di IVO BLANDINO
MONCENISIO – Quando 330 anni fa, i valdesi costretti dal duca di Savoia all’esilio, valicarono il colle del Moncenisio, era il mese di gennaio: nel corso del cammino (forzato), ci furono molte perdite di vite, bambini, donne e uomini,a causa del freddo e della fatica, ma dopo il duro percorso, finalmente raggiunsero la città di Jean Calvin, l’ospitale Ginevra.
Nel ricordo di questa “triste pagina storica del popolo valdese”, cinque ragazzi e due ragazze, studenti universitari e appartenenti alla comunità valdese di Pinerolo, hanno espresso il desiderio di ripercorrere come i loro “padri” e sempre a piedi, questi 350 chilometri.
Ovviamente oggi le cose sono diverse, come l’abbigliamento, i luoghi di pernottamento e ristoro, ma soprattutto l’accoglienza nei paesi che si attraversano: ne è il caso specifico a Novalesa, dove i giovani sono stati ospitati dal direttore del Museo d’Arte diocesana di Susa, don Gian Luca Popolla.
La sera di martedì 25 luglio, hanno presentato una recita dal tono “filodrammatico”, sulla storia dei valdesi.
Tre sono stati i momenti significativi che hanno illustrato molto bene la situazione dei valdesi alle Valli nel 1600, la lotta che scaturì nella deportazione nelle carceri del saluzzese, l’esilio, la lunga marcia lungo la Valsusa, la Francia e l’arrivo ed accoglienza dei ginevrini.
Il pubblico presente in una sala del municipio, ha seguito con molta attenzione e partecipazione lo spettacolo che Anna, Chiara, Daniele, Giacomo, Federico, (i giovani dell’iniziativa) hanno meravigliosamente interpretato, forti nel camminare ed eccellenti attori.
Al mattino di mercoledì 26 luglio, i ragazzi si sono messi nuovamente in cammino accompagnati da un forte vento, ma nessuno ha desistito e senza scoraggiarsi da Novalesa hanno raggiunto Lanslebourg.
Il cammino adesso sta proseguendo in Francia, verso Albertville, Annecy e arrivo a Ginevra, previsto per sabato 5 agosto, dove saranno accolti dalle massime autorità religiose e civili della città.