GIAVENO – Lo studio Fisiocare ha finalmente riaperto. Da lunedì 4 maggio, infatti, lo studio di Fisioterapia dei dottori Alessandro Gelmi e Giovanni Rea, con sedi a Giaveno e Susa, è tornato a svolgere il proprio lavoro, seppur con alcune novità e restrizioni dovute all’emergenza sanitaria. In questo articolo vogliamo parlarvi della riabilitazione respiratoria per le persone che hanno affrontato il Covid-19. Da quello che si evince, il virus indebolisce la funzionalità respiratoria e motoria. Infatti, le persone che hanno contratto il Covid riportano principalmente astenia e una riduzione della forza muscolare.
Il suggerimento di medici e fisioterapisti ai pazienti dimessi è quello di fare un minimo di attività fisica da casa. Ma come? Al momento indicazioni ufficiali non esistono. Nelle settimane precedenti, è stato compilato dall’Associazione riabilitatori dell’insufficienza respiratoria (Arir) e dall’Associazione italiana fisioterapisti (Aifi) un documento che contiene le indicazioni per la fisioterapia respiratoria in pazienti con infezione da Covid-19.
Sicuramente, l’attività fisica deve essere fatta gradualmente, in quanto i pazienti dimessi sono molto deboli. In questa maniera si stimola l’apparato cardiocircolatorio per incrementare la ventilazione/minuto della persona. Nei pazienti più deboli, il suggerimento di medici e fisioterapisti è quello di utilizzare un saturimetro, il quale consente di misurare e monitorare il grado di saturazione di ossigeno. In questo modo, se durante la sessione di riabilitazione dovesse verificarsi una desaturazione, è possibile indicare degli esercizi respiratori mirati.
La respirazione sternale, ad esempio, è un esercizio molto valido ed è consigliato anche per chi non ha contratto il Covid-19. Infatti, è utile per rilassare corpo e mente. Per eseguire perfettamente questo esercizio, bisogna innanzitutto indossare abiti comodi (una semplice tuta può andar bene). Inoltre, è vivamente consigliato eseguire l’esercizio in una zona della casa tranquilla.
Successivamente, occorre sedersi su una sedia, poggiare la pianta dei piedi a terra e sistemarsi con la schiena dritta. In questo modo lasciamo libero lo sterno e le spalle. Attenzione: la schiena non dev’essere rigida, ma nemmeno recurvata. È possibile anche tenere gli occhi chiusi, per facilitare la concentrazione. Subito dopo, bisogna portare l’attenzione allo sterno e inspirare profondamente. Restare a polmoni pieni e contare fino a cinque. Poi, bisogna espirare e svuotare la gabbia toracica. Una volta finito, si ricomincia.
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(Informazione pubblicitaria a cura della New Press – Testo di Andrea Musacchio)