CONDOVE, UNA VERA DISCARICA AL PARCO DEL GRAVIO / GUARDA LE FOTO DELLA VERGOGNA

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di ELENA LATRY

CONDOVE – Parco del Gravio di Condove: ancora rifiuti nell’area. Il parco del Gravio di Condove dispone di ampie aree attrezzate per picnic uniche in tutta la Val di Susa, adatte anche al turismo fuori porta cittadino torinese.
Nel corso degl’anni si è fatto molto per attrezzare il parco alle esigenze di tutti: aree grigliate, bar, parco avventura per i ragazzi, campetto per giocare a volley in estate.

Il torrente Gravio divide a metà il parco, costeggiando la sponda sinistra venendo da Torino, il terreno che è compreso fra Via Partigiani Georgiani ed il cavalcavia di Via Moncenisio (ss.25), per intenderci il lato che è privo del bar e del parco Avventura, dove si può notare che le condizioni di pulizia lasciano desiderare, l’immondizia raggiunge condizioni di vera e propria discarica.

Tanto più che proseguendo costeggiando il torrente (punto in cui passa da sotto la ss.25), si prosegue in una boscaglia fitta, confinante con l’aerea industriale di Condove e presenta subito un numero impressionante di rifiuti, che lasciano poco spazio al gusto del piacere del luogo sia per i turisti che per i residenti.
Fra l’altro il percorso del parco prosegue in direzione eco centro e verso i piloni dell’autostrada: qui le sponde del torrente sono senza reti di protezione.

La boscaglia è ben tenuta ma si notano zone a macchia di leopardo. Del resto il problema dell’immondizia al Parco del Gravio esiste da molti anni, già dal 2004, vi fu un progetto a riguardo, con la promessa da parte dell’allora comunità montana, di fare una campagna di sensibilizzazione.

“Il Comune dovrebbe fare qualcosa per evitare questi scempi da parte dei turisti – si lamentano alcuni cittadini che hanno segnalato il caso a ValsusaOggi – aumentando i controlli o mettendo dei cartelli di divieti contro l’abbandono di rifiuti oppure con maggiori controlli, delimitando la zona del parco con la zona che porta all’eco-centro di Condove”.

Ma soprattutto, sarebbe importante che i cosiddetti “merenderos” rispettassero di più il territorio, proprio perché la natura, con le sue bellezze, appartiene a tutti.

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