DALLA VALSUSA A ROMA CON LA BICI ELETTRICA: FULVIO MICELLONE HA PERCORSO 925 KM

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di IVO BLANDINO

SANT’AMBROGIO DI TORINO/ROMA – È terminata in bellezza, martedì 26 settembre, l’avventura di Fulvio Micellone di Sant’Ambrogio. Era partito dalla Valsusa con il suo amico Fulvio martedì 19 settembre e sono arrivati a Roma in una settimana. Fulvio Micellone ha usato la sua bici elettrica Geant, percorrendo gran parte della Via Francigena. Arrivato nella capitale, dopo il pernottamento è poi rientrato a Torino in treno, mentre dal capoluogo piemontese a Sant’Ambrogio si è rimesso a pedalare con la bici. Ad attenderlo a casa, c’erano i suoi cari e gli amici più stretti. Gli abbiamo chiesto com’è andata quest’avventura, soprattutto nell’aver percorso in bici più di 900 km. “È stato un viaggio spettacolare, sono rimasto molto soddisfatto. Non mi vergogno di dirlo, ma al terzo giorno sono andato un po’ in crisi, le gambe mi facevano male e l’idea che avessi percorso “solo” 200 km mi rendeva triste. Ma alla fine ce l’ho fatta e ne ho percorsi esattamente 925, arrivando a Roma. Sul mio percorso ho trovato molti pellegrini di tantissime nazionalità, anche loro erano in bici, mentre alcuni a piedi. Confesso di non aver percorso tutta la via Francigena, perché mi avrebbe allungato il percorso e quindi ho utilizzato anche altre strade. Il tratto Siena-Roma è stato molto difficoltoso e come se non bastasse il meteo si è messo di mezzo, con forti piogge e vento. Ho avuto dei momenti anche di paura, ho forato quattro volte, ma alla fine sono riuscito ad arrivare a Roma. Durante il viaggio ho trovato lungo la strada persone e automobilisti molto educati. Passando nei paesi la gente salutava ed era cordiale. Mia mamma era molto preoccupata, perché molti anni fa mio fratello Valerio morì proprio sulle strade qui in Valsusa, in bici. Per cui comprendevo benissimo la preoccupazione di mia mamma, e l’ho rassicurata promettendole che sarei tornato in Valsusa. Ero dispiaciuto nel sapere che mia mamma fosse così preoccupata, ma dopo aver raggiunto questo obiettivo sono molto contento e soprattutto soddisfatto”. Superata la paura del viaggio, anche negli ostelli è sempre stato ben accolto e con ottimo cibo. Anche quando è giunto a Roma, martedì 26 settembre, ha faticato nel trovare un hotel libero, sia per i molti turisti che in concomitanza con il mondiale di golf. “Ho trovato una camera d’albergo disponibile all’1.30 di notte – racconta Micellone – l’ho pagata cara, ma almeno ha potuto riposarmi”.  Come è andata la gestione dei pasti giornalieri? “Di giorno ovviamente mangiavo poco perché si doveva pedalare, ma alla sere una bella abbuffata non me la toglieva nessuno. Quando cenavo non risparmiavo nulla, mangiavo molto bene, sia negli alberghi che negli ostelli”. Un’occasione unica per scoprire le tante bellezze dell’Italia: “Tanti dettagli non li noti viaggiando in auto o con altri mezzi – aggiunge Micellone – in bici puoi ammirare meglio le pianure, laghi, le montagne, i tanti nostri paesi…insomma un panorama che non si vede tutti i giorni”. Fulvio con questo viaggio ha potuto realizzare un suo grande sogno: complimenti!

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6 COMMENTI

  1. Come diceva l’articolo di annuncio dell’impresa? “Vogliamo fare questa lunga pedalata senza trionfalismi”. Sicuro! Meno male che molti pellegrini sono silenziosi…e non sponsorizzati.

  2. I soliti commenti ignoranti di chi non sa di cosa parla. Non è un motorino, ma una bici a pedalata assistita. Se non pedali non va avanti da sola e sopra
    i 25 km/h l’assistenza è nulla. Aiuta un po’ nei tratti in salita, ma per il resto senza gambe non vai lontano. Provate prima di parlare, invece di commentare dal divano senza aver mai dato un colpo di pedale.

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