CRISI DEL FRAIS, LA REPLICA DI CERUTTI DOPO L’INTERROGAZIONE IN REGIONE

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Lettera di GIULIO CERUTTI

Egregia signora Accossato
per diritto di replica, onor del vero e trasparenza, replichiamo al Suo comunicato stampa apparso sul giornale Valsusaoggi del 13 febbraio us. Precisiamo altresì di averle scritto in privato per chiederle un’oppotuna rettifica, visto che molti dettagli contenuti nel suo articolo hanno elementi non puntuali, incompleti, in parte infondati e quindi errati, purtroppo senza aver avuto risposta. Apprezziamo il suo interesse e la sua premura per l’impiego di risorse pubbliche sul Territorio, giusto, sfugge però l’intento della sua interrogazione addirittura urgente, dal momento che non riguarda il “Territorio, la stazione del Pian del Frais e le seconde case” cosi come sembrerebbe dall’oggetto, ma concretamente riguarda solo il gestore privato, con elementi e contenuti che concorrono ad una operazione complessiva di onorabilità contro la società che amministro, che va avanti su diversi fronti da troppi anni, affossando località e Territorio. Il suo intento, pur nobile, risulta offuscato dall’aver pubblicato su un giornale un contenuto, parziale ed inesatto della situazione, e per pura coincidenza alla vigilia delle note elezioni politiche regionali e locali. La parzialità della sua interrogazione , nonché dello stesso articolo, deriva dal fatto che come Lei non può non sapere, sull’area sciabile del Pian del Frais incidono impianti pubblici ed impianti privati, gli UNI costruiti totalmente con fondi pubblici (oltre 5milioni di euro dei fondi olimpici) gli altri totalmente finanziati dal privato. Ora se lo scopo del suo interessamento fosse di capire cosa non abbia funzionato nello sviluppo-gestione del Pian del Frais negli ultimi 10 anni, e dare una spinta a trovare una soluzione per il bene del Territorio, è curioso che lei si dimentichi di fare accenno ai due impianti di proprietà del Comune, uno dei quali realizzato perfettamente in mezzo alle piste del privato (all’epoca scrivemmo al Sindaco di non costruirlo li perché era sbagliata la sua ubicazione), nonché alla enorme responsabilità che il Comune ricopre in questa complessa situazione. Infatti, gli impianti pubblici, che giacciono in totale stato di abbandono con grave danno erariale, sono privi di nulla osta tecnico e sono fermi dal 2018, nonostante l’espressa richiesta formalizzata più volte da parte del gestore privato, il Comune non ha neppure voluto bandire la gara di appalto per affidarne la gestione, obbligatoria per normativa. Altrettanto peculiare che Lei dimentichi l’esistenza di un’analoga ma completa ed articolata, interrogazione la n. 1265 (che alleghiamo), del consigliere Sarno, discussa in consiglio Regionale il 10/1/2023, che riporta una corposa interrogazione del Consiglio comunale di Chiomonte del 16/12/2022 (senza sostanziale risposta) oltre ad una mozione consiliare (sempre comune di Chiomonte) nella quale la minoranza chiedeva al consiglio comunale di “avviare celermente l’iter procedurale amministrativo per l’apertura e funzionamento delle seggiovie comunali già per le vacanze Natalizie e la stagione invernale 2022/2023”. Mozione bocciata dalla maggioranza del Consiglio Comunale di Chiomonte. Assurdo ma vero, basta leggere gli atti. Intendo quindi che la sua interrogazione sia rivolta e interessata specificamente e unicamente ai contributi che vengono erogati al proprietario o al gestore privato della stazione sciistica (cosi come alle altre 50 gestori piemontesi sia ben chiaro) e non al Territorio, non ai comuni interessi dei visitatori turisti, non ai residenti o fruitori del Pian del Frais, non ai proprietari delle seconde case, non a capire e spiegare la complessa situazione della piccola e gloriosa stazione Valsusina, che fino ad oggi ha retto grazie agli unici sforzi del privato, tanto contestato e condannato. Ebbene se questo è il suo interesse, che è ben chiaro, non abbia nulla a che vedere con la tutela ed il rilancio del Territorio , le specifico, quanto per’altro già chiarito dall’assessore Ricca nella risposta alla sua interrogazione. I contributi regionali dedicati alle (non alla) stazioni sciistiche sono normalizzati dalla legge regionale Lr 02-09 e si dividono in 3 categorie. Per renderla semplice una categoria riguarda gli investimenti (che restano ricadono sul territorio), un’altra la messa in sicurezza, e un’altra ancora la manutenzione delle piste. Entrambe le categorie di contributi hanno carattere pluriennale poiché sono a sostegno di costi ed investimenti appunto che hanno effetto prolungato nel tempo e che non sono sempre direttamente relazionati con l’apertura degli impianti. Ovvero alcuni investimenti, manutenzioni, adeguamenti vanno eseguiti anche se poi, per motivi diversi ed anche indipendenti dalla volontà umana, gli impianti non possono aprire. Il proprietario-gestore privato della stazione di Pian del Frais (inteso come sistema complesso di impianti piste e servizi) ha esercitato le sue funzioni ai sensi delle vigenti normative dal 2018 ad oggi (precedentemente gli impianti erano affittati a terzi che hanno ricevuto contributi da parte della Regione in base alla già nominata LR02-09). Gli impianti PRIVATI e le piste da sci sono sempre stati mantenuti e sono dotati delle necessarie autorizzazioni e nulla osta tecnici proprio grazie ai continui interventi manutentivi effettuati, richiesti dalla normativa. Gli impianti PUBBLICI che, nonostante lo spreco di denaro non sono stati mantenuti, la conferma deriva dal fatto che ad oggi sono privi di nulla osta tecnico, per essere posti a norma e riattivati oggi si dovrebbe spendere cifre intorno al milione di euro, e poi trovare un gestore. Gli impianti PUBBLICI sono chiusi dal 2018, quindi da ben 6 anni. Gli impianti PRIVATI non è vero che sono chiusi da 4 anni come da Lei dichiarato (mi permetto di chiedere quali fonti l’abbiamo così mal informata). Hanno funzionato durante la stagione 2019-2020. Anche durante la stagione 2020-2021 nonostante il Covid (erano aperti per allenamenti come da prescrizione di legge). Ci tengo altresì a precisare, come dichiarato dall’assessore Ricca, che durante la stagione 2020-2021 benché ne avessimo diritto e non vi fosse conflitto, non abbiamo presentato domanda di contributo relativo alla legge 2 e che , forse Lei questo non lo sa, un conto è l’assegnazione dei contributi altra cosa è l’erogazione. La stagione 2021-2022 ha visto un’abbondante nevicata a metà dicembre, la stazione fu aperta il 24 dicembre, peccato che a fine anno caldo e piogge sciolsero la neve, ma rimasero aperti nonostante le avverse condizioni atmosferiche, grazie alle neve artificiale per sci club. La stagione 2022-2023 fu caratterizzata dal caro energia (il costo al kwh dell’energia era triplicato), la società di gestione non ebbe l’audacia di produrre neve artificiale, con il rischio di un indebitamento poi impossibile da sostenere. In seguito ad una buona nevicata di metà dicembre, il gestore avviò tutti i lavori di preparazione delle piste da sci e gli adempimenti tecnico/amministrativi per consentire l’apertura degli impianti del privato preventivati per il 23 dicembre, poi il caldo anomalo e la pioggia alla vigilia delle festività sciolse la neve nella parte bassa della stazione, impedendo di fatto l’apertura. Perso tutto il periodo natalizio, che rappresenta una grossa fetta degli incassi, causa del caro energia  gli incassi non avrebbero coperto neppure i costi di gestione e quindi non si aprì. Per sua informazione non si richiese neppure il contributo regionale, pur avendo avuto sostenuto tutti i costi generali di messa in sicurezza e battitura piste e manutenzioni varie. Ancora a proposito della stagione 2022-2023 , il proprietario-gestore in data 2-12-2022 scriveva una PEC al comune proponendo la collaborazione per l’apertura degli impianti pubblici e chiedendo un eventuale contributo per compensare il caro energia (cosa fatta da molti altri esercenti). La risposta del Comune di Chiomonte del 7-12-22, oltre a declinare ovviamente ogni forma di aiuto, fu che entro la primavera 2023 sarebbe stata indetta una “gara ad evidenza pubblica per individuare un gestore ….”. … siamo a marzo 2024 e non mi pare sia stato fatto nulla, nemmeno l’apertura dei bagni pubblici chiusi da 3 anni. Che servizi si possono offrire al fruitore che arrivato al Frais vede le seggiovie Comunali nel mezzo delle piste chiusa abbandonata , e i bagni pubblici chiusi? Il proprietario-gestore, proprio perché i mutamenti climatici lo rendono necessario, ha iniziato nel 2019 un complesso progetto di ampliamento dell’impianto di neve programmata su cui ha investito oltre 600.000 euro. Ebbene il contributo regionale pari al massimo di 300.000 euro che è incluso nei dettagli forniti dall’assessore Ricca, non è ancora stato erogato (così come altri due contributi relativi a investimenti su manutenzioni straordinarie sulle sciovie). Si è trattato di un progetto strategico, importante e fondamentale per la stazione (soprattutto per il suo indotto generato), ostacolato in tutti i modi e in ogni sede da parte dell’ attuale sindaco del Comune di Chiomonte. Egregia signora Accossato, Lei concentra il suo intervento, sui contributi e su una causa in corso che vede coinvolto l’ex amministratore della società proprietaria della stazione. Perché? Entrambe le cose NON hanno nessuna connessione con l’apertura o meno della stazione e neppure con la tutela del Territorio, che Lei dovrebbe salvaguardare, considerato il suo ruolo di pubblico amministratore regionale, neppure con l’oggetto ella sua interrogazione che di seguito riporto “Pian del Frais (Chiomonte), impianti di risalita fermi da quattro anni, un danno enorme per l’economia locale, abitanti e villeggianti”. Per quanto riguarda la causa a cui le fa riferimento (queste notizie fanno molta audience), nel rispetto delle procedure le chiedo di attenersi al principio dell’innocenza fino a sentenza definitiva e di lasciare il diritto di giudizio alla magistratura competente e non a lettori, peraltro, da Lei male informati. Per i contributi, oltre a rimandarla a rileggere l’intervento del Suo collega Sarno, le propongo di presentare un’interrogazione riguardo al danno causato dall’abbandono totale delle seggiovie Comunali, su come siano stati stanziati, programmati e spesi dal Comune di Chiomonte gli oltre 10 milioni di euro di contributi “TAV”, di come sia stata venduta (alla detta di molti svenduta per chiudere un percorso) una quota sociale e strategica di una centrale idroelettrica creata dal A.D. di IREM ing. Garbati, poi diventato sindaco del Comune di Chiomonte. La stupirà scoprire che al Pian del Frais e al caro sviluppo turistico ricettivo del Territorio, non è stato assegnato un centesimo, eppure i proprietari delle seconde case pagano la stessa aliquota IMU di Cortina d’Ampezzo senza aver nessun servizio, neppure i bagni pubblici e le illuminazioni natalizie … intanto il territorio ridotto alla povertà si spopola. Mi spiace doverle ricordare che per informare correttamente la gente bisogna conoscere bene l’argomento altrimenti, anziché dare positività e stimolo, si rischia di fare ancor maggior danno, molto di più al Territorio che al privato. A meno che lo scopo sia solo demagogico e propagandistico, allora chiedo scusa ma di politica non mi occupo.
Cordiali saluti

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14 COMMENTI

  1. Che lunga risposta , non era più breve dire che in questa situazione, come in molte altre nostro Paese , tra imprenditori e politici ben che vada il più pulito ha la rogna ? Semplice , di effetto, e reale.

  2. In effetti il problema è proprio la legge regionale 2 e le relative modifiche apportate nel corso degli anni.. impianti a fune inseriti nei beni di interesse pubblico.. come le autostrade.. e lo stato partecipa.. come se per andare al lavoro mi servisse la seggiovia.. Vado in ufficio con lo skilift..

  3. Visto l’annoso contenzioso fra proprietà pubbliche e private di soggetti di Chiomonte nei vari ruoli si deduce che la presenza di un villaggio neolitico nel territorio di Chiomonte non è sicuramente un caso

  4. I Fili Cerutti sono 2, entrambi italo-elvetici: Cerutti, Marco Alessandro Paolo Ferdinando e Cerutti, Giulio Vittorio Leonardo.

  5. Cari Giulio e Marco Cerutti

    Fareste meglio a starvene quieti.

    Nei decenni avete ricevuto finanziamenti per degli impianti di sci. Ci mancherebbe che chiedeste altri finanziamenti.

    AVETE ROTTO I MELONI.

  6. Andrea Cerutti aka Giulio Vittorio Leonardo, Cerutti oppure Marco Alessandro Paolo Ferdinando, Cerutti?

    La fonte dell’articolo dovrebbe esser controllata se pubblicata.

    Grazie

  7. Caro Cerutti

    Lei stesso con un recente articolo ha osannato le opere fatte dalla compagine Cerutti. Energia rinnovabile. Quella che lei produce al Frais usando fonti pubbliche. Quindi ha poco da lamentarsi del caro energia.

  8. Il re é nudo.

    Avete piu niente a chiomonte e al frais, se non ferri vecchi.

    La cava ha il soffitto che tra poco cede. Godiamo tutti.

  9. Beh speriamo che coi contributi possiate saldare tutti i debiti con la giustizia, i professionisti e privati a cui dovete ancora migliaglia di euro.

    Scabrosi e delinquenti.

  10. Sono talmente scemo che invio commenti offensivi e diffamatori anonimi al giornale, pensando di farla franca, senza sapere che in realtà i proprietari del sito sono già risaliti alla mia identità tramite l’Ip, e se vogliono con una denuncia mi portano via pure le mutande, con una richiesta danni per diffamazione. Che coglione che sono!

  11. Sono talmente scemo che invio commenti offensivi e diffamatori anonimi, pensando di farla franca, senza sapere che in realtà i proprietari del sito sono già risaliti alla mia identità tramite l’Ip, e se vogliono mi rovinano con una richiesta danni per diffamazione. Che coglione che sono!

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