BARDONECCHIA – Da venerdì 6 agosto una decina di ragazzini sono in quarantena nella Casa vacanza del Comune di Milano, perché un loro compagno è risultato positivo al Coronavirus.
La notizia è stata resa nota dal quotidiano milanese “Il Giorno”: i giovani erano partiti da Milano lunedì 2 agosto con diversi pullman per raggiungere Bardonecchia e passare le vacanza nella colonia organizzata dal Comune di Milano. Quando uno dei partecipanti ha iniziato ad avere dei sintomi riconducibili al Covid, è stato sottoposto al tampone ed è emersa la positività: quindi tutti i suoi compagni del gruppo “F” sono stati chiusi in stanza e isolati nella struttura alberghiera, così come prevede il protocollo.
“Siamo stati contattati da un’educatrice – dice un papà al “Giorno” – che ci ha spiegato la situazione. Mio figlio, quattordicenne, era partito per la montagna lunedì 2 agosto e secondo i programmi sarebbe dovuto tornare venerdì 13 agosto. A questo punto però non sappiamo quando la vacanza durerà. So che i ragazzi di tutto il gruppo F, una decina di ragazzini, ora devono restare chiusi in stanza e che non hanno con sé i cellulari, ritirati a inizio soggiorno perché non ci fossero distrazioni. Possiamo comunicare solo con gli educatori”.
Prima di partire per il campo di Bardonecchia, ogni ragazzino doveva presentare la certificazione di un tampone negativo, effettuato 48 ore prima. Venerdì 6 agosto, dal Comune di Milano hanno confermato che nella Casa vacanza a Bardonecchia si è riscontrato un caso di Covid: “Normalmente è previsto il rientro a casa di tutta la ‘bolla’ – hanno dichiarato dal Comune – ma in questo caso stiamo aspettando indicazioni da parte dell’Asl To3”.
Bisognerà capire se ci saranno altri casi all’interno della struttura, così come già avvenuto a Sestriere poche settimane fa: in quel caso c’era stato un focolaio nel campo estivo con 15 positivi. A Sestriere, nel giro di pochi giorni, i positivi sono poi diventati 31.
Ormai la vera trasgressione è farsi una bella ammucchiata col covid. I giovani amano il virus e programmano le vacanze in modo da farsi una bella quarantena! No Covid, No Party!
Ma secondo si divertono a prendere il covid. Magari manco ce l’hanno, ma fanno i covidioti perché è la moda del momento!
Guardate come è cambiato il mondo… una volta bisognava stare lontano dalle persone negative, adesso da quelle positive… è tutta questione di prospettiva…
Ma come fanno a prenderselo sto fantomatico virus?
FANTOMATICO VIRUS EH??AUGURATI DI NON PRENDERLO…POTRESTI AVERE UNA FANTOMATICA CURA
La fantomatico cura è il tuo tanto amato vaccino?
La fantomatica cura è il tuo tanto amato vaccino?
Si chiamava Colonia negli anni 80 ora si chiama diversamente…
Bisognerebbe chiamare le cose con il loro nome, nella buona e nella cattiva sorte.
Le persone dovrebbero poter scegliere se andare in vacanza dove c é il Covid o cambiare struttura
L’allarme del Prof. Garavelli “Sbagliato vaccinare in …
https://www.radioradio.it/2021/04/allarme-del-prof-garavelli-vaccinare-errore…
“Ho Subito Attacchi Indecorosi”Buone Notizie Da Uno Studio Internazionale?Esempio IndianoStrategie Contro IL Covid
“Che non si vaccini, o che non si dovrebbe vaccinare durante una pandemia (a meno che non si vaccini su base planetaria tutta la popolazione) è un concetto ampiamente scritto sui libri di microbiologia e malattie infettive anche in dotazione agli studenti. Io l’ho voluto ribadire un mese fa e ho subito degli attacchi indecorosi da parte di colleghi e da parte di alcuni siti su Facebook che non voglio nominare. Lo stesso concetto lo ha ribadito Crisanti proprio in questi giorni e mi è stato di sollievo perché mi sono se…
così il ministro Speranza
Intervistato da Affaritaliani.it, l’esperto sostiene che vaccinare durante la pandemia è pericoloso. Ecco perché: «È dimostrato che ormai Sars Cov 2 è presente nella popolazione tutto l’anno. I portatori sani sono milioni di italiani. Per cui assistiamo a brevi ondate epidemiche a scadenza di mesi le une dalle altre, come è normale che avvenga».
E ancora: «In questa situazione, a non essere normale è una cosa che si impara al primo anno di specializzazione. Ovvero, non si vaccina mai durante una epidemia. Perché il virus reagirà mutando, producendo varianti e sarà sempre più veloce di noi. Con un virus RNA o si trova un denominatore comune su cui montare il vaccino o, facendo vaccini contro le spike che mutano, non hai speranza di arrivare prima di lui. Lo ricorreremo sempre, ripeto, tende a mutare velocemente».
Garavelli, però, non è contario al vaccino: «Se servisse a debellare il virus sarei pronto anche ad accettare una percentuale di eventi avversi. Il punto è che come lo si sta facendo non ha speranza di essere risolutivo».
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Garavelli è contrario anche al lockdown: «Il lockdown è una misura di isolamento che serve per patologie da contatto, come l’Ebola. Allo stato attuale delle cose, quando il virus è ormai endemico, un lockdown funzionerebbe se ad esempio avvenisse nello stesso lasso temporale in tutto il mondo e si vaccinassero contestualmente le persone con un vaccino risolutivo. Il virus Sars Cov 2 è un patogeno nuovo, che deve trovare la sua collocazione nell’ambiente umano, muta costantemente ma non ha ancora ridotto la sua virulenza, ci vorranno forse anni. In pratica, dobbiamo conviverci, rispettare le misure prudenziali e, oserei dire, curare a casa. Chiudere la società e la vita a tratti, non ha davvero senso».
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coronaviruscovid19Pietro Luigi Garavellivaccinivaccino
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Franco Bechis 24 aprile 2021a a a
La pandemia? Ci sarà ancora per buona parte del 2022, più o meno come abbiamo vissuto nel 2020 e nel 2021, anche se probabilmente con intensità diversa nelle varie aree del mondo. E poi che accadrà al virus Covid 19? Resterà. E quindi bisognerà combatterlo. Non è un virologo catastrofista di quelli che impazzano nelle nostre tv, chiamati soprattutto da conduttori che vogliono sentirsi dire le peggiori tregende. Ma vale assai di più di un virologo: perché la stima è di Albert Bourla, presidente e amministratore delegato di Pfizer, il colosso farmaceutico che insieme alla tedesca BioNTech ha le chiavi del vaccino contro il coronavirus più richiesto nel mondo.
Vaccino Pfizer in Italia, da oggi oltre 1,5 milioni dosi a regioni
Le sue previsioni – che a noi portano a toccare ferro – valgono molto più di quelle di un virologo qualsiasi che del virus nulla sa. Perché il signor Bourla come tutta la Pfizer vivranno di quei vaccini, e le previsioni sono state fatte davanti all’assemblea annuale degli azionisti del 22 aprile, perché quelli erano desiderosi di capire che sorte avrebbe avuto il loro investimento anche a tre o cinque anni.
Il vaccino contro il coronavirus ha portato nelle casse di Pfizer 15 miliardi di euro di fatturato, destinato a crescere però grazie agli ordini aggiuntivi appena arrivati da Stati Uniti, Unione Europea e Giappone. Visto con gli occhi degli azionisti il problema è l’esatto opposto di quello che vive tutto il resto del mondo: il vaccino oggi fa lievitare i fatturati, ma potrebbe avere assai più margine di guadagno. Solo che in piena pandemia il prezzo ai loro occhi è calmierato: 39 dollari per la doppia dose fornita a tutti i paesi ad «alto reddito» come Europa e Usa, «il costo medio di un pasto in America», ha spiegato Bourla. La metà di quel prezzo per le forniture a tutti i paesi a medio reddito pro capite, secondo la policy scelta da Pfizer. E da zero a comunque molto meno per i paesi poveri, per cui non è che Pfizer in questo momento si stia facendo in quattro. Di fronte a una rete di organizzazioni cattoliche intervenuta in assemblea per chiedere un maggiore sforzo per fornire le dosi al programma Covax dell’Onu caldeggiato anche da papa Francesco, Bourla non ha lasciato aperta la minima disponibilità: «abbiamo sottoscritto un accordo per fornire 40 milioni di dosi in tutto il 2021, e quei numeri rispetteremo».
Ma la notizia che riguarda tutti noi è che quel prezzo fisso resterà identico anche nel 2022, perché «sarà ancora un anno di pandemia». Tanto è che Pfizer nel 2021 pensa di arrivare alla produzione di 2,5 miliardi di dosi e nel 2022 ha un obiettivo perfino superiore: 3 miliardi. Quando le esigenze pandemiche finiranno e l’epidemia magari sarà ancora forte in alcuni continenti ma assai meno nel mondo ricco invece il prezzo del vaccino Pfizer diventerà “di mercato”, assai superiore a quello attuale, e dipenderà allora da chi offrirà di più. Perché nei piani di Pfizer c’è una sicurezza: il virus sarà tenuto buono anche grazie a loro, ma non sarà sconfitto (certo, se le dosi per Africa e l’Asia più povera sono così ridotte, difficile combatterlo) e restando in vita con tutte le sue mutazioni, avrà bisogno continuo di richiami.
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Bourla rispondendo all’azionista Anthony A. ha spiegato di non essere in grado di dire se il richiamo dovrà essere effettuato a «sei, sette, otto, nove o dodici mesi dalla seconda vaccinazione Pfizer, perché è proprio quello che stiamo studiando in questo momento insieme alle autorità sanitarie internazionali. Ma continuare a vaccinarsi è una barriera sicura contro qualsiasi variante del virus». Fin qui l’evidenza è stata che «l’efficacia del vaccino per sei mesi è ancora molto alta», ha spiegato Bourla, «tuttavia abbiamo visto che c’è una leggera riduzione con il passare del tempo, ed è certo che all’interno dei sei mesi l’efficacia è altissima nei primi due, ma molto più alta di quello che si rileva nei successivi due bimestri». Ma la sentenza emessa in assemblea non lascia spazio a dubbi: «l’ho già detto pubblicamente. Ci sarà bisogno di un richiamo e ci sarà bisogno di rivaccinazioni annuali o comunque periodiche negli anni successivi».
E in effetti sia Bourla che la co-fondatrice di BioNTech, la dottoressa Ozlem Tureci, la settimana prima hanno concesso interviste al network tv Usa Cnbc per rivelare che sarà disponibile una terza dose 2021 del vaccino per proteggere meglio dalle varianti del virus (stesso annuncio fatto anche da Stephane Bancel, amministratore delegato di Moderna) e che «le persone dovranno vaccinarsi contro il coronavirus ogni anno, come per l’influenza stagionale». Li ha presi assai sul serio David Kessler, capo del comitato scientifico della Casa Bianca scelto proprio da Joe Biden che davanti alla commissione speciale del Congresso ha spiegato che «bisogna per esigenze di pianificazione acquisire la terza dose del vaccino come la dovessimo fare, perché dai nostri studi la risposta anticorpale fin qui è stata forte, ma c’è negli ultimi tempi una evidenza di diminuzione di quella risposta, perché senza dubbio le varianti la mettono alla prova».
Dunque c’è una parte del mondo che fa il tifo per il virus, perché combatterlo sta diventando il suo mestiere. Con il vaccino o con altri farmaci, perché lo stesso capo di Pfizer, Bourla ha annunciato in assemblea: «Abbiamo avviato una sperimentazione di fase 1 di un potenziale nuovo trattamento antivirale per aiutare potenzialmente i pazienti a combattere il Covid 19». Non lo rimarco per creare scandalo: è il loro business, e così sia. Ma le loro previsioni dicono un’altra cosa: del virus non ci libereremo, e bisognerà conviverci tornando alla normalità e alla libertà di movimento e di impresa garantite dalla nostra democrazia e dalla nostra Costituzione, per troppo tempo sospese. Meglio chi fa il tifo per il virus perché ci guadagna che chi fa il tifo – come la sinistra italiana – per le catacombe in cui rinchiudere tutti perché provano fastidio per la libertà.
Quando a avere i problemi con coviddi saranno solo i paesi poverelli allora il prezzo del vaccino calerà! PREGOOOOOOOO! C’è gente che è morta e te pensi solo al tuo amico DIO DENARO? Hanno fatto gli accordi e dobbiamo farci chi???????????????????? Mi fermo prima di dire tutto ciò che penso!
INCREDIBILE C’E’ CHI MUORE E I GOVERNANTI HANNO DECISO CHI DEVE ESSERE SALVATO PER PRIMO, GLI EGOISTI SONO QLLI CHE IL VACCINO NON LO FANNO….Africa due per cento, Londra settanta per cento…è l’incipit efficace di un lungo e documentato articolo del Corriere della Sera. Mentre ovunque in Occidente (Europa ed America del Nord) Covid in regresso o sotto contenimento, mentre ovunque in Occidente calano contagi, decessi, ricoveri e relative restrizioni alla vita social ed economica, mentre ovunque in Occidente si vaccina a tutto spiano (anche se si sta arrivando al muro dei renitenti al vaccino), il resto del mondo non si vaccina. E non perché no vuole, semplicemente perché vaccino non ha.
Nazioni ricche uguale vaccino, nazione povere…
Ce ne rendiamo conto poco o nulla: l’Occidente ha acquistato e prenotato e in certa misura immagazzinato circa il 90 per cento delle dosi di vaccino (tutti i vaccini) dallo stesso Occidente prodotti.
Quindi qui e ora in Occidente c’è abbondanza di vaccini disponibili, perfino sovra abbondanza (anche se una scorta copiosa sembra saggia e prudenziale visto che comunque un quarto delle popolazioni occidentali per un motivo o l’altro sembra destinato a non ricevere vaccino entro l’anno). Altrove, ovunque sul pianeta che non sia Occidente, di vaccini c’è penuria se non addirittura carestia.
Africa due per cento, Londra settanta per cento…è l’incipit efficace di un lungo e documentato articolo del Corriere della Sera. Mentre ovunque in Occidente (Europa ed America del Nord) Covid in regresso o sotto contenimento, mentre ovunque in Occidente calano contagi, decessi, ricoveri e relative restrizioni alla vita social ed economica, mentre ovunque in Occidente si vaccina a tutto spiano (anche se si sta arrivando al muro dei renitenti al vaccino), il resto del mondo non si vaccina. E non perché no vuole, semplicemente perché vaccino non ha.
Nazioni ricche uguale vaccino, nazione povere…
Ce ne rendiamo conto poco o nulla: l’Occidente ha acquistato e prenotato e in certa misura immagazzinato circa il 90 per cento delle dosi di vaccino (tutti i vaccini) dallo stesso Occidente prodotti.
Quindi qui e ora in Occidente c’è abbondanza di vaccini disponibili, perfino sovra abbondanza (anche se una scorta copiosa sembra saggia e prudenziale visto che comunque un quarto delle popolazioni occidentali per un motivo o l’altro sembra destinato a non ricevere vaccino entro l’anno). Altrove, ovunque sul pianeta che non sia Occidente, di vaccini c’è penuria se non addirittura carestia.
America Latina un grande focolaio di Coronavirus
Argentina ed Uruguay, Perù e Colombia…crescono contagi, ricoveri, decessi. In America Latina si stima vaccinata una percentuale della popolazione pari al 3 per cento.
Africa, vaccino zero
Congo e Uganda soprattutto. Ma nessuno sa davvero della Nigeria super popolata. O dell’intera Africa sub sahariana. Non ci sono strutture sanitarie che monitorino né Stati e governi in gradi di farlo. L’Africa vive la pandemia al riparo (fino a quando e fino a che punto?) dell’età media molto bassa della sua popolazione, quindi chi contrae Covid lo fa in maniera relativamente leggera.
Covid, i vaccinati possono infettarsi? Lo studio
Grazie a un breve questionario compilabile online in forma anonima, l’Ordine dei medici di Torino ha chiesto a tutti gli iscritti se, dopo il completamento del ciclo vaccinale anti-Covid, siano mai risultati positivi e dopo quanto tempo dalla vaccinazione. L’indagine si è svolta fra il 29 marzo e il 2 maggio e la raccolta dati è stata curata da Mario Nejrotti e Gabriele Gallone.
All’iniziativa hanno aderito 4.600 medici e odontoiatri, oltre 2.500 infermieri, quasi 1.500 psicologi, quasi 700 veterinari, oltre 500 farmacisti, circa 400 fisioterapisti, 350 educatori professionali, quasi 1.300 da tutte le altre professioni sanitarie.
Tra loro, soltanto l’1,41% ha contratto il coronavirus dopo la vaccinazione, 168 su 11.910. La percentuale scende all’1,18% – 54 su 4.575 – se si considerano solo medici e odontoiatri.
Si può trasmettere il virus dopo il vaccino? La risposta
L’obiettivo dell’iniziativa, come ha spiegato all’Adnkros l’Ordine dei medici di Torino, era quella di conoscere in che misura il vaccino, oltre a proteggere i singoli individui dallo sviluppo di Covid-19, sia in grado di limitare la circolazione del virus.
Per capirlo, tra i partecipanti al questionario 5.823 sono stati sottoposti a tampone dopo la vaccinazione, dalla fine di gennaio all’inizio di maggio: i positivi sono stati 179, il 3,07% del totale.
Così, in un periodo di osservazione che si estende su circa 3 mesi, il 96,93% dei soggetti sottoposti a tampone dopo la vaccinazione non ospitava il virus nelle prime vie aeree, quindi non risultava un potenziale veicolo di contagio per il prossimo. Per medici e odontoiatri il risultato è ancora inferiore, con il 2,25% dei positivi al tampone e quindi il 97,75% di negativi.
Il presidente dell’Omceo torinese Guido Giustetto ha concluso così: “Alla luce di questi dati, che si accordano con i risultati di altre ricerche analoghe fatte anche in campo internazionale si può dunque ragionare in modo efficace per un allentamento delle restrizioni, almeno per tutte le persone che hanno ricevuto il vaccino”.
Covid, quanto sono contagiosi i vaccinati (con una o due dosi)
A rispondere a questa domanda ci ha pensato Antonella Viola, immunologa, che intervistata dal Corriere della Sera ha spiegato che i vaccinati possono essere contagiati. Con la variante Delta il rischio è più alto, ma il virus si replica comunque meno proprio grazie al vaccino. Chi ha completato il ciclo, in sostanza, non sviluppa sintomi o ne presenta di lievi perché ha una bassa carica virale (e quindi ha una possibilità inferiore di contagiare gli altri).
L’appello dell’esperta è di togliere l’obbligo della quarantena a tutte le persone che hanno ricevuto le due dosi. Contemporaneamente, però, ha sottolineato l’importanza che queste indossino comunque la mascherina e rispettino il distanziamento in presenza di persone non vaccinate.
Covid, quanto sono efficaci i vaccini: il report dell’Iss
L’altra grande domanda è relativa a quanto siano efficaci i vaccini, dal momento che la variante Delta è in grado – in alcuni casi – di aggirare la protezione della doppia dose. Secondo l’Istituto superiore di sanità, i quattro vaccini autorizzati nel nostro Paese (Pfizer, Moderna, AstraZeneca, Janssen) hanno registrato un’efficacia del 94,6% sui ricoveri e del 95,8% sui decessi (79,01% con una sola dose).
La protezione dall’infezione è in media di circa il 71% per i vaccinati con ciclo incompleto e oltre l’88% per i vaccinati con ciclo completo. Superiori i valori sulle ospedalizzazioni: 80,83% con la sola prima dose, 94,57% con il richiamo. Infine, le percentuali di protezione dalla terapia intensiva sono rispettivamente dell’88,08% (prima dose) e del 97,3% (ciclo completo).
Chi dice che anche da vaccinato contagi, chi dice di togliere i DPI , chi di tenerli, insomma sono tutti d’accordo a quanto pare , laureati e esperti, ma i cattivi sono quelli che non si vaccinano. MA NON SANNO NEANCHE dove battere la testa !
Lambda “è una delle varianti che l’Oms sta tracciando nel mondo – ha chiarito in questi giorni Kerkhove, ricordando il concetto anche su Twitter – E’ stata segnalata in più di 40 Paesi e quello che stiamo guardando in questo momento è quanto bene circola e quanto aumenta la trasmissione”. In questo momento però la Lambda non sembra “decollare, dopo che è stata segnalata in un Paese. Ci sono varie mutazioni nella proteina Spike e anche alcune delezioni di aminoacidi. Ogni cambiamento nel virus pone qualche minaccia al funzionamento del vaccino”, evidenzia l’esperta Oms.
Gli scienziati che firmano lo studio sulla variante in questione parlano di una certa “resistenza all’immunità indotta da vaccino” e sottolineano come Lambda abbia due caratteristiche fondamentali per un’efficiente diffusione e trasmissione nella popolazione umana. Gli esperti fanno notare che, “poiché la variante Lambda è classificata come variante di interesse, si potrebbe” essere indotti a “pensare che non sia una minaccia presente come le varianti di preoccupazione. Tuttavia, per via della resistenza relativa dimostrata, potrebbe causare infezioni ‘breakthrough'”, nei vaccinati.
LA PERUVIANA QUINDI ELUDE O MENO LE DIFESE IMMUNITARIE, PERCHE’ NEANCHE QUI SIETE D’ACCORDO?
Ve lo immaginate un’azienda che in tempo di crisi come può stare in piedi se affronta la crisi cosi? COME SI SONO CONTAGIATI I RAGAZZI? CON TUTTI STI ESPERTI NON L’AVETE CAPITO? AVETE ASCOLTATO LORO E
VI SIETE VACCINATI E NON VI HANNO SPIEGATO NULLA?
Ma tu ti droghi or bevi? Usi particolari pastiglie?
Guarda che non sei del tutto in quadro…