienza a tutti i facili commentatori con un tetto sulla testa e tutte le comodità date dalla fortuna di essere nati sulla sponda giusta del mediterraneo. La vita nel paese di origine, la povertà, tutto il viaggio passando dalla Libia, al barcone, fino ad arrivare a Oulx e poi da Claviere fino a Briancon di notte in mezzo alla neve. Fareste girare un po’ meno la lingua e le dita sulla tastiera.