CONDOVE – Chiusura anticipata alle 24 anziché alle 2 (nei giorni di lunedì, martedì, mercoledì e giovedì) e alle 4 (il venerdì e il sabato) per il “Bar H” di Condove, in via Torino 12. A stabilirlo un’ordinanza della sindaca Emanuela Sarti, firmata lo scorso 6 settembre.
Una vera e propria battaglia contro l’inquinamento acustico “che ha reso fortemente opportuno l’intervento dei tecnici dell’ARPA, la cui relazione tecnica fonometrica ha provato – senza nessun dubbio – il superamento del limite di emissione per l’area, assegnata alla classe II (area prevalentemente residenziale), in orario corrispondente all’apertura del locale”, precisano dal Comune.
Sul provvedimento, contro cui i proprietari preannunciano già di voler ricorrere nelle aule giudiziarie, si legge inoltre “il divieto di consumare e/o abbandonare in luogo pubblico bevande di qualsiasi genere contenute in bottiglie di vetro, in lattine o comunque in contenitori realizzati con il medesimo materiale, oltre al divieto di detenere o abbandonare, in luogo pubblico, bottiglie vuote”. L’ordinanza è rivolta ai proprietari del “Bar H” per quanto riguarda gli orari di chiusura e a tutti indistintamente, per quel che concerne il comportamento da tenere durante le serate nel locale.
La decisione di rendere pubblico e efficace questo documento, è nata a seguito di ripetute segnalazioni al Comune, “pervenute da parte di cittadini residenti in via Torino 12 e in abitazioni limitrofe, anche via email, oltre a lamentele verbali”. Lamentele tese ad evidenziare, a carico del pubblico esercizio “Bar H”, una serie di problemi, elencati nell’ordinanza:
– situazioni di disturbo della quiete pubblica nelle ore notturne, con grave pregiudizio della quiete e del riposo degli abitanti;
– degrado e alterazione del decoro urbano, con abbandono di rifiuti e imbrattamento degli spazi condominiali;
– condizioni di estrema pericolosità alla circolazione veicolare, con intralcio alla pubblica viabilità.
Sarti e la sua amministrazione parlano anche di “allarme sociale”: “Suddetto pubblico esercizio, nelle ore che seguono la mezzanotte, diventa polo di attrazione per avventori di bevande alcoliche, consumate anche all’aperto nelle vicinanze del locale, originando situazioni insieme di degrado e di allarme sociale, con conseguente compromissione della qualità della vita delle persone residenti in zona, in spregio delle comuni regole di vita civile”.
E ancora: “attraverso l’acquisizione documentale di un verbale di assemblea condominiale, la concessione per l’utilizzo del marciapiede privato antistante il “Bar H” come dehors è scaduta da tempo”, precisano dal Comune.
Prima di provvedere con misure così incisive, l’amministrazione Sarti aveva riunito il 26 luglio scorso tutte le parti interessate, “per tentare di bilanciare comparativamente le opposte esigenze della tutela della quiete pubblica e condominiale e del diritto ad esercitare l’attività del pubblico locale Bar H. In quella sede, il gestore del locale, fatte proprie le rimostranze dei molti intervenuti, ha dichiarato di impegnarsi ad assumere per le serate del venerdì e del sabato, a partire dal 29 luglio, un addetto alla sicurezza con compiti di vigilanza e intervento sugli avventori del locale, il tutto a sue spese”.
Questo però non è accaduto: “L’impegno assunto in quella sede davanti al sindaco e alle forze dell’ordine presenti (carabinieri e polizia locale), è stato disatteso, come dimostrano le lamentele nuovamente riproposte dai residenti all’amministrazione”, rimarcano dal Comune di Condove.
Contro questo provvedimento, replicano Thomas e Deanna Anselmetto, proprietari del “Bar H”: “Non possiamo rilasciare dichiarazioni, in quanto dobbiamo ancora incontrarci con l’avvocato. L’unica cosa che possiamo dire, è di dare un’occhiata alle condivisioni ed ai commenti indignati di clienti sulla nostra pagina Facebook. Inoltre, abbiamo il prezioso supporto di persone che semplicemente abitano a Condove e non solo”.
E le proteste dei clienti arrivano a decine, chiedendo anche un incontro questa sera, a sostegno della famiglia Anselmetto, proprio al “Bar H”: “Sembrava già strano rivedere un raduno di giovani a Condove. Il problema sono proprio le persone purtroppo, che per un capriccio o per un delirio di onnipotenza derivanti da chissà quale frustrazione interiore non si rendono conto dei problemi che possono causare ad altri che semplicemente lavorano. Sabato sera tutti al Bar H!”.
Marta, che abita nel condominio del “Bar H”, sembra non accorgersi del rumore notturno: “Abito in questo palazzo da 7 anni, da due finalmente c’è un po di vita! Dormo tranquillamente con le porte del balcone aperte d’estate e non sono mai stata disturbata da schiamazzi o altri casini… davvero davvero indignata! Mi spiace ragazzi!”.
Elisa, una condovese, conclude, rivolgendosi ai proprietari del locale: “Assurdo! Mi son presa il tempo di legger tutta la delibera, non mi ero mai accorta di tutto questo sconvolgente fastidio che date. Ma almeno il venerdì ed il sabato sera un po’ di flessibilità! Del danno anche economico che vi creano, non gliene frega proprio nulla. Mi dispiace molto ragazzi, un abbraccio”.