SUSA – Le restrizioni agli incontri pubblici hanno privato anche del tradizionale appuntamento con la storia di Susa e della sua Valle, che Segusium (la Società di Ricerche e Studi valsusini, che quest’anno arriva al suo 57° anno di vita). Se l’appuntamento con Soci ed appassionati di storia locale è rinviato alla fine dell’emergenza sanitaria, Segusium da quest’anno esce in una veste grafica rinnovata ed arricchita.
Segusium ha infatti stipulato un patto di collaborazione con l’editore Susalibri, che ha curato la stampa e provveduto alla distribuzione nelle librerie ed edicole il primo frutto di questo nuovo numero particolarmente ricco di pagine (sono quasi 400) e soprattutto interamente stampato a colori; il prezzo, per i non Soci, resta fermo a 20 euro.
La nuova veste a colori consente di dare maggior spazio alle illustrazioni, tutte a colori, che sono una parte importante delle notizie storiche che il numero 58 vuole trasmettere a storici ed appassionati di storia.
Nutrita, come da tradizione, la parte dedicata alla storia romana: si tratta di uno spazio dovuto, stante la riconosciuta importanza di Susa in due momenti chiave della storia antica, l’incontro tra Romani e Celti all’alba del I° secolo dopo Cristo e la difesa contro le invasioni barbariche, nei cruciali III° e IV° secolo.
All’incontro tra modo celtico e romanità sono dedicati due contributi, curati da Ketty Iannantuono (una giovane studiosa italo-olandese) e da Sandro Caranzano, che da tempo esplora il rapporto tra il nostro Arco e le basi celtiche del regno di Cozio.
Le mura di Susa (nella fattispecie il Castello e la Porta Piemonte) sono invece oggetto di due contributi di Enrico Maggi e Livio Dezzani: in collaborazione con il Politecnico di Torino (Antonia Spanò e Giovanni Patrucco) sono ricostruiti sia Porta Piemonte, sia il castello, nell’aspetto che essi presentavano prima delle demolizioni eseguite nel corso dell’Ottocento. Un’originale ricostruzione del Castello nel suo aspetto “primigenio” orna anche la copertina, ricordandoci quanto i secoli hanno mutato l’aspetto di monumenti anche a noi famigliari.
Il numero prosegue con un ricco saggio sulle monete medioevali di Susa e della Savoia (a firma del noto esperto Eupremio Montenegro) e con un documentato saggio di Luca Patria sull’Inquisizione in Valle, nel corso del Cinquecento. Giuliana Giai approfondisce quindi la storia e gli affreschi della cappella dell’antica posta di Foresto, mentre Caterina Agus tocca un tema allegro, parlandoci di storia dei vini e della convivialità nella nostra Valle.
Seguendo un’impostazione cui Segusium ripone molta attenzione, un ricco articolo, a cura di Bruna Bertolo, illustra le vicende incrociate di tre illustri famiglie della Valle (Barraja, Miglia e Neveux), protagoniste della vita politica e culturale nel primo scorcio del Novecento: una dovuta escursione negli anni a noi più vicini, il cui ricordo occorre rinnovare ed illustrare.
Il numero si conclude con la ristampa di un articolo in cui Ettore Patria e Livio Dezzani ragionavano attorno alle origini ed allo scopo del misterioso “Ponte Alto” di Susa: un mistero
ancora irrisolto, e che merita quindi nuova attenzione.