BARDONECCHIA – Elena Wu è una ragazza cinese di 19 anni. Vive da tempo Italia, ma è stata nella sua terra d’origine proprio dallo scorso anno e fino a pochi mesi fa, durante la prima fase della pandemia Coronavirus ed il primo lockdown. Tornata in Italia a settembre, Elena studia all’istituto Frejus di Bardonecchia.
Elena, quando sei tornata in Valsusa dalla Cina? Quanto tempo sei stata nella tua terra d’origine?
Sono vissuta in Italia per dieci anni. Sono tornata in Italia a Bardonecchia a inizio settembre e sono stata in Cina dalle vacanze di Natale 2019 e fino al termine delle vacanze estive 2020. In Cina abitavo nella città di Lishui, nella provincia di Zhejiang, ha oltre 700mila abitanti ed è una zona abbastanza lontana dal focolaio di Wuhan.
Hai vissuto in due Stati diversi il lockdown, in periodi differenti, sia in Italia che in Cina. Quali differenze hai trovato?
Quando ero in Cina, il lockdown totale era iniziato poco dopo il Capodanno Cinese, nel mese di gennaio per la provincia di Wuhan. All’inizio non ci sembrava un fatto molto preoccupante, ma dopo aver saputo che in quella fase i contagiati del Coronavirus avevano una minima possibilità di guarigione, tutti quanti abbiano iniziato a preoccuparci alle notizie, facendo attenzione alle precauzioni e mettendoci le mascherine quando uscivamo da casa. All’ingresso dei centri commerciali misuravano la temperatura corporea, vietando l’ingresso a chi non indossasse la mascherina. In ogni parte della città ti allertavano del pericolo. Durante quei mesi, i numeri dei contagiati sono aumentati. Per questo motivo, il governo ha deciso di effettuare un lockdown totale, che nella nostra città durò per tre settimane. Per potersi spostare da una città all’altra bisognava prima far passare 14 giorni in quarantena, e questo valeva in tutta la Cina. Poi per diverse citta e province, c’erano codici di provenienza diversa, in base al grado di severità della situazione. In Italia da quest’autunno abbiamo avuto il semi-lockdown e io sono quasi sempre a casa per il timore di entrare in contatto con il virus. Quindi secondo me, a differenza della Cina, l’Italia non ha tutte quelle risorse umane, né finanziarie per avere un controllo immediato sulla pandemia. Inoltre, le remunerazioni economiche (contributi, ristori, ecc.) stanziate dal governo negli confronti dei cittadini in Italia non sono abbastanza sufficienti per assistere tutti i bisognosi e i lavoratori bloccati nelle loro attività, quindi questo può anche causare delle reazioni inopportune contro i divieti. Un altro fenomeno che secondo me ha agevolato in Italia la pandemia è la “sottovalutazione” del Covid-19 durante il periodo dell’incubazione, soprattutto in estate. Un errore grave che ha causato molte altre conseguenze.
Come avete fatto a superare l’emergenza Coronavirus in Cina? La gestione della scuola, le vacanze estive, ecc.?
In Cina eravamo obbligati a stare all’interno delle case: le abitazioni erano divise in zone, ed ogni zona era controllata dalle forze dell’ordine, che facevano turni serrati per controllare gli ingressi e le uscite dalla zona. Durante il periodo di lockdown, ogni famiglia riceveva tre tickets a settimana per uscire, da mostrare quando ci si allontanava dall’abitazione. Era permessa l’uscita di una sola persona della famiglia, in Cina c’era molta severità, molto controllo e nessuno osava andare contro la legge del governo. Volevamo tutti una soluzione veloce, anziché lunga e dolorosa. Durante quel periodo, tutte le scuole erano chiuse e le lezioni si svolgevano totalmente a distanza via Internet per evitare eventuali contagi. Il risultato fu buono, perché il governo riuscì a controllare i numeri dei contagiati, azzerandolo totalmente nella nostra provincia. Per tale motivo il lockdown reale da noi durò solo per tre settimane. Ma anche dopo essere finito il lockdown, comunque in Cina tutti rispettavano le regole di distanziamento, indossavamo sempre le mascherine quando uscivamo dalle case e nei negozi o locali pubblici. Era sempre obbligatorio tenere le mascherine e misurare la temperatura. Molte persone, avendo ancora paura, hanno preferito non frequentare spesso i ristoranti, palestre, ecc. praticamente dove c’era un’alta concentrazione di persone. Abbiamo sempre mantenuto la distanza sociale obbligatoria. Anche dopo il lockdown, in primavera ed estate c’erano le forze dell’ordine che controllavano le distanze sociali in ogni locale pubblico. Secondo me, avere la consapevolezza che la pandemia Covid possa essere fatale per la propria vita e per quella dei nostri famigliari è fondamentale. Ovviamente avere un governo “forte”, che sa quali provvedimenti prendere per tenere sotto controllo la situazione è essenziale in questi casi di emergenza sanitaria, perché il governo rappresenta il cuore di uno Stato e lo strumento per tenerci uniti e garantire sicurezza ai cittadini. Dal punto di vista sanitario e dei controlli, secondo me, il governo cinese ha fatto molto bene ed e riuscito a riprendersi da questa situazione velocemente, grazie alle ampie risorse umane ed economiche. Sicuramente anche il loro regime politico (in Cina c’è la dittatura ndR) ha permesso all’autorità di avere un maggior controllo sulla popolazione. Ma non si tratta solo di questo: alla maggior parte dei negozi e locali commerciali sono stati annullati tre mesi di affitto, ad esempio. E chi ha avuto un calo di fatturato ha ricevuto delle remunerazioni economiche da parte del proprio Comune.
Anche se dal mese di settembre vivi a Bardonecchia stabilmente, sei sempre in contatto con i tuoi amici e parenti in Cina. Attualmente qual è la situazione? Come stanno vivendo? Hanno ancora dei limiti alla circolazione o altri divieti, oppure no?
Sono tornata in Italia – a Bardonecchia – dal 2 settembre: ho passato due settimane in quarantena. Sono sempre in contatto con i miei genitori in Cina e con alcuni dei miei amici che frequentano le scuole superiori. Stanno vivendo normalmente in Cina, senza usare la mascherina, tranne che in alcuni luoghi. Nelle scuole la situazione è migliorata, ma gli studenti non possono uscire dall’istituto frequentemente. Dormono negli appositi locali dentro gli istituti scolastici. Solitamente tornano a casa una volta ogni due settimane. Mentre per entrare nei locali commerciali e pubblici è ancora obbligatorio indossare le mascherine per sicurezza.
Pensi di ritornare in Cina appena l’Italia uscirà dall’emergenza Coronavirus?
Non subito, perché devo finire i miei studi e quest’anno ho la maturità all’istituto Frejus. Forse tornerò in Cina dopo la maturità, per rivedere i miei genitori e i miei fratelli.
Che cosa vuoi fare dopo il diploma?
Dopo la maturità, frequenterò l’Università in Italia e continuerò a studiare Economia.
Due le frasi importanti:
1) “in Cina c’era molta severità, molto controllo e nessuno osava andare contro la legge del governo. Volevamo tutti una soluzione veloce, anziché lunga e dolorosa”
2) “avere un governo “forte”, che sa quali provvedimenti prendere per tenere sotto controllo la situazione è essenziale in questi casi di emergenza sanitaria, perché il governo rappresenta il cuore di uno Stato e lo strumento per tenerci uniti e garantire sicurezza ai cittadini.”
In Italia invece, nonostante l’evidenza di cosa stava succedendo in Cina, c’erano i super esperti che dicevano che il virus non avrebbe fatto niente, che il nostro SSN è il migliore al mondo, poi invece il virus fa male, poi è “solo” un’influenza, poi arrivano i negazionisti, poi ancora quelli che non vogliono l’imposizione della mascherina, per non parlare del rifiuto alle forze dell’ordine che fanno rispettare la legge. La nostra “democrazia” ha come sinonimo “anarchia”…che come risultato ha 64.000 morti.
Morale: nella italica repubblica delle banane (cittadini + governanti) non si potrà mai risolvere un problema …ed è evidente, senza aggiungere altro…
Cara Giò, facci un favore…trasferisciti nella “forte”, “democratica” e “molto trasparente” Cina, così sei felice. Magari qualche giornale locale intervista anche te!
però in Italia può scriverlo, se lo facesse in Cina finirebbe ai lavori forzati…poi concordo con lei che l’Italia ha molto sottovalutato la pericolosità del virus, e che molte persone si rifiutano di usare le mascherine e tenere la distanza e detesto questo comportamento scellerato perché può costare la vita, ma diamo almeno atto del fatto che il mondo si è ridotto così perché la Cina ha tenuto nascosto il virus per mesi, finché il tutto è sfuggito di mano.
Qui può scrivere queste parole, provi a scrivere le stesse cose in Cina e la galera è garantita… oltre al fatto che hanno taciuto attendendo che il virus si diffondesse a livello mondiale, quindi non hanno la coscienza così pulita come vogliono farci credere. Ovviamente non parlo del singolo cittadino cinese che è una persona uguale a qualsiasi altra persona del mondo, ma del Governo cinese che ha sistematicamente punito i medici che volevano rivelare la presenza del virus letale, evidentemente volevano tenere nascosto il guaio irreparabile, come hanno fatto nell’ex Urss per la centrale di Chernobyl.
Purtroppo non ci sono governi perfetti nè esseri umani perfetti, nè in Italia nè in Cina, ma se avessero avvisato immediatamente gli altri Paesi e fermato il traffico aereo, probabilmente si poteva evitare almeno parte dell’ecatombe. Inoltre, in quale Paese civile si mangiano ancora i cani? Si multano le persone che posseggono un cane in certe zone della Cina perchè considerato “borghese” avere un animale domestico. In altre zone chi esce con un cane viene multato e poi alla terza multa il cane viene ucciso, le pare normale? O le sembra normale che esistano ancora quei crudeli mercati umidi dove animali selvatici e domestici sono tutti ammassati insieme e si passano i virus gli uni gli altri oltre che subire crudeli maltrattamenti? Detto questo è ovvio che anche l’Italia ha dei grossi problemi, per esempio l’italiano è molto indisciplinato e disposto a fare morire genitori e nonni per lo shopping di Natale, e questo mi disgusta profondamente, è un atteggiamento arrogante e cinico ed egoista, che non mi piace affatto, come non mi piace chi non vuole la mascherina, chi non vuole il vaccino etc come se fosse normale andare in giro a fare morire le persone più deboli, che poi non è manco così perchè sono morti anche dei giovani. Ma errori ce ne sono in ogni Paese, purtroppo, e vivere dove non puoi esprimere il tuo libero pensiero, scegliere la religione che ti pare, o comunque la vita che ti pare, un Paese dove i ragazzi sono obbligati a dormire nei convitti per studenti e possono rivedere i genitori ogni 15 giorni, sinceramente non fa per me, se avessi figli vorrei educarli io e non farli educare dal partito che comanda, qualsiasi esso sia. Dovrebbe leggersi un po’ la storia della Cina, ora qualcosa sta cambiando, ma i diritti umani sono una chimera, e anni fa addirittura per essere accettati dal partito si poteva stare con il coniuge solo nel fine settimana, durante la settimana le donne vivevano in specie di collegi e altrettanto gli uomini, e lì lavoravano per il partito, facendo crescere i loro bimbi negli asili e vedendoli molto raramente, per me dividere la famiglia è un crimine, i bambini hanno diritto a crescere con mamma e papà, e i coniugi a vedersi tutti i giorni, ma è il mio pensiero. Detto questo ho amici cinesi simpatici a cui voglio bene, e anche questa ragazza è molto carina, ma la Cina è ben lontana da dare lezioni di civiltà, esporta prodotti taroccati con coloranti pericolosi, parti pericolose etc in tutto il mondo, maltratta gli animali, non lascia libertà di pensiero, quindi mi sa che aveva ragione Dante Alighieri quando diceva che i panni sporchi si lavano in casa: ognuno ha i suoi.
謝謝你的故事,埃琳娜
Tutta la solidarietà e l’apprezzamento alla studentessa, invece il governo cinese con i suoi segreti ha portato la pandemia in tutto il mondo, veramente un comportamento scorretto.
E cosa dovremmo dire noi che abbiamo subito due lockdown per colpa dei cinesi?
Abbraccia un cinese!
Be intanto il governo cinese ha tenuto nascosto al resto del mondo un problema gravissimo e punito i medici che volevano rivelarlo, perché è un paese dove non esiste libertà di pensiero, di parola, di religione. Etc. Poi tanto di cappello a come hanno affrontato la pandemia, ma chi come me ha un cane, gli fa fare la pipi 3 volte a settimana? Ah, già, dimenticavo, li dove sono tanto ligi alle leggi, i cani sono considerati un bene borghese e si mangiano come i pipistrelli che hanno diffuso il virus in quei sudici mercati chiamati umidi, dove animali selvatici e domestici vengono maltrattati, addirittura spennano i polli prima di ucciderl… non è
tutto oro ciò che luccica signorina Elena, e lei lo sa meglio di me, dunque anche io mi arrabbio quando vedo gli italiani andare in giro senza mascherina e senza giusto motivo, perché reputo orribile mettere a repentaglio la propria vita e quella altrui, ma ogni Paese ha pregi e difetti, e preferisco vivere dove i cani hanno dei diritti e le persone possono pensare cosa vogliono senza finire in prigione per cosiddetti reati di pensiero. Cordiali saluti