CHIUSA DI SAN MICHELE – Un legame che supera le distanze ed il tempo, un’amicizia che va oltre le culture diverse, per rafforzarsi negli anni. Proprio a 30 anni dal disastro di Chernobyl, vogliamo raccontare la storia di Cristina Shyshko, una giovane della Bielorussia, uno dei paesi più colpiti dalle conseguenze dell’incidente alla centrale nucleare il 26 aprile del 1986.
Cristina è di Minsk, ora ha 29 anni ed è una bellissima ragazza, laureata in economia, e lavora come vice direttore nei due centri fitness del fratello, proprio nella capitale bielorussa. Ma appena può, Cristina torna nella sua seconda casa, in Valsusa.
La ragazza è venuta per la prima volta in valle all’età di 10 anni, insieme ad un gruppo di ballo folk del suo paese, in bielorusso Літарынка, l’ensemble Litarinka, che coinvolge circa 100 bambini (dai 6 ai 15 anni) dei dipendenti e docenti della Belarusian State University. Da allora, è stato amore a prima vista tra Cristina e la Valsusa, soprattutto grazie all’amicizia nata con Giada De Biasi – venticinquenne di Chiusa San Michele prima, ed ora di Sant’Antonino – e con le famiglie di Chiusa San Michele che nel tempo l’hanno ospitata.
Per circa 8 anni, la giovane bielorussa non è riuscita a tornare in Valsusa, ma è rimasta in contatto con Giada tramite lettere e telefonate, e poi grazie ai social network la distanza è sembrata accorciarsi, grazie ad internet e ai nuovi modi di comunicare.
Negli anni, Cristina si è integrata nella comunità valsusina, conoscendo tanti ragazzi della sua età e trascorrendo le vacanze estive con loro. Ora la ragazza parla correttamente l’italiano e comprende molti detti in piemontese, e invece di scegliere un viaggio al mare o in una grande città, per le vacanze Cristina non ha mai dubbi… La Valsusa è sempre la sua preferita!
