COVID, DAL 15 MARZO I VACCINI A PERSONE CON PATOLOGIE E VULNERABILI

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Partirà lunedì 15 marzo la campagna di vaccinazione delle persone “estremamente vulnerabili”, quelle cioè affette da patologie che comportano un rischio particolarmente elevato di sviluppare forme gravi di Covid-19.

A effettuare la pre-adesione sull’apposita piattaforma sarà il medico di famiglia. L’Asl di appartenenza provvederà poi a convocare i singoli con una lettera o un sms, per indicare la data e il luogo della vaccinazione, che sarà eseguita presso il più vicino di uno degli oltre 130 punti vaccinali allestiti in Piemonte. Per la somministrazione verranno usati i vaccini Pzifer e Moderna, previsti per questa categoria.

Proprio ieri, intanto, è giunto dal Ministero della Salute un aggiornamento delle patologie, i cui malati sono da considerarsi “estremamente vulnerabili”.

“Credo – sottolinea l’Assessore alla Sanità della Regione Piemonte Luigi Genesio Icardi – che sia molto corretto l’approccio che ha avuto questo governo di dare priorità alle categorie di persone che se dovessero contrarre il virus avrebbero un’alta probabilità di sviluppare forme severe di malattia con conseguenze gravi”.

Qui di seguito l’elenco dettagliato. Per le patologie segnalate con asterisco è prevista la vaccinazione contestuale anche dei loro conviventi:

  • Fibrosi polmonare idiopatica.
  • Altre malattie respiratorie che necessitino di ossigenoterapia.
  • Scompenso cardiaco in classe avanzata (III-IV NYHA).
  • Pazienti post shock cardiogeno.
  • Sclerosi laterale amiotrofica e altre malattie del motoneurone.
  • Sclerosi multipla.
  • Distrofia muscolare.
  • Paralisi cerebrali infantili.
  • Pazienti in trattamento con farmaci biologici o terapie immunodepressive.
  • Miastenia gravis.
  • Patologie neurologiche disimmuni.
  • Soggetti con diabete di tipo 1.
  • Doggetti con diabete di tipo 2 che necessitano di almeno due farmaci per il diabete o che hanno sviluppato complicanze.
  • Soggetti con morbo di Addison.
  • Soggetti con panipopituitarismo.
  • Pazienti affetti da fibrosi cistica, da considerare per definizione ad alta fragilità per le implicazioni respiratorie tipiche della patologia di base.
  • Pazienti sottoposti a trattamento dialitico cronico.
  • Pazienti con grave compromissione polmonare o marcata immunodeficienza.
  • Pazienti con immunodepressione secondaria a trattamento terapeutico.
  • Pazienti con diagnosi di cirrosi epatica.
  • Evento ischemico-emorragico cerebrale che abbia compromesso l’autonomia neurologica e cognitiva del paziente affetto.
  • Persone che hanno subito uno “stroke” nel 2020 e per gli anni precedenti con ranking maggiore oppure uguale a 3.
  • Pazienti con patologia tumorale maligna in fase avanzata non in remissione.
  • Pazienti oncologici e onco-ematologici in trattamento con farmaci immunosoppressivi, mielosoppressivi oppure a meno di sei mesi dalla sospensione delle cure.
  • Pazienti affetti da talassemia, anemia a cellule falciformi.
  • Tutti i pazienti con sindrome di Down in ragione della loro parziale competenza immunologica e della assai frequente presenza di cardiopatie congenite.
  • Pazienti in lista d’attesa oppure trapiantati di organo solido.
  • ?azienti in attesa o sottoposti a trapianto (sia autologo che allogenico) di cellule staminali emopoietiche (CSE) dopo i tre mesi e fino ad un anno, quando viene generalmente sospesa la terapia immunosoppressiva.
  • Pazienti trapiantati di CSE anche dopo il primo anno, nel caso che abbiano sviluppato una malattia del trapianto contro l’ospite cronica, in terapia immunosoppressiva.
    -Pazienti obesi con BMI maggiore di 35.
    -Pazienti con diagnosi di AIDS o con <200 CD4.

Nel caso di minori che non possano essere immunizzati per mancanza di vaccini indicati per la loro fascia di età, saranno vaccinati i loro genitori o i relativi tutori/affidatari.

Il nuovo documento ministeriale, inoltre, stabilisce che, insieme agli “estremamente vulnerabili”, vengano vaccinati, con le stesse modalità, anche i disabili gravi, così come definiti dalla legge 104/1992, art. 3 (“Qualora la minorazione, singola o plurima, abbia ridotto l’autonomia personale, correlata all’età, in modo da rendere necessario un intervento assistenziale permanente, continuativo e globale nella sfera individuale o in quella di relazione, la situazione assume connotazione di gravità. Le situazioni riconosciute di gravità determinano priorità nei programmi e negli interventi dei servizi pubblici”). Prevista l’immunizzazione anche di familiari conviventi e caregiver che forniscono assistenza continuativa, in forma gratuita o a contratto.

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