di LUCA MARTIN
La volontà di viaggiare, di aiutare dopo essere stati aiutati, provare le emozioni che solo alcuni luoghi del globo possono darti, ma soprattutto la passione. È questo che spinge i tre ciclo-viaggiatori giavenesi, Giovanni Martinacci, Barbara De Polli e Claudio Palmero a provare l’ennesima sfida del gruppo “71’ Parallelo”, già noto per il viaggio che li portò, appunto, da Giaveno fino al 71° parallelo situato a Capo Nord.
Oltre al viaggio a Capo Nord, gli avventurieri di Giaveno, hanno già spinto le loro biciclette fino in Patagonia. Da entrambe queste esperienze, sono stati creati dei video film che, una volta proiettati, hanno raccolto la cifra totale di 10.000 euro, da devolvere in beneficenza. E così sarà fatto anche quest’anno.
ll viaggio questa volta si svolgerà principalmente in Tibet, con partenza fissata per il 16 settembre e ritorno il 19 ottobre.
Il territorio asiatico, verrà attraversato da est a ovest, attraverso la valle dell’Himalaya (dove i viaggiatori sosteranno presso il campo base Everest) fino alla vallata del monte Kailash. Lo scopo, è ovviamente benefico. Il film di questo straordinario viaggio, sarà creato in collaborazione con gli studenti dell’istituto Fellini di Torino e sarà presentato nel corso del 2017.
Durante la proiezione del film, avrà luogo la raccolta fondi che servirà, per questa occasione, a ristrutturare una scuola tibetana crollata in seguito al terribile terremoto che ha colpito il Paese negli scorsi anni.
Oltre alla collaborazione dell’Istituto Fellini, il viaggio sarà sostenuto anche dall’associazione “Giallo Azzurra” di Torino e dal Politecnico di Torino, con il patrocinio del Comune di Giaveno.
La traversata avrà una durata complessiva di circa un mese. 24 i giorni di permanenza nel solo Tibet.
Una volta giunti a Lhasa, i tre compagni giavenesi, affronteranno un periodo di acclimatamento di 3 giorni, ad un’altitudine di circa 3600 metri sul livello del mare. Dopodiché, si parte!
Dopo aver raggiunto in bicicletta il campo base Everest, i tre abbandoneranno i pedali per un po’ e si dedicheranno alla camminata.
Una volta giunti nella vallata del monte Kailash, il trio dei viaggiatori, si preparerà ad effettuare un cammino di circa 54 chilometri lungo il versante tibetano, dove incontreranno anche ben quattro monasteri buddhisti. Questo monte, infatti, è considerato sacro dalle popolazioni locali, tanto che nessuno lo ha mai scalato. Anzi, sia le popolazioni tibetane che quelle indiane, ritengono di dover effettuare un pellegrinaggio intorno al monte Kailash almeno una volta nella vita.
Per quanto riguarda il supporto, gli avventurieri avranno a disposizione tende e guest house dove passare la notte. Saranno inoltre seguiti in ogni loro passo da un pick-up dove saranno caricati i loro bagagli, un driver ed anche una guida del posto. L’intenzione, come dichiarato anche da Giovanni Martinacci, è quella di non usufruire mai del pick-up come mezzo di trasporto.
Anche dal punto di vista burocratico, il viaggio non sarà semplice. E’ necessaria infatti, per poter entrare e circolare nel territorio tibetano, un’ampia documentazione oltre ad un visto.
La suddetta documentazione, dovrà contenere passo dopo passo l’evolversi della spedizione oltre che le tappe previste e sarà ovviamente presa in carico dalle autorità competenti per visionare la conformità dello scritto con il pratico.
Non resta che partire. Un viaggio alla scoperta di se stessi. Un viaggio, alla scoperta di uno dei luoghi più puri della Terra, per i motivi più nobili possibili: la solidarietà e l’aiuto a chi ha perso tanto.
“Come Assessorato alla Cultura e per tutta la nostra amministrazione, è un piacere poter sostenere questo progetto che dimostra fattivamente come l’amore per lo sport, unitamente all’idea vincente e accattivante di trasporre l’esperienza del viaggio in un film, possano approdare anche alla solidarietà – dichiara il consigliere comunale di Giaveno Edoardo Favaron – faccio i miei complimenti ai protagonisti di questa impresa, augurando loro un buon viaggio, in attesa di poter presentare a tutto il pubblico e alla comunità giavenese il risultato finale di questo importante progetto”.
Un grosso in bocca al lupo ai tre, coraggiosissimi, viaggiatori: Claudio, Giovanni e Barbara.
Le valli, vi supportano!