dalla CITTÀ METROPOLITANA DI TORINO
TORINO – Per 24 anni giovani provenienti da numerosi paesi del Vecchio Continente si sono incontrati a cavallo tra le Valli di Lanzo e di Susa, in occasione della manifestazione “Eurolys” organizzata dal Comitato Colle del Lys, con il patrocinio della Comunità europea, della Regione Piemonte, della Città Metropolitana di Torino e con la collaborazione di numerosi Comuni del territorio metropolitano. L’esperienza di incontro, conoscenza e confronto tra decine di giovani europei dai 16 ai 25 anni quest’anno non sarà possibile, a causa delle restrizioni dovute al Covid-19, ma questo non significa che il Comitato Colle del Lys abbia rinunciato alla commemorazione delle vicende della guerra di Liberazione che ebbero come teatro luoghi cari alla memoria di ogni sincero democratico.
Domenica 5 luglio, con le dovute prudenze, al Colle del Lys si onorerà a partire dalle ore 10 del mattino la memoria dei 2024 caduti per la libertà nelle Valli di Susa, Lanzo, Sangone e Chisone. Finalmente, la commemorazione non sarà affidata solo alle maratone web di video e documenti sulla Resistenza, che comunque hanno aiutato gli italiani a celebrare degnamente il 25 aprile e il 2 giugno. La commemorazione sarà ancora una volta l’occasione per una riflessione sulle cause dell’ultimo conflitto mondiale, sulla liberazione del continente dalle dittature, sull’importanza e sul ruolo dell’Unione Europea, sulle nuove identità, sui valori costituzionali e sul senso della cittadinanza europea.
I GIOVANI SCOPRONO I SENTIERI DELLA RESISTENZA
Vista l’impossibilità di realizzare in sicurezza Eurolys secondo la formula ormai consolidata, si proporranno ai giovani camminate sui sentieri della Resistenza, rilanciando l’invito di Piero Calamandrei: “Se voi volete andare in pellegrinaggio nei luoghi dove è nata la Costituzione, andate nelle montagne dove caddero i partigiani”. Oltre a camminare, lungo i percorsi, sabato 4 luglio i giovani si prenderanno cura dei sentieri, in particolare di quello che porta alla base partigiana “Non si vede”, poco nota e di fatto di difficile accesso. Venerdì 3 luglio andranno a onorare i caduti della strage nazifascista seppelliti nella fossa comune e l’escursione toccherà il colle della Portìa. Per prenotare la partecipazione individuale o di gruppo alle escursioni si può scrivere a segre@colledellys.it oppure chiamare i numeri telefonici 011-9532286 e 339-6187375.
La commemorazione del 5 luglio rinuncerà al concerto, alle fiaccolate del sabato sera, alle competizioni sportive e al mercato delle tipicità locali della domenica, mettendo al centro dell’attenzione la memoria dei caduti, partigiani e civili, delle quattro valli. La Protezione civile di Valmessa collaborerà per garantire il rispetto degli obblighi di distanziamento. Davanti al Giardino della Resistenza e della Pace il trombettiere della banda di Mompantero intonerà “Bella Ciao” davanti ai rappresentanti delle istituzioni e delle sezioni ANPI e a tutti coloro che vorranno condividere un’occasione di memoria a 75 anni dalla fine della lotta di Liberazione.
Verrà ricordata la strage del 2 luglio 1944 e saranno letti i nomi dei 32 partigiani della 17a Brigata Garibaldi “Felice Cima” uccisi dai nazifascisti. Si porteranno le corone alla torre monumento progettata dal comandante partigiano Franco Berlanda, eretta 65 anni fa e dedicata ai soli caduti della Brigata Garibaldi, diventata nel 1977 il monumento unitario dei 2024 caduti delle quattro valli: 718 della Val di Susa, 704 delle Valli di Lanzo, 422 della Val Sangone e 180 della Val Chisone.
IL DOCUMENTO D’INTENTI DEDICATO AL VALORE DELLA SANITÀ PUBBLICA
Seguirà la lettura del documento d’intenti, proposto da Comitato Colle del Lys e ANPI provinciale, solitamente discusso e votato dai rappresentanti delle istituzioni nell’assemblea che precede la manifestazione. Quest’anno si è chiesto di approvarlo a distanza e sarà letto da Maria Grazia Sestero, Presidente dell’ANPI provinciale.
Il documento 2020 riflette sul tema della sanità, perché fin dall’inizio della guerra di Liberazione l’assistenza medica fu una questione di vitale importanza per il movimento partigiano, indispensabile per curare non soltanto le ferite da arma da fuoco, ma anche le fratture, le infezioni e le affezioni contagiose. In condizioni di assoluta emergenza, la Resistenza realizzò il valore della salute come diritto personale e al tempo stesso interesse collettivo, rappresentato dalla Costituzione repubblicana nell’articolo 32.
Per questo al Colle del Lys si ribadirà l’impegno a mettere in pratica il dettato costituzionale, così che, anche nelle drammatiche circostanze imposte dall’epidemia, sia davvero riconosciuto a tutti il pieno diritto-dovere alla salute “senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali”.
Parte dagli impegni richiamati da questo documento l’invito al dottor Oscar Bertetto, direttore della Rete oncologica del Piemonte e della Valle d’Aosta, ad essere l’oratore ufficiale nella commemorazione.
UN OCCASIONE PER VISITARE L’ECOMUSEO E IL PARCO NATURALE
In occasione della commemorazione sarà possibile visitare l’Ecomuseo della Resistenza, nell’edificio in cui ha sede il Parco del Colle del Lys e in cui la Città Metropolitana sta rifinendo alcuni lavori. Dallo scorso anno un nuovo allestimento favorisce la comprensione dell’importanza del parco anche dal punto di vista naturalistico.
Al Colle del Lys la resilienza è stata dimostrata sia dagli uomini durante la Seconda Guerra Mondiale che dalla natura nel corso dei secoli. La ristrutturazione, l’ampliamento e il riallestimento del fabbricato che a suo tempo la Provincia aveva concesso in uso al Comitato della resistenza sono stati progettati e realizzati grazie alla professionalità e all’impegno dei tecnici delle Direzioni Sistemi naturali e Azioni integrate con gli Enti locali della Città Metropolitana di Torino. I locali ristrutturati illustrano, grazie a una serie di pannelli e a alcune teche con animali imbalsamati, le peculiarità storiche e naturalistiche del luogo.
La sede del Parco del Colle del Lys è stata concepita come punto di riferimento culturale e ambientale per i molti cittadini che nei fine settimana frequentano il Colle del Lys, ma anche come occasione di importanti attività didattiche rivolte alle scuole. Nella sala dedicata all’ambiente del Parco sono illustrate le principali caratteristiche dell’ecosistema locale, della flora e della fauna che popolano il territorio.
UN PARCO IN VIA DI RINATURALIZZAZIONE
Il Parco del Colle del Lys è nato nel 2004 per volontà dell’allora Provincia di Torino, oggi Città Metropolitana. L’area attualmente gestita dall’Ente di area vasta si estende su di una superficie di 360 ettari a cavallo tra la Valle di Susa e la Valle di Viù, salendo dai 1.000 metri di quota del santuario della Madonna della Bassa ai 1.600 metri della cima del Monte Arpone. I terreni sono quasi totalmente di proprietà della Città Metropolitana.
Fino alla fine del 1800, il paesaggio mostrava un mosaico di elementi: campi terrazzati, coltivati a patate e segale, frutteti, distese di pascoli, boschi intensamente sfruttati per la produzione di legna e castagne, piccole baite abitate tutto l’anno. L’impronta umana era forte e tangibile e tutto era organizzato in funzione della sopravvivenza degli abitanti locali.
Oggi il parco ha ripreso un aspetto più naturale: vaste pietraie si alternano a foreste di conifere, in particolare di larice e pino nero, nate dai rimboschimenti artificiali effettuati intorno al 1920 per contrastare l’eccessivo sfruttamento del passato. Il piano di gestione selvicolturale elaborato negli anni scorsi ha lo scopo di riportare il Parco alla vegetazione spontanea, in cui prevalevano un tempo le latifoglie, come il frassino, il tiglio e l’acero.
Nel sottobosco crescono già oggi spontaneamente giovani faggi, aceri di monte, frassini, sorbi e maggiociondoli, specie tipiche di queste quote, che saranno favorite dagli interventi di gestione che il parco porterà avanti nei prossimi anni. Le radure, un tempo più ampie e pascolate, tendono a sparire, poiché colonizzate da nuovi cespugli e piccoli alberi. In primavera mostrano belle fioriture di genziane, gigli e orchidee e rappresentano un ambiente importante per le parate nuziali dei galli forcelli e per la riproduzione di una miriade di insetti, fra cui splendide farfalle.
Il Colle intercetta un’importante rotta migratoria utilizzata nei periodi di passo dagli uccelli, in particolare dai rapaci, per spostarsi da Nord a Sud e viceversa. Di particolare interesse l’aspetto geologico, per la presenza delle rocce peridotiti del Massiccio ultrabasico di Lanzo, che nel giro di alcuni milioni di anni hanno costituito le pietraie che caratterizzano il paesaggio e ricoprono i pendii, dando vita a un panorama unico al mondo.
L’area protetta è segnata da un’antica rete di sentieri e di mulattiere, una volta utilizzata per gli spostamenti quotidiani da una frazione all’altra e divenuta strategica per le azioni di resistenza al nazifascismo della 17ª Brigata Garibaldi “Felice Cima” che, dal 1943 al 1945, fece del Colle la propria base. La Resistenza e il feroce rastrellamento nazifascista del 2 luglio 1944 sono rievocati dalla torre del piazzale del colle, dal giardino della Resistenza e della Pace tra i popoli, dalla lapide sulla fossa comune e da numerose bacheche.
Le targhe auto dello Stato del Vaticano hanno come sigla SCV , i romani per battuta dicono quando incrociano una di queste auto, ” Se Cristo Vedesse ” (riferito alla Chiesa degli uomini). Penso che se le persone che hanno perso la loro vita e il loro futuro sulle nostre montagne, combattendo, vedessero quello che succede in Italia……bè darebbero ragione a Cristo.