di ANDREA MUSACCHIO e FABIO TANZILLI
CHIOMONTE – Mistero a Chiomonte. Dopo l’articolo su ValsusaOggi in cui si rivelava la presenza di contagiati Covid nella casa di riposo Casa Amica, alcuni famigliari hanno scritto alla redazione lamentando scarsa comunicazione da parte della struttura sanitaria.
Ad oggi non è stato ancora comunicato il numero di casi, tra anziani ospiti e operatori sanitari, nonostante tale informazione sia stata chiesta direttamente dal nostro giornale alla casa di riposo e al sindaco, responsabile della salute pubblica a Chiomonte.
Questo pomeriggio, martedì 24 novembre, ValsusaOggi ha contattato la direttrice Silvestri della casa di riposo e il sindaco di Chiomonte Roberto Garbati, ma nessuno dei due ha voluto comunicare l’effettivo numero di anziani positivi presenti nella struttura. “Non mi sembra significativo rilasciare questi numeri”, ha affermato Silvestri. Dello stesso avviso il primo cittadino chiomontino: “Io non ho chiesto e non so il numero preciso dei positivi”.
Ma tale richiesta di chiarezza e di maggior trasparenza (anche perché dal numero di casi positivi a Casa Amica si evince l’effettiva presenza di un focolaio, o al contrario di una situazione stabile) arriva direttamente da alcuni familiari – chiaramente preoccupati vista la situazione epidemiologica – dei circa 70 ospiti presenti che, tramite una lettera inviata a ValsusaOggi, chiedono collaborazione alla direzione della Rsa. Per alcuni giorni infatti è stato sospeso, a causa della positività di alcune operatrici, il servizio di videochiamata, che consentiva ai parenti di comunicare e informarsi direttamente con gli ospiti della struttura, e quello di WhatsApp, dove alcune animatrici tramite un apposito gruppo informavano sui contagi effettivi.
“Le videochiamate riprenderanno regolarmente oggi pomeriggio” ha replicato la direttrice Silvestri. Mentre per quanto riguarda la questione WhatsApp, dalla struttura fano sapere che si cercherà di riattivarlo grazie alla presa in servizio di una nuova animatrice. “Abbiamo avuto qualche intoppo – prosegue – ma tutti i familiari sono stati avvisati sulle condizioni di salute degli ospiti presenti in struttura”.
Tra le preoccupazioni dei parenti, ovviamente, spicca la mancanza di personale, motivo per cui tra oggi e domani prenderanno servizio 6 nuovi operatori (di cui 2 Oss), ed è stato aumentato il monte ore (da part time a tempo pieno) al personale che aveva un contratto a tempo parziale.
Dopo i continui solleciti di maggior informazioni da parte del nostro giornale, la casa di riposo ha inviato un comunicato stampa, dove però ancora non emerge la situazione chiara all’interno della struttura, mancando il numero effettivo di positivi tra personale sanitario e anziani: “Dal 14 novembre la situazione è stata presidiata con monitoraggi serrati: sono stati ripetuti i test antigenici sia sugli ospiti che sugli operatori più volte, in quanto la disponibilità di test antigenici è assicurata da una scorta effettuata dalla Fondazione. Tali interventi hanno consentito di attuare nel modo più tempestivo possibile gli isolamenti e di individuare operatori positivi ancorché asintomatici. Ovviamente, questo virus, in una Comunità di soggetti fragili trova terreno fertile per dilagare e così i numeri sono aumentati. La preoccupazione dei familiari è più che comprensibile e per questo abbiamo cercato di fornire continui aggiornamenti, sia dietro richiesta specifica che organizzando telefonate ai parenti. Certo non è semplice mantenere contatti quotidiani con 70 familiari, e per questo ci scusiamo se con qualcuno non siamo ancora riusciti ad avere un confronto diretto”.
Il mistero rimane: così come le famiglie che hanno segnalato il problema al nostro giornale, auspichiamo che la casa di riposo di Chiomonte prenda esempio da altre strutture simili in Valsusa e non solo, che senza problemi hanno sempre fornito informazioni sulla situazione reale in piena trasparenza, a beneficio dei parenti degli ospiti e della comunità.
Lo stesso, a nostro parere, dovrebbe fare il sindaco di Chiomonte.
La verità è la fuori.
Ecco il solito stillicidio di contagiati e morti nelle rsa! E poi perché vogliono mantenere il mistero! Tutti sanno che i misteri sono il miglior modo per diffondere il virus! Infatti mentre ti esponi per risolvere il mistero…zac! Il virus ti prende come niente! Lo dicono anche i virologi in TV e su Facebook!
Il sindaco non può fare Ponzio Pilato
Non è che le altre RSA ci informino di più, sono tutti uguali, una telefonata per dirti che il tuo familiare è positivo, e poi non li senti più e l’unica cosa che puoi fare è sperare che vada tutto bene, anche se non è sempre così purtroppo.