É un gioco un po’ ambizioso, che parte da Avigliana: tentare di battere il record del Guinness dei Primati di cambio in simultanea mondiale di pannolino lavabile. Il Grande Cambio é una gara speciale: tante mamme e papà che cambiano in contemporanea il pannolino ai loro figli, usando pannolini lavabili.
Lo scopo è quello di vincere il Guinnes dei primati, ma la finalità vera è di favorire un GRANDE CAMBIO di mentalità: abbandonare la logica del consumismo ed avvicinarsi all’ecologia, a partire dai gesti quotidiani.
L’edizione 2014 del Grande Cambio avrá luogo il 26 aprile alle ore 11 nelle varie sedi dislocate in oltre 20 Paesi di tutti i Continenti (www.thegreatdiaperchange.com) con migliaia di bambini cambiati in contemporanea.
Per l’Italia questa è la terza partecipazione: dopo il Grande Cambio di Udine del 2012 e quello di Novara e di Pavia del 2013. Il Grande Cambio nasce nel 2011 dall’idea di una signora americana, Judy Aagard, che desiderava celebrare la Giornata Mondiale della Terra diffondendo la sua esperienza personale come esempio concreto del fatto che evitare i pannolini usa e getta e usare quelli di stoffa sia una scelta possibile per le famiglie d’oggi.
L’idea iniziale fu presto convertita in qualcosa di curioso: la realizzazione del primo Guinness dei primati dedicato ai pannolini lavabili.
Anno dopo anno, l’iniziativa ha acquisito una crescente popolarità, aumentando progressivamente il numero delle sedi, delle nazioni e dei partecipanti, fino all’edizione 2013 in cui sono stati cambiati 8301 bambini con pannolini lavabili in 15 Paesi del mondo distribuiti in tutti e 5 i continenti. Questo è oggi il record da battere per conseguire un nuovo primato mondiale.
Avigliana sarà la sede ufficiale italiana del record, e l’evento sarà ospitato dall’Hotel Ninfa. L’ organizzazione locale è curata da “Naturalmamma” e da un comitato composto da alcune mamme e Associazioni / realtà “al femminile”: “Nonsolociripá”- Associazione Italiana Genitori (AGE) – “Desidero Aspetto Sono”, GRUPPO Facebook Pannolini Lavabili Apa, “Le Api” in collaborazione con un asilo nido torinese.
Possono partecipare al grande cambio coppie adulto-bambino, in cui il bambino abbia un’altezza non superiore ai 99 cm.
Il bambino non deve essere necessariamente utilizzatore di pannolini lavabili, e può anche essere un bambino che ha già dismesso il pannolino. I pannolini saranno forniti gratuitamente dall’organizzazione. SI potrà partecipare inoltre a un buffet e nel pomeriggio, a uno swap party di pannolini lavabili
E’ sufficiente registrarsi entro le 10,30 del mattino del 26 aprile direttamente presso l’Hotel Ninfa (zona svincoli autostradale di Avigliana Est)
Luisa Maria Orsi, aviglianese e titolare di “Naturalmamma” che produce e commercia prodotti ecologici per l’infanzia, è la promoter dell’evento:
“La finalità del record e della giornata è quella di proporre un vero cambio di mentalità e sensibilizzare i genitori all’idea di una maternità più ecologica, economica e dal minor impatto ambientale. Anche se spesso ce ne dimentichiamo, i pannolini usa e getta rappresentano infatti circa il 10% dei rifiuti presenti nelle discariche.
Questo significa che le alternative sono solo due: o siamo disposti a cambiare modo di accudire i nostri figli o dovremo accettare le conseguenze di uno stile di vita ecologicamente scellerato: ossia il proliferare di inceneritori e discariche nel territorio dove viviamo, con aggravarsi di costi per i Comuni”
Il Grande Cambio ha avuto il patrocinio del Comune di Avigliana e della Città di Susa e vuole essere anche una occasione per difendere il punto nascite di Susa insieme alla sua amministrazione.
“Mentre la spending review vede a rischio i reparti di maternità e ginecologia nei piccoli ospedali, anche perché l’Italia ha il record europeo di parti cesarei, con costi elevatissimi per le finanze pubbliche: il tasso dei cesarei nelle nostre strutture sanitarie si aggira intorno al 38,4%. Nettamente il più alto in Europa, dove, e è tra le più alte del mondo: la terza dopo Brasile e Messico – aggiunge la Orsi – Noi pensiamo che sia possibile ritornare alla normalità del parto naturale su percentuali europee cambiando la nostra mentalità e questo favorirebbe un aumento delle nascite a livello locale. Nel caso specifico della Valle di Susa garantendo un maggior utilizzo del reparto dell’Ospedale di Susa che potrebbe anche specializzarsi e ospitare partorienti da altre zone del Piemonte, come accade oggi in altre realtà simili, come Aosta.”