CORONAVIRUS, IL PIEMONTE VIETA GLI SPOSTAMENTI NELLE SECONDE CASE

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DALLA REGIONE PIEMONTE

“Il Piemonte ha bisogno di guardare al 4 maggio e alla Fase due della ripartenza, ma confermando la linea del rigore e della prudenza che ha contraddistinto le nostre scelte fin dall’inizio di questa emergenza”.

Sono le parole del presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio, che questo pomeriggio ha avuto un incontro in videoconferenza con il Comitato tecnico scientifico, in vista delle nuove misure di contenimento decise dal Governo a partire dal 4 maggio.

“I medici e gli scienziati ci dicono che è necessario in questo momento mantenere una linea di rigore – spiega il presidente Cirio -. Una linea che confermiamo e che va di pari passo con la consapevolezza che il Piemonte ha bisogno di ripartire e di un nuovo equilibrio. Il Governo, con appositi protocolli di sicurezza, ha dato il via libera alla riapertura delle attività produttive e questo avverrà anche in Piemonte. Ma alla luce dei dati attuali, riteniamo invece necessario nella nostra regione essere prudenti sulle attività sociali e su determinate attività commerciali, come ad esempio il take away, che possono creare situazioni di assembramento difficilmente gestibili, soprattutto nelle grandi città come Torino dove ci sono quartieri in cui si sono già create situazioni complesse dal punto di vista dell’ordine pubblico. Stesso discorso vale per gli spostamenti verso le seconde case, che consentiremo solo in un secondo momento quando le condizioni lo renderanno possibile. Queste riflessioni sono state oggetto, oggi, di una condivisione anche con il Comitato tecnico scientifico e, nei prossimi giorni, ci confronteremo con i prefetti e i rappresentanti delle istituzioni locali per analizzare l’evoluzione del contagio e definire le prossime misure”.

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21 COMMENTI

  1. Bisognava prenderle prima queste”geniali accortezze”. Intanto un numero, direi anche non proprio esiguo di gente delle seconde case ha affollato e sta affollando i paesi della Valle. Quindi?

  2. Certo, Cirio non ne ha azzeccata una, e procede solo per divieti, a muzzo! Se lo scopo è non creare assembramenti, se io da casa mia, mi carico in auto e vado all’altra casa mia, e sia in un posto che nell’altro seguo le regole, come tutti dovrebbero fare dappertutto, residenti, domiciliati, villeggianti, turisti… creo assembramenti o costituiscano pericolo per me e per gli altri? Poi vediamo di metterci d’accordo specialmente in Alta Valle, perchè un giorno leggo da questo giornale che i negozietti stan chiudendo, si formano tavoli, comitati su comitati di commissioni, consulenze di consulenze su come riprendersi il turismo, più che altro su come recuperare qualche altra sovvenzione….e dall’altra si continua evidentemente a considerare anche il villeggiante, colui che paga le tasse locali, un untore un approfittatore un affollatore (???? prego mandare foto delle folle in questo periodo a Cesana, a Claviare etc..). Gentile Walter Marin, almeno lei, lo so che il villeggiante medio non è (quasi) mai entrato nella gioielleria di Sestriere con una valigia di contanti per spendere cifre sfacciate, ma è colui che c’è sempre stato, è sempre venuto, ogni stagione, le migliori, le peggiori, è colui che va a comprare al negozietto, magari non a fare la spesa grossa, ma si, qualcosa va sempre a comprare, una pizza o una cena fuori con la famiglia, cerca di farla spuntar fuori, qualche acquisto extra, qualche regalo, lo stagionale per sciare ,magari per tutta la famiglia, per non parlare della scuola di sci per i figli, si son diventati veramente un lusso, ma c’è chi rinuncia a qualunque altra cosa pur di potersi permettere quello che non è soltanto uno sport, ma una grossa passione. Quello che voglio dire è che la maggior parte dei proprietari delle seconde case, non sono capitani dell’industria, nobili o viziosi benestanti, ma persone, famiglie che han sempre faticato, e di questi tempi ancora di più, per potersi permettere il lusso della seconda casa, che devono continuare a pagare tasse, spese di condominio, utenze, senza potervisi recare. Che continuare ad alimentare l’ostilità verso chi arriva da fuori, perchè anche questo provvedimento va in quella direzione, è la peggior campagna contro il turismo che si possa immaginare e non basteranno tutti i vostri comitati di promozione i vostri consulenti e tavoli a recuperare neanche un decimo del credito che si sta perdendo. Ma come si fa al contempo organizzare tavoli sulla promozione turistica e prendere provvedimenti come questo? Ma, esiste una visione in chi ci governa? Evidentemente no, visto che si procede solo per divieti.

  3. Questo numero ( non proprio esiguo di persone) se in conforme al rispetto delle leggi, sta anche aiutando l’economia di paesi che credo abbiano bisogno di aiuto. Concordo sul fatto che occorreva prendere decisioni prima ma trovo inutili le ulteriori attuali restrizioni.Letasse delle 2^ case con relative tasse rifiuti, acqua, luce….ci vengono forse abbassate?

  4. Io ho la casa Jim montagna dove pago fioe di soldi per avere la possibilità di respirare quando fa caldo e questo signore mi vieta di andarci quello che faccio qui a casa lo faccio si allora dovebbel mandarmi via an he Si qua, magari alvkmotero come i migliaia di anziani.

  5. Io ho la casa in montagna dove pago fior di soldi per avere la possibilità di respirare quando fa caldo e questo signore mi vieta di andarci quello che faccio qui a casa lo faccio su allora dovrebbe. mandarmi via anche da qua, magari al cimitero come i migliaia di anziani. So solo io il sacrificio che facciamo per poter andare su tre mesi, ma da chi dipende questa splendida trovata da conte o da cirio perché non mi rimborsano l affitto e io mi faccio mettere i condizionatori così sto in città quanto vuole

  6. Una ridicole incapacità gestionale dell’epidemia , una pessima amministrazione (non che quelle prima fossero meglio) che ha fatto piombare il nostro Piemonte in un lazzaretto con un’altissimo numero di caduti . Il buon Cirio prenda le direttive dal suo capo supremo .

  7. Il comitato scientifico ragiona solo in termini riduzionisti di una pseudoscienza che non tiene conto dell’uomo nel suo complesso. Il contatto con la natura e’ la piu’ alta forma di ricerca della salute e i propietari delle saconde case hanno fatto sacrifici spesso da generazioni per ricercare la loro salute proprio utilizzando la seconda casa in montagna. Il divieto di raggiungerla e’ un ingnobile,meschino e ottuso asservimento alla pseudoscienza dei numeri e, molto piu’ banalmente,l’ennesimo durissimo colpo all’economia piemontese.
    Che schifo.

  8. La perla di lucidità mentale è che se l’orto è nel territorio comunale ti lasciano andare nell’orto, anche se è pertinenza di una seconda casa, ma nella seconda casa, dove verosimilmente hai gli attrezzi e magari la motozappa, non puoi metter piede.
    “Ovviamente” se l’orto è fuori dal territorio comunale puoi solo coltivare erbacce spontanee, che hanno il vantaggio di non richiedere molto lavoro, ma non sono molto buone nemmeno se ben condite (ammesso che un giorno ti lascino poi andarle a raccogliere).
    Sperano così di combattere il virus?
    Se queste sono le menti pensanti che decidono, siamo proprio ben ciapati.

  9. Complimenti,
    dibattito tra espertissimi osservatori del proprio ombelico.
    Il disvelamento di simili picchi di gretto egocentrismo è l’effetto collaterale, da prendere in seria considerazione, di un pandemia di cui avemmo fatto volentieri a meno.

    • Concordo Bruno.
      Nessuno pensa ai possibili contagi ma al classico “io pago, quindi mi spetta” oppure ” potete ringraziarci, vivete
      grazie a noi”. Che squallore. Tappetino rosso disteso davanti ai turisti, nessuna considerazione in merito a logiche
      pandemiche che nessuno lontanamente prevedeva.
      Un ombelico grande in corrispondenza di un encefalo piccolo.

      • Scusa Bea, ma di queste norme geniali che non siamo in grado di comprendere mi spiegheresti ad es perchè se in un supermercato passo di fronte allo scaffale delle calze, non posso coprarmente un paio e devo andare avanti con quelle invernali bucate?
        Se le compro faccio dilagare l’epidemia?
        Dove sto io, di alcool solo in farmacia come oro liquido.
        Se andassi in un supermercato della cintura a comprarlo per disinfettare tutto, favorirei il virus?
        Bruno invece era quello che qualche settimana fa diceva che per stare all’aperto (con mascherina ovviamente) non c’è abbastanza spazio per tutti (come se tutti stessero contemporaneamente fuori allo stesso momento). Sottindendendo quindi che invece a stare in casa (senza mascherine) si occupa meno spazio. Ma se si occupa meno spazio è perchè si sta più ammassati e senza mascherine, quindi proprio ciò che favorisce il contagio.
        Direi non basta avere un encefalo grande per fare grandi ragionamenti.

        • Nick splendido, direi encefalo buono.
          Non puoi comprare le calze perchè la filiera abbigliamento e vestiario è ancora
          limitata e per logiche di concorrenza .
          Negozi di biancheria chiusi, quindi sono chiusi anche i reparti omologhi del supermercato .
          Non ho letto le opinioni di Bruno sul tema “aria aperta’ ma mi pare chiaro che essendo
          bloccate quasi tutte le attività e le scuole, per strada ci sarebbero davvero troppe persone.
          L’alcool io non lo trovo neanche in farmacia. Ottimo alibi per vagare per supermercati.
          In casa si sta in 3 o 4 famigliari, non proprio come nei parchi cittadini.
          La critica è lo sport meno faticoso e più inutile che esista.
          Il mio encefalo medio fa si che se dovessi scegliere fra Macron, Trump o peggio i sovranisti
          da divano e da moijto per gestirla mi terrei Conte.
          Facile strillare al popolo,altro è prendere decisioni difficilissime e in tempi brevi.
          Un saluto.

      • Eh già visto che io pago, posso permettermi tutto alla faccia della pandemia. Così ragionano alcuni, ma la colpa è di chi non ha gestito in modo serio la situazione. Comunque c è da sperare che i contagi scendano anche in questa valle di lacrime chiamiamola così….

  10. La cosa è già preoccupante se uno ha la seconda casa in Italia ma ricordiamoci che a Monginevro siamo in tantissimi ad avere un appartamento….e mi auguro di tornarci presto…spero che veniamo considerati anche noi sennò cosa facciano? Almeno mi auguro di tornarci x Giugno…nel caso non posso mi farò le vacanze in un hotel in Italia poi a pagare il conto ci pensa lo stato italiano

  11. Chiamato in causa da encefalotto rispondo.
    Non ho scritto che all’aperto non ci sarebbe abbastanza spazio per tutti ma che accedervi senza restrizioni era un’incentivo al dilagare del virus, anche perché, potendo, ben pochi vi avrebbero rinunciato.
    Il contenimento è stato perseguito con la riduzione della mobilità delle persone ed è stato confermato dai fatti (in Germania hanno riscontro un significativo calo di contagi collegato al fermo nei giorni festivi rispetto al minor fermo dei giorni lavorativi).
    E’ un semplice problema di geografia ma per raggiungere il proprio spazio all’aria pura (e starci anche senza mascherina che sarebbe del tutto inutile) occorre per forza spostarsi, proprio quello che ci è stato chiesto di non fare.
    E’ ancora un semplice problema di geografia domestica cogliere che la stretta convivenza di un nucleo familiare con ridotti contatti con l’esterno, anche “ammassato” in un appartamento, non ha possibilità di favorire il contagio per questo sola condizione, sicuramente disagevole ma almeno (ovviamente) non necessitante di mascherine o altri accessori ma solo di una scrupolosa igiene personale.

  12. Il turista delle seconde case appartiene ad una delle categorie che ultimamente sono state maggiormente prese di mira. Freschi sono gli articoli ed i servizi televisivi riguardanti la caccia al proprietario della seconda casa. Con tanto di delazioni dei vicini di casa residenti . Tale fenomeno ha riguardato le valli alpine ed i litorali delle città di mare. Quasi una caccia all’untore. In proposito occorre dire che il proprietario di una seconda casa che la utilizza in modo esclusivo sceglie con cura il luogo ove acquistarla, si appassiona al territorio forse più di alcuni residenti. Questo accade soprattutto per le zone alpine e collinari. Inoltre contribuisce pagando delle tasse e di fatto è a tutti gli effetti come un abitante del paese ove sceglie di trascorrere il tempo libero. Questo vuol dire che ha cura e rispetto del luogo. Il frequentare in modo sistematico un luogo lo rende responsabile delle sue azioni, non è un untore, e in caso di problemi è rintracciabile. Questo per dire che un minimo di rispetto per questa tipologia di turisti è doveroso. Parlando di vil denaro tali turisti un poco contribuiscono a tenere in attivo le attività commerciali delle zone turistiche. Questo per dire che il virus ci obbliga a distanziarci ma non a scontrarci. Un minimo di apertura, almeno all’ interno della Regione o al massimo nell’ambito provinciale si poteva concedere a chi voleva raggiungere la seconda casa.

  13. Direi che di fronte a migliaia di morti, al rischio di ammalarsi con postumi incurabili e al disastro economico la sua vacanza è una
    priorità epocale.
    Lei è patetico, evito ridicolo perchè è un termine in questo momento inadeguato.

  14. Il problema di fondo è sempre quello di usare il cervello e quindi comportarsi nel migliore dei modi per evitare contagi . Invece questi pseudo Task Force di esperti non ne capiscono nulla neppure loro ; immagino che questi esperti siano immunologi professoroni o dottori , bene voglio portare all’attenzione di tutti che questi esperti di cui sono piene le trasmissioni televisive , non ne azzeccano una e nei loro interventi forbiti non c’è uno che dica la stessa cosa , per tutti chiusi in casa che è la soluzioni più ovvia e semplicistica . Ma ritornando all’uso del cervello voglio fare il mio caso : essendo una persona a rischio sin dal 20 febbraio mi sono auto messo in quarantena e sino ad oggi sono uscito solamente due volte , perchè purtroppo ho il viziaccio del fumo e necessità di acquistare le sigarette . Bene nel mio paese esiste un tabacchi dove però non accetta bancomat e carte di credito e fornisce al max tre pacchetti di sigarette . Questo comporterebbe più uscite settimanali da parte mia ovvero ogni tre giorni recarmi in tabaccheria e andare al bancomat a prelevare i soldini e quindi aumentando il rischio ; nel paese vicino c’è un tabacchi che accetta le carte di credito e dove mi posso fornire di quattro stecche di sigarette sufficienti per più di un mese , cosa che ho fatto e in questi quasi tre mesi sono uscito solo due volte dagli arresti domiciliari governativi . Finisco con il dire che si assitono a cose assurde , come viaggiare in auto da soli con mascherina sul volto che fà sudare ed appannare gli occhiali o come il divieto di andare in auto con la propria moglie , ma porca miseria se tutte le notti mia moglie è nel letto con me e senza mascherina .

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