Una vicenda che merita di essere diffusa e di cui dare notizia, avvenuta alcuni giorni fa. Una ragazza ha documentato, con fotografie, il salvataggio di un piccolo capriolo nella notte. Era stato investito da una macchina lungo la strada. “Ho chiamato più numeri possibili – racconta – il capriolo era spaventato e perdeva sangue. Persone gentili si sono fermate ad aiutarci”. “Poi abbiamo chiamato i carabinieri – aggiunge la giovane – sono arrivati e non sapevano cosa fare. Poi ho chiamato un veterinario, chiedendo se potevo portarlo da lui, era l’una di notte e gli abbiamo detto che l’avremmo pagato. Lui ci ha risposto che non era di sua competenza e che dovevamo portarlo alla clinica di Grugliasco, convenzionata, che si occupa di questi soccorsi, ma che era distante un’ora e mezza da noi”. Intanto i carabinieri chiamano il medico legale “ha risposto che viene – aggiunge la ragazza – ma che ha bisogno di un volontario per portarlo in clinica”.
“Io e il mio compagno ci offriamo – aggiunge – il dottore arriva e ci dice che non c’è più niente da fare, se lo portiamo fino a Grugliasco probabilmente morirà prima”. La scelta sembra essere quella di sopprimerlo. Ma la coppia di giovani non si arrende: “Lo vogliamo portare alla clinica più vicina, ma come lo carico un capriolo in macchina?”. I due corrono a casa “prendiamo il trasportino del cane, torniamo sul posto, facciamo sedare il capriolo e lo carichiamo sul baule dell’auto”. Arrivano alla clinica, la veterinaria vede l’animale e “dice che non sa cosa fare, poi chiama altri due veterinari e arriva la splendida notizia: il capriolo non rischia la morte”. Si tratta di un maschio di 2 anni, aveva la mandibola e il setto nasale rotto. La vicenda sembra finire così, ma purtroppo no: “Andiamo a casa alle 4, ma i carabinieri ci richiamano alle 5 – aggiunge la ragazza – e ci dicono che dobbiamo tornare indietro a prendere il capriolo per portarlo a Grugliasco. Tornati alla clinica, la veterinaria si arrabbia, e dice che non sono i civili a dover fare il trasporto, ma il medico legale”. Una vicenda conclusa a lieto fine, ma che lascia l’amaro in bocca ai due ragazzi, perché c’era chi avrebbe voluto sopprimerlo sulla strada e c’è stata troppa difficoltà nel gestire una simile situazione: “Ho poi telefonato il giorno dopo a Grugliasco, il capriolo è vivo e sta bene, lo stanno curando e quando guarirà sarà reintegrato nel suo ambiente. Sapere che è vivo grazie a noi ci dá una gioia immensa”. Bravi ragazzi!