CORONAVIRUS, LOCKDOWN NELLE ZONE ROSSE: FIRMATO IL DECRETO

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di ANDREA MUSACCHIO

Con la firma nella notte del nuovo decreto ministeriale, il Piemonte diventa ufficialmente zona rossa: dal 5 novembre, e fino al 3 dicembre, entra in vigore il lockdown, il quale sarà leggermente diverso rispetto a quello di marzo e aprile.

Ma che cosa succede nelle zone rosse? Nelle regioni che si collocano in uno scenario di massima gravità e con livello di rischio alto (rientrano in questo livello Piemonte, Lombardia, Alto Adige, Valle d’Aosta e Calabria) accadrà questo:

–  sarà vietato ogni spostamento in entrata e in uscita dalla Regione e anche all’interno del territorio stesso (sempre salvo necessità e urgenza);
– chiusi i negozi al dettaglio, tranne alimentari, farmacie, edicole; chiusi i mercati di generi non alimentari;
– chiusa l’attività di bar, pub, ristoranti, gelaterie, pasticcerie: resta consentita la sola ristorazione con consegna a domicilio, nonché fino alle ore 22.00 la ristorazione con asporto;
– sospese le attività sportive, anche svolte nei centri sportivi all’aperto;
– è consentito svolgere individualmente attività motoria (passeggiate) in prossimità della propria abitazione, nel rispetto della distanza di almeno un metro da ogni altra persona e con obbligo di mascherina; è altresì consentito lo svolgimento di attività sportiva esclusivamente all’aperto ed in forma individuale;
– attività scolastica in presenza per scuola dell’infanzia, elementare e prima media.

I provvedimenti saranno valutati su base settimanale: il meccanismo è quasi automatico, questo vuol dire che ogni Regione si collocherà in uno scenario (arancione o rosso, ndr) in base a criteri oggettivi.

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23 COMMENTI

  1. Nulla da dire va bene ma non benissimo. Basta che non arriva la solita divisa a dirmi cosa devo fare. Io devo fare la spesa sotto cosa perché sono il pirlone servo del padrone. Lui perché a la tessera punti del governo va dove costa meno.

  2. Dopo i blocchi del traffico con semaforo “ambientale” ora i blocchi zone covid. Una società di blocchi. Mi raccomando, quando a natale daranno il via libera tutti come pecoroni a comprare e festeggiare, così facendo fornirete l’alibi per la segregazione di inizio 2021.

  3. Va bè, per bloccare il virus tireremo avanti con le calze bucate, e useremo il retro di vecchie fotocopie?
    Amazon ringrazia!

  4. Lasciare aperti i parrucchieri è un grande errore, non serve proprio a niente e mi chiudete i musei? Boh è un luogo a rischio anche il parrucchiere, esattamente come bere un caffè al bar

  5. Trovo queste decisioni assurde.
    In base a questo nuovo DPCM, per la seconda volta, chi abita in un centro o una città attrezzata ha tutte le comodità di frequentare vari centri commerciali e supermercati con, ovviamente, la possibilità di poter accedere ad una quantità notevole di prodotti, mentre chi vive in un piccolo centro dovrà accontentarsi del piccolo negozietto con ciò che questo implica.
    Trovo la cosa estremamente ingiusta ed anticostituzionale, perché crea disuguaglianze tra i vari cittadini.

  6. Basterebbe che tutti uscissero per strada senza museruola e che tutti i bar e negozi di ogni genere domani mattina tirassero su la serranda come niente fosse. E la gente facesse acquisti e consumazioni senza problemi…possono fare chiudere 100 esercizi o multare 1000 passanti, ma non possono fermare tutti. Se tutti fossimo uniti oggi, domani e sempre non potrebbero più fare nulla…non c’è vita, futuro e nemmeno più la salute (dietro cui i signori del lockdown si nascondono) se continuiamo ad accettare la “Nuova Normalità”.

  7. I parrucchieri aperti? Si vede che andare dal parrucchiere rende immuni, o forse la fidanzata di Conte necessita del parrucchiere e così chiusi tutti ma i parrucchieri no. Boh Li studieranno di notte o di giorno? Forse si fanno prima una fumata di marijuana, non c è che dire, ma dai un caffè ti infetta e un taglio di capelli no Siamo seri

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