RICEVIAMO DAL GRUPPO MMG VALSUSA E VALSANGONE
Gentile Direttore, Sindaco, Cittadino,
i casi di Covid-19 nelle nostre Valli di Susa e Sangone sono ancora in aumento, alcuni pazienti sono in isolamento a casa, altri ricoverati e altri iniziano ad essere dimessi, ma devono essere seguiti a casa durante la guarigione.
Sul territorio siamo più di 100 medici di medicina generale (medici di famiglia e guardie mediche) e ci vediamo costretti a rendere pubbliche le enormi difficoltà che riscontriamo nello svolgimento del nostro lavoro.
Tute, mascherine filtranti e altri dispositivi, indispensabili per visitare in (relativa) sicurezza ammalati di Covid-19, non ci sono stati forniti.
Le nostre diagnosi sono basate sull’esperienza e sui sintomi dei pazienti, ma non hanno il supporto dei test di laboratorio. Le segnalazioni al SISP per i tamponi sui casi sospetti o per i contatti dei casi accertati sono tante, ma molto difficili per le linee telefoniche sovraccariche e per i tempi di risposta alle segnalazioni via mail; per la maggior parte dei casi che seguiamo a domicilio la diagnosi resta un’ipotesi, che senza tampone non può essere convalidata.
E infine non possiamo curare con tutti i mezzi oggi a disposizione: i farmaci più specifici per il Covid-19 non possono essere prescritti dai Medici di Medicina Generale.
Sono state istituite le USCA, le Unità Speciali nate per visitare i malati positivi o sospetti, ma non hanno ancora ricevuto adeguate tute protettive e non possono quindi avere contatto diretto con i pazienti, né richiedere i farmaci specifici. Grazie alla dedizione dei medici che ne fanno parte, possono svolgere il loro compito, che riteniamo necessario per garantire un’assistenza adeguata sul territorio, solo a regime ridotto.
Siamo la risorsa più grande di cui il SSN dispone sul territorio, ma abbiamo la desolante sensazione di non esistere per chi ha responsabilità decisionali. Esistiamo però per i nostri pazienti, che continuano a fare riferimento a noi, che non ci siamo mai fermati, non abbiamo mai chiuso i nostri ambulatori e cerchiamo di dare risposte, coraggio e speranza dimostrando che, almeno loro, non sono soli.
Mandiamo oggi le nostre richieste in tre punti alla ASL TO3 affinché si attivi per realizzare da subito:
1. un potenziamento sostanziale del servizio SISP, sotto forma di personale e strutture. I colleghi che già operano con abnegazione devono immediatamente essere supportati da personale e attrezzature che consentano risposte rapidissime ai quesiti e alle segnalazioni di casi che necessitano di eseguire i tamponi. Tamponi dei quali si auspica, pur nel quadro nazionale di asfissia dei laboratori incaricati, un deciso e più capillare aumento numerico, se non addirittura la possibilità di richiederlo da parte dei Medici di Medicina Generale, by- passando almeno in certi casi la trafila burocratica attuale.
2. Un immediato adeguamento delle forniture DPI all’USCA, indirizzando prioritariamente le risorse a questo servizio, almeno con la sollecitudine fin qui riservata al personale dei Poliambulatori, con fornitura di saturimetri in numero ade- guato (almeno trenta) e idonei DPI (mascherine FFP2 o 3, visiera, guanti, tute, copricapi e copriscarpe monouso), tutto in quantità sufficienti in relazione al numero di malati.
3. Un intervento immediato per la formulazione di linee guida terapeutiche condivise per i Medici di Medicina Generale, redatte formalmente dal servizio Farmaceutico territoriale, così da chiarire con assoluta precisione il perimetro entro il quale muoverci, sapendo che limitare la nostra possibilità di intervento farmacologico equivarrà a costringerci a mandare più spesso e prima i nostri pazienti all’Ospedale.
Grati per il riscontro che vorrete darci.
I medici di medicina generale del Distretto Valsusa Valsangone (ASL TO3)
È una vergogna ….se si ammalano i medici chi ci cura a noi ….ma possibile che non lo volete capire …..dovrebbero essere i primi ad avere tutto l’occorrente adeguato per non essere contagiati !!!!!!! FORZA FINIAMOLA DI FARE SOLO DELLA POLITICA ….salviamo i medici ,le infermiere le sos ecc, ecc.
Le protezioni si trovano in internet; voi non siete legati a consip. Aliexpress è un esempio ma fino a 20 giorni fa anche amazon e ebay avevano i presidi con consegna in 48 ore. Tempo di arrivo odierno 1 mese. Prezzi ragionevoli. Se ordinavate a febbraio eravate già pronti oggi. Secondo il vs contratto dovreste voi acquistare per conto vostro. Non ultimo, è necessario fare comunque le richieste per i pazienti che non possono muoversi da casa senza troppe eccezioni al telefono perché senza controlli la gente si ammalerà. Quando si è in emergenza le pretese vanno messe da parte. E non si lasciano i pazienti senza riferimenti.In emergenza bisogna rinunciare all’agio e sacrificarsi come fanno gli ospedalieri ed il 118 e l’Italia tutta. Saluti a tutti quelli che si sono sacrificati ed hanno provato a spendersi per i propri assistiti.
Su quanto si è verificato in Lombardia l’ASL dovrebbe riflettere e attivarsi per evitare morti di altri medici e personale infermieristico.
Povera Italia solo parole,se le parole potessero curarci saremmo tutti guariti , tutti in ottima salute.
Ma in che razza di nazione viviamo? Cosa stanno facendo con i soldi raccolti,? E cosa stanno facendo con la salute in primis dei medici e poi dei comuni cittadini?? Che si vergognino di lasciare morire medici e pazienti per non dare le protezioni necessarie ai Medici che sono in prima linea nella guerra contro il virus e per non fare i tamponi a tappeto anche ai contatti dei malati in modo da arginare un virus che ha già distrutto la vita di migliaia di famiglie di medici e di comuni cittadini…chi sta a capo della Asl e lavora così che si vergogni e che di ricordi che non è immune dal virus, così come si vergognino le varie istituzioni che non fanno nulla per proteggere medici e cittadini…infine la Regione Piemonte si decida a rendere obbligatorio l’ uso di mascherine per tutti non appena si mette il naso fuori di casa, altrimenti la strage continua.
Ma come è possibile che due pazienti forse positivi e con febbre alta e tosse , seguiti da due medici differenti, abbiamo un trattamento con farmaci uguale, ma per uno i farmaci si trovano nella farmacia dell’ospedale e per un altro non ci sono, sono esauriti, sono in arrivo…e lui non può curarsi?
Ma come è possibile che due pazienti forse positivi e con febbre alta e tosse , seguiti da due medici differenti, abbiamo un trattamento con farmaci uguale, ma per uno i farmaci si trovano nella farmacia dell’ospedale e per un altro non ci sono, sono esauriti, sono in arrivo…e lui non può curarsi?
Meno male che Sapienza, da Fazio, diceva che il nostro servizio sanitario è così evoluto e preparato per tutte le evenienze che il virus non creerà problemi! Manco i tamponi fanno, nemmeno su richiesta se si è nel dubbio di aver incrociato in negozio una persona sicuramente positiva!