di ANDREA MUSACCHIO
VALSUSA – Cancelli chiusi, tribune vuote e luci spente. È questa la situazione per la maggior parte delle società dilettantistiche di calcio valsusine, le quali hanno deciso di chiudere i propri impianti sportivi fino al 2 marzo per l’emergenza Coronavirus.
Una scelta dovuta a seguito dell’ordinanza regionale, che prevede la sospensione di tutte le attività sportive che includono la presenza di pubblico, come campionati, tornei, competizioni, eventi di ogni categoria e disciplina. A nulla è servito il comunicato emanato dalla Regione, nella tarda serata di lunedì 24 febbraio, dove viene spiegato che sono praticabili, invece, gli allenamenti sportivi, escludendo però l’utilizzo di spogliatoi e docce, salvo l’utilizzo dei servizi igienici.
Una scelta, quella della Regione Piemonte, che ha fatto molto discutere. Dalla Val di Susa passando per Torino, in tanti hanno mostrato perplessità a seguito dell’ordinanza. Anche il presidente dell’Asd Rosta Calcio, Alberto Zappalà, si ritiene contrario: “Reputiamo, insieme ad altre società, che si tratti di una cavolata. Non si può far fare allenamento senza permettere ai ragazzi di utilizzare le docce e gli spogliatoi. Rischi di far venire una bronchite, o anche solo un raffreddore, a questi ragazzini.. Noi abbiamo ragazzi che arrivano da Torino, da Oulx e da Bussoleno. Non posso fargli fare allenamento senza dargli la possibilità di fare la doccia. È tutto fuori misura, bisogna tornare con i piedi per terra. Qual è il problema con le docce? In ogni caso, noi siamo fermi fino al 2 marzo”.
Stesso discorso per Almese, Caprie e Avigliana, che hanno scelto di chiudere i propri impianti: “Non ha un senso logico quest’ordinanza. Noi comunque ci adeguiamo alle direttive, ma cerchiamo di utilizzare il buon senso stando fermi fino al due. Non sono abbastanza informato sul Coronavirus, ma permettere ai bambini di allenarsi, a fine febbraio, senza utilizzare la doccia è un contro senso. Magari non ti arriva il Coronavirus, ma sicuramente ci saranno dieci persone influenzate” ha dichiarato il presidente dell’Avigliana Calcio, Luca Viglietti. Diverso, invece, il pensiero per il Chianocco e il Venaus Calcio che nella giornata di oggi, giovedì 27 febbraio, vedranno le proprie prime squadre regolarmente in campo per allenarsi, senza utilizzare gli spogliatoi.
Si è trattato dunque di una settimana particolare, dove centinaia di ragazzini e adulti sono dovuti rimanere lontani dai campi da gioco. Solamente a Rosta, tra tesserati e addetti ai lavori, sono rimaste a casa 420 persone. Prevenire è meglio che curare, sicuramente. Ma resta particolare la decisione di permettere agli atleti di allenarsi, senza usufruire di docce e spogliatoi. Nonostante le temperature di queste ultime settimane siano anomale, si tratta sempre del mese di febbraio. Il rischio, come spiegato dalle varie testimonianze, nel gestire l’emergenza epidemiologica, è quello di aumentare i vari malanni di stagione. Sarà stata una buona idea?
Intanto, i contagiati da Coronavirus in Piemonte sono scesi da tre ad uno solo. Molto probabilmente, dalla prossima settimana, dovrebbe tornare tutto alla normalità, seppur in maniera graduale.