di EMANUELA SARTI (SINDACO DI CONDOVE)
CONDOVE – Anche se la nevicata di venerdì e sabato ha un poco placato le preoccupazioni per gli incendi boschivi, occorre attrezzarsi per affrontare da subito il tema della prevenzione. Condove non è stata toccata dagli incendi di ottobre e novembre, ma la forte superficie boscata del suo territorio, dove si trovano immerse le decine e decine di borgate montane, e la possibilità che le fiamme potessero trovarvi facile esca, han tenuto sulle spine per molti giorni Aib, Vigili del fuoco, Protezione civile e amministrazione comunale.
Così quest’ultima ha messo a punto un piano partito nei giorni scorsi, il cui primo passo è stata l’ordinanza relativa a “Prevenzione incendi e pulizia dei terreni”, per andare a colmare prescrizioni troppo generiche dei regolamenti comunali e dare ai cittadini linee precise di comportamento.
“Premesso che i terreni incolti, recintati e non, all’interno o all’esterno delle borgate montane e del centro urbano, con presenza di rovi, erbacce ed arbusti possono creare problemi di propagazione di incendi con conseguente grave pregiudizio per l’incolumità delle persone e dei beni – recita il documento – e che l’abbandono e l’incuria da parte dei privati di taluni appezzamenti di terreni comporta un proliferare di vegetazione che in caso di prolungata siccità sono causa predominante di incendi, viene ordinato a proprietari, affittuari, o a coloro che a qualsiasi titolo godono di terreni e aree a verde in precario stato di manutenzione, di procedere a propria cura e spese, al decespugliamento ed asportazione delle sterpaglie, rovi, fieno, rami e vegetazione secca in genere, rifiuti o di qualunque altro materiale di qualsiasi natura che possa essere fonte d’incendio; si prescrive inoltre di effettuare in prossimità di fabbricati, strade pubbliche e private, e lungo i confini di fondi in genere, il taglio di siepi vive, erbe e rami che si protendono sul ciglio stradale, lo sgombero dei rifiuti o di qualunque altro materiale di qualsiasi natura”.
Le aree andranno poi mantenute pulite nel tempo per evitare il proliferare di forme di vegetazione spontanea incolta. In caso di mancato adempimento, è prevista l’applicazione di una sanzione pecuniaria da 50 a 500 euro e l’amministrazione comunale, nell’inerzia dei proprietari, si riserva la facoltà di intervenire in via sostitutiva alla pulizia delle aree private incolte con addebito delle spese a carico dei proprietari trasgressori.
A partire dal mese di gennaio, la Commissione comunale Ambiente e Territorio, supportata da esperti dei Vigili del fuoco, Carabinieri forestali, Ufficio forestale dell’Unione dei Comuni e responsabili AIB, provvederà alla pianificazione di operazioni di mappatura del territorio e all’esame della situazione del sistema di prevenzione e apparati di intervento, azioni utili anche al fine di aggiornare il Piano di Protezione Civile; seguiranno l’individuazione delle necessità e delle eventuali implementazioni, le progettazioni e la ricerca di finanziamenti dedicati.