BARDONECCHIA – Il giorno dopo il caso scoppiato al Tunnel del Frejus, così come al Monte Bianco, con le code chilometriche durate fino a tarda notte, la Sitaf si difende dalle accuse. Il direttore del tunnel autostradale della Val Susa, Salvatore Sergi, spiega a ValsusaOggi le cause del disagio: “I controlli della polizia francese e italiana hanno rallentato notevolmente il transito – dice – e fanno giustamente il loro lavoro, visto quanto avvenuto a Parigi”.
“Tutti gli anni a inizio gennaio si creano code al Frejus e al Monte Bianco – aggiunge il dirigente Sitaf – proprio per questo già dal mattino in tutti i pannelli informativi sparsi lungo l’autostrada, avevamo consigliato agli automobilisti di uscire allo svinc0lo di Oulx Ovest, e di non proseguire in autostrada per Bardonecchia. Almeno in questo modo, chi doveva uscire a Bardonecchia avrebbe avuto sicuramente meno disagi. Ma la maggior parte ha preferito lo stesso usare l’autostrada, anche se era disponibile la strada statale. Se gli automobilisti non guardano i pannelli mentre sono in viaggio, che colpa ne abbiamo?”.
A tutto questo si somma il cadenzamento obbligato, per ragioni di sicurezza: “Bisogna sempre mantenere la distanza di 150 metri per ogni vettura, e più di 300 auto ogni ora non potevamo far passare” afferma Sergi.
E poi, una battuta per replicare alle accuse di Giorgio Montabone, presidente di Federalberghi Bardonecchia, che aveva accusato la Sitaf di essere stata “indegna nella gestione del traffico”: “Anzichè attaccare la Sitaf, gli albergatori di Bardonecchia dovrebbero chiedersi come mai tutti quei turisti italiani ieri erano in coda per andare in Francia, anzichè stare da noi – dice Sergi – trovo ingiusto attaccare la nostra società”. Il riferimento è alla settimana bianca promozionale, che le montagne francesi propongono ogni anno a inizio gennaio, con il prezzo più basso della stagione invernale, attirando così migliaia di sciatori italiani.